Terremoto L’Aquila, come lupi famelici
Nei giorni che seguirono al terremoto de L’Aquila, nell’aprile 2009, questo giornale titolò in prima pagina: “Fate schifo”. Tale era infatti il disgusto provocato da quell’imprenditore che tutti ascoltammo mentre al telefono gioiva con un suo degno compare per i soldi che sarebbero piovuti sotto forma di appalti e mazzette su quelle macerie e su quei morti.
Una volta c’era la bustarella, poi venne la tangente. Oggi sembrano peccatucci di fronte all’orgia di una casta criminale e arrogante che sta vampirizzando un paese allo stremo. E quando i proventi delle rapine non bastano più, costoro sperano nei terremoti e se i morti sono tanti, meglio ancora. Che culo!
Il Fatto Quotidiano, 11 Gennaio 2014