Il filo rosso che lega Stamina a regione Lombardia si fa sempre più stretto. Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha nominato 12 “saggi” per riformare la sanità regionale, salvo poi non ascoltarli sul caso Stamina. Gli esperti del Pirellone hanno manifestato la loro contrarietà alla mozione 124, con cui il Consiglio regionale (a maggioranza, lo scorso ottobre) si era espresso sulla questione deliberando, con un parere non vincolante, di sbloccare le liste d’attesa nella struttura bresciana. Gli Spedali Civili di Brescia sono infatti l’unico ospedale italiano in cui è possibile accedere alle infusioni del metodo proposto da Vannoni: 36 pazienti in cura e oltre un centinaio in lista d’attesa. Tra i primi pazienti a iniziare le cure c’è Luca Merlino, direttore vicario della Sanità in Lombardia, che al fattoquotidiano.it assicura di aver mantenuto una posizione di terzietà. A smentirlo un collaboratore di Davide Vannoni, Marino Andolina (medico di Stamina Foundation), che ai microfoni di Presadiretta in onda stasera dice di aver dato priorità ai “raccomandati”. Ma c’è di più: durante l’ispezione ministeriale all’ospedale di Brescia del maggio 2012, partecipa anche un funzionario di regione Lombardia definito dai tecnici (del ministero e dell’Aifa) “poco collaborativo”. E dopo aver letto la relazione dell’indagine amministrativa, la Regione appoggia il ricorso al Tar dell’ospedale di Brescia contro l’agenzia del farmaco di Francesca Martelli con la collaborazione di Annalisa Ausilio