L'assemblea plenaria dell'Europarlamento si pronuncerà sul rapporto di un'ambientalista austriaca: "I deputati non sono obbligati a modellare le loro opinioni". Ma l'esponente di Forza Italia aveva detto che Roberto Soffritti aveva fatto affari con la criminalità organizzata
Le frasi di Lara Comi contro l’ex sindaco di Ferrara, Roberto Soffritti, potrebbero essere coperte dall’immunità dell’Europarlamento. La relatrice dell’Eurocamera, l’ambientalista austriaca Eva Lichtenberger, ha infatti proposto di accogliere la richiesta di difesa dell’immunità presentata dall’europarlamentare di Forza Italia che è stata querelata per diffamazione da Soffritti. Nel corso del dibattito con Antonio Ingroia, infatti, durante la puntata di Servizio Pubblico del 24 gennaio scorso – in piena campagna elettorale -, Comi aveva parlato di Soffritti (candidato per la lista di Rivoluzione civile in tre regioni) come di un indagato che da sindaco avrebbe fatto affari con la criminalità organizzata. La plenaria dell’Europarlamento voterà domani il rapporto Lichtenberger.
Nelle motivazioni del rapporto, la relatrice scrive tra l’altro che “il principio sotteso all’immunità parlamentare (…) è la libertà dei membri di discutere su materie di interesse pubblico senza essere obbligati a modellare le loro opinioni in modo da renderle accettabili o inoffensive per chi le ascolta, senza temere, in caso contrario, di essere citato in giudizio”.
Qui il problema, però, non è tanto di un’opinione o di materie di interesse pubblico o no. Ma che Soffritti è incensurato. Un procedimento aperto infatti oltre vent’anni fa era comunque finito con una richiesta di archiviazione del pm e al successivo decreto di archiviazione, con il quale il gip aveva stabilito, il 3 ottobre 1990, “l’assoluta trasparenza e il rigoroso rispetto delle regole da parte dell’amministrazione comunale guidata da Soffritti, diversamente da quanto sostenuto dalla Comi”.
“Prima di ieri – aveva detto Soffritti all’indomani del programma de La7 – non conoscevo la berlusconiana Lara Comi, eurodeputata Pdl 29enne con laurea specialistica sulla tesi ‘L’organizzazione di una società calcistica: il caso Ac Milan’. Ed è evidente, dopo accuse tanto infondate, che nemmeno lei conosceva la mia storia politica e il fatto che è inattaccabile, come già era stato determinato al momento di indicare i nominativi e le candidature di Rivoluzione Civile”.