"Non è certo per episodi del genere che interromperemo i nostri studi” dice Claudio Genchi, professore di Malattie parassitarie dell'Università Statale di Milano. L’11 febbraio intanto verrà conferita, come deciso, la laurea honoris causa in Chimica e tecnologie farmaceutiche a Silvio Garattini, già finito nel mirino degli animalisti nei mesi scorsi
Saranno gli uomini della Digos coordinati dal dipartimento antiterrorismo della Procura di Milano a indagare sui manifesti contro i ricercatori della Statale di Milano. L’Ateneo e i quattro scienziati Alberto Corsini, Edgardo D’Angelo, Maura Francolini e Claudio Genchi hanno presentato denuncia all’autorità giudiziaria dopo gli insulti e i volantini distribuiti, ad opera di animalisti, in cui sono stati indicati i loro nomi, cognomi, numeri di telefono e indirizzi privati, perché impegnati nella ricerca e autori di test su animali.
“Non è la prima volta che subiamo atti di questo tipo – fanno sapere dall’ufficio stampa – ma la nostra posizione non cambia. L’11 febbraio verrà conferita, come deciso, la laurea honoris causa in Chimica e tecnologie farmaceutiche a Silvio Garattini, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Tra i ricercatori ora c’è desiderio di normalità e di andare avanti con il loro lavoro”. Garattini è da mesi nel mirino degli animalisti e ha subito minacce e boicottaggi per la sua presa di posizione rispetto all’utilizzo degli animali nella ricerca biomedica. Ricerca, che allo stato secondo i ricercatori, non può fare a meno dei test.
L’Università degli Studi di Milano “esprime piena solidarietà ai suoi ricercatori – aggiunge una nota – Ribadiamo il nostro impegno in difesa della ricerca come strumento di miglioramento delle conoscenze e di cura per le persone malate, e il nostro sostegno a chi lavora con passione per il raggiungimento di questi obiettivi”.
“Non mi sento in pericolo, anche se mi auguro che non passino alle vie di fatto. Queste persone sono dei fanatici che vogliono destabilizzare il sistema, ma non è certo per episodi del genere che interromperemo i nostri studi” dice Claudio Genchi, professore di Malattie parassitarie. “Già l’anno scorso avevo subito un atto intimidatorio, ma di minore entità – racconta – Erano venuti sotto casa, nel mezzo della notte, a fare degli schiamazzi. Pensavo che la cosa fosse finita lì. Mi dispiace solo per i miei nipoti che abitano in zona e vedono quelle scritte”. Come parassitologo Genchi e il suo team lavorano su zecche, api e più in generale sulle zoonosi, cioè malattie infettive che possono trasmettersi dagli animali all’uomo, e anche per curare la salute degli animali.
“Bisogna fare chiarezza – continua – su cosa è la sperimentazione. Purtroppo c’è ancora chi crede che esista la vivisezione, ormai vietata dalla legge. In Italia si fa ricerca sugli animali solo quando non ci sono alternative, e comunque su numeri ridotti di esemplari. Le istituzioni dovrebbero prendere posizione sulla sperimentazione animale, e far capire alla gente che in certe situazioni non può essere sostituita”.
Ed è dal ministro dell’Istruzione Università e Ricerca che arriva un tweet di solidarietà: “Desidero esprimere piena solidarietà mia e del ministero ai ricercatori dell’università di Milano per le intimidazioni e minacce subite” che scrive Maria Chiara Carrozza.