E’ guerra tra la Coop Estense e la Filcams-Cigl di Modena che sta addirittura preparando un ricorso alle vie legali contro la cooperativa rossa, per condotta antisindacale. La sigla sta raccogliendo tutte le “prove” – per poi portarle davanti al giudice del lavoro – degli atti che il colosso avrebbe intrapreso per “dissuadere i lavoratori dall’aderire alla lotta sindacale”, lotta che è sfociata in uno sciopero subito prima di Natale, per protestare contro il mancato accordo sull’integrativo del contratto aziendale.
Diverse le accuse della Filcams-Cgil nei confronti di Coop Estense. “L’azienda ha un atteggiamento grave, inopportuno e offensivo non solo con noi, ma anche con i lavoratori” denuncia Fernando Siena, segretario Filcams di Modena. Coop Estense, a detta della sigla, avrebbe tenuto un’assemblea aziendale prima dello sciopero che violava palesemente le disposizioni di legge in chiave antisindacale. “Inoltre da quando abbiamo indetto lo stato di agitazione e annunciato lo sciopero – riferisce Siena – l’azienda ha attaccato in ogni luogo accessibile volantini e comunicati per invitare i lavoratori a non partecipare. Si trattava di fogli attaccati ai marcatempo, alle pareti e in ogni punto visibile ai lavoratori”.
Ma a far andare su tutte le furie la Filcams-Cgil è stata una lettera che il presidente di Coop Estense, Mario Zucchelli, ha inviato, dopo lo sciopero del 23 dicembre, a tutti i dipendenti che non hanno aderito alla protesta, per ringraziarli “entrando così – rimarca Siena – nel merito delle questioni sindacali e violando nuovamente la legge 300 che delimita i confini dei rapporti sindacati-aziende e che vieta alle aziende di entrare nel merito con i lavoratori delle vertenze aperte con le sigle”. “Coop Estense – attacca – non ha risposto nemmeno alla nostra sollecitazione, fatta per iscritto, nella quale chiedevamo di sospendere questo tipo di azioni, dalle assemblee ai comunicati”. Zucchelli, nella lettera inviata ai dipendenti, ha descritto le conseguenze che l’azienda avrebbe dovuto patire se lo sciopero del 23 dicembre avesse avuto un’adesione massiccia: “Se penso ai nostri negozi chiusi quel giorno – ha scritto -, penso ai 4 milioni e 700mila euro di vendite che avremmo regalato ai nostri concorrenti e a quei 600mila euro di salari che non avremmo pagato: cioè 20 posti di lavoro in meno in cooperativa. E penso anche alle tonnellate di merce che avremmo dovuto buttare via, venendo meno, a due giorni dal Natale, a quello che è il nostro dovere primario: garantire ai soci e ai consumatori il miglior servizio”.
Ma anche sui numeri dello sciopero del 23 dicembre, tra sindacati e azienda è guerra, stavolta una guerra di cifre. La direzione di Coop Estense parla infatti di un’adesione “bassa”, appena del 22%, per tutti i punti vendita (“Possiamo dimostrarlo tramite i registri delle presenze” insiste); la Filcams Cgil, invece, sostiene che avrebbe aderito alla protesta quasi il 50% dei lavoratori. Quello che è certo è che la Cgil non ha tollerato l’invio della lettera ai dipendenti e ora annuncia che si riunirà nei prossimi giorni per discutere dell’ipotesi di denunciare Zucchelli al Magistrato del lavoro per violazioni dell’Articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. «Non entro nel merito di certe dichiarazioni – commenta Siena – vorrei capirne meglio il significato, ma dopo cinque anni di gravi sacrifici dei lavoratori per il contratto integrativo, non servivano proprio. Vogliamo tenere in piedi questo tavolo e chiudere la vertenza, poi vedremo cosa fare».
Insomma lo storico sodalizio tra sindacati e coop rosse a Modena si è ormai rotto e non sara facile rimettere insieme i pezzi. Coop Estense, intanto, respinge con forza al mittente ogni accusa di atteggiamento antisindacale. “Non abbiamo tenuto nessun comportamento del genere – replica Alessandro Medici, portavoce dell’azienda -, la reazione alla lettera spedita dal presidente Zucchelli ha suscitato un attacco personale che dispiace. Non c’è nulla di antisindacale nell’invio di quella lettera”. “La Coop Estense – assicura – vuole che vada in porto l’accordo sul contratto integrativo di cui hanno bisogno sia i lavoratori che l’azienda. Abbiamo proposto il 2 gennaio alle Organizzazioni Sindacali di riaprire le trattative, avevamo fissato anche precedentemente una data per incontrarci, quella del 23 dicembre, ma c’è stato lo sciopero”. “Il presupposto per arrivare a risolvere la questione dell’integrativo però – mette in chiaro Medici – è che ci sia la volontà di dialogare. Siamo pronti a confrontarci anche sulle proposte dei sindacati”.
“Siamo disponibili a fissare un incontro – replica Ivana Veronese della Uiltucs nazionale – perché vogliamo chiudere l’accordo nell’anno appena iniziato”. Intanto mentre i lavoratori rimangono in sospeso, in attesa degli sviluppi, con la speranza che sindacati e Coop Estense arrivino finalmente ad una tregua, dal nuovo negozio Coop Estense di Carpi arrivano altri problemi. “Lì la Coop ha cominciato a destrutturare anche il regolamento aziendale in essere – denuncia Siena -, chiedendo ai dipendenti di cominciare il lavoro alle quattro del mattino, imponendo turni fino all’una di notte e una disponibilità da fornire all’azienda di 12 ore complessive per turni di 5 o 6 ore, contro le 11 previste dal regolamento”.