C’è un genere televisivo che ha invaso gli schermi di tutto il mondo ed è sbarcato da tempo anche in Italia. Pochi conoscono il suo nome, ancora meno sanno esattamente di cosa si tratta. Eppure è lì, sotto gli occhi di tutti, riempie con i suoi programmi i palinsesti di moltissimi canali. Solo che non ne parla quasi nessuno e quei pochi che ne parlano lo scambiano spesso con il reality (tutto ciò che non si sa bene come classificare viene chiamato reality), anche se con il reality ha poco o nulla a che fare. Questo genere è il factual.

Che accidenti è un factual? Dunque, mettiamola così. Si possono definire factual tutti quei programmi che raccontano la realtà (più o meno) così com’è, senza filtri, senza artifici, senza regole manipolatorie. Nei factual non ci sono i meccanismi “da gioco” dei reality o dei talent: non ci sono nomination, eliminazioni, giurie, regole e tutte quelle cose lì. Non si chiudono delle persone da qualche parte imponendo loro di fare delle prove buffe o assurde per guadagnare una porzione più generosa di cibo. Non ci sono aspiranti-qualcosa che si esibiscono sotto lo sguardo di capricciosi giudici sperando di diventare famosi in un qualche campo. In genere, non si vince addirittura nemmeno niente. Nei factual si punta lo sguardo su una porzione di realtà e ci si limita a osservare quel succede. In alcuni casi questa osservazione è, per così dire, “allo stato puro”, senza nessun tipo di intervento o interferenza esterna: è questo il caso delle cosiddette docu, che raccontano “in presa diretta” le vicende di una persona o di un gruppo omogeneo di persone (Il boss delle torte, Ginnaste, Il banco dei pugni…).

Altre volte, invece, in una certa situazione viene introdotto un esperto che insegna qualcuno a fare qualcosa, ma sempre senza meccanismi pre-impostati: e in questo caso si hanno i cosiddetti coaching (Cucine da incubo, SOS Tata, Dog whisperer…). Altre volte ancora questi esperti producono dei cambiamenti nei confronti di qualcuno, migliorando fisicamente le persone, il loro look, le loro case, i loro giardini: e abbiamo allora il cosiddetto make over (Extreme makeover home edition, Ma come ti vesti!?…). Ci sono poi altre classi e sotto-classi, spesso dai nomi ridicolmente impronunciabili, che possono essere fatte rientrare a buon diritto nella galassia dei factual.

Ma non vale la pena tirarla troppo per le lunghe. Tutto qui? Sì, tutto qui. Eppure i factual stanno cambiando nel profondo il modo stesso di fare televisione; anzi, per molti aspetti l’hanno già cambiato. Si può addirittura dire che sono il genere-simbolo di questa nuova era televisiva, così come i reality lo sono stati nell’epoca immediatamente precedente. I factual sono infatti perfetti per il nuovo contesto multi- piattaforma, caratterizzato da un’offerta molto vasta e molto frammentata. Ogni canale può trovare sul mercato o crearsi in proprio un factual che racconta un frammento di realtà, adatta al suo specifico pubblico. Dalla parte opposta, qualunque spettatore può trovare, se solo si prende la briga di cercarlo, il proprio factual, quello fatto apposta per lui, tagliato su misura sui suoi gusti e le sue preferenze, senza doversi più accontentare dei programmi generalisti buoni per (quasi) tutti i gusti. E’ un po’ come poter disporre finalmente di tantissimi abiti fatti su misura, anziché indossare pochi vestiti da grandi magazzini con taglie standard che vanno bene per tutti, ma sempre un po’ troppo grandi o un po’ troppo piccoli. C’è poi da aggiungere un’ultima cosa, che non è un particolare di poco conto. I factual costano di meno (a volte molto di meno) dei grandi “programmoni” da studio, e hanno una sostenibilità economica molto maggiore, poiché si prestano facilmente a forme di sponsorizzazioni molto mirate e ben inserite nel contesto (branded content: magari ne parleremo un’altra volta). E questo, per le reti più piccole, con tanti progetti ma pochi quattrini, è ovviamente un aspetto fondamentale. Insomma, anche se forse non ce ne siamo ancora accorti, i factual sono già tra noi. E ci rimarranno ancora per molto, potete scommeterci.

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