Figura barbina del governo, che annuncia – con gran vigore – un taglio di stipendio per gli insegnanti italiani. Figura barbina che, al di là delle colpe e dei meriti, la dice lunga sulla considerazione che in questo Paese si ha per la scuola, per la formazione, per la cultura.
“Un errore di comunicazione”, secondo il ministro dell’Economia, ha fatto sì che agli insegnanti venissero chiesti indietro un sacco di soldi.
Un errore di comunicazione era stata la telefonata tra la ministra Cancellieri e la famiglia Ligresti. Un errore di comunicazione l’acquisto in barba al Parlamento degli ultimi F-35.
L’unico ministro che aveva davvero fatto un errore di comunicazione (o meglio l’aveva fatto il suo commercialista) Josefa Idem, si è dignitosamente dimessa. E ha fatto bene, dando una lezione di comportamento a tutti i suoi colleghi.
Del resto, non stupisce che in Paese dove l’80% della popolazione è affetta da analfabetismo funzionale chi governa non sia esente dalla incapacità di comunicare o di comprendere comunicazioni altrui.
Quando decideranno di risolvere il problema della diffusa ignoranza forse questo paese ricomincerà a funzionare.
Ma si sa, come diceva Italo Calvino, “Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per i soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce la sua istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere”. Altro che errore di comunicazione.