Il governatore del New Jersey, finito nei guai settimana scorsa per la chiusura del George Washington Bridge, è ancora sotto i riflettori. Le autorità federali indagano sull'uso di 25 milioni di dollari in aiuti federali, finiti a far pubblicità al politico repubblicano
Nuovi guai per Chris Christie, il governatore del New Jersey. Se la scorsa settimana era finito al centro delle polemiche per la chiusura del George Washington Bridge, questa volta il vulcanico politico repubblicano finisce sotto inchiesta per la gestione dei fondi destinati agli aiuti alle popolazioni colpite dall’uragano Sandy. Le autorità federali stanno infatti indagando sull’uso di 25 milioni di dollari in aiuti federali, che sarebbero finiti a far pubblicità alle coste del New Jersey e, indirettamente, a Christie stesso.
Il nuovo scandalo nasce dalla denuncia di un deputato democratico del New Jersey, Frank Pallone Jr., che l’estate scorsa ha inviato al “Department of Housing and Urban Development” una lettera con la richiesta di indagare sull’uso dei fondi per l’uragano. Christie infatti, secondo l’ipotesi di Pallone, avrebbe utilizzato parte dei fondi per una serie di spot televisivi che magnificavano lo stato delle coste del New Jersey, invitando gli americani ad andarci in vacanza e minimizzando gli effetti di Sandy. Pallone faceva però notare che per la produzione degli spot era stata scelta una società di marketing e comunicazione che faceva un prezzo più alto rispetto ai concorrenti (circa 2,2 milioni in più).
Inoltre, nella proposta della società che ha vinto l’appalto, c’era una campagna di spot che comprendeva anche immagini del governatore Christie e della sua famiglia. La società esclusa dal contratto non avrebbe invece incluso il governatore nella campagna pubblicitaria. “Mi sono battuto con tutte le mie forze perché il Congresso passasse il pacchetto di aiuti al New Jersey – spiegava Pallone nella lettera – e perché gli aiuti venissero spesi responsabilmente, senza sprechi, frodi e abusi”. Il passaggio della misura per la ricostruzione del New Jersey (e di vaste zone di New York City) venne infatti avversata per settimane da decine di repubblicani della Camera – i più conservatori – e ci vollero quasi due mesi perché si arrivasse a un voto del Congresso (67 repubblicani votarono comunque contro gli stanziamenti).
Allora si disse che l’opposizione di settori importanti del partito repubblicano fosse dovuta al ruolo che Christie aveva avuto durante le elezioni presidenziali 2012. Sandy aveva colpito la East Coast proprio pochi giorni prima del voto e Christie non aveva avuto alcun dubbio a collaborare con la Casa Bianca nelle operazioni di aiuto. Il suo giudizio lusinghiero sull’operato di Barack Obama aveva anzi rafforzato il presidente a pochi giorni dal voto. Cosa che molti suoi colleghi di partito, a partire dall’allora candidato Mitt Romney, non avevano gradito. Alla polemica politica di allora si unisce però ora il rischio giudiziario. Gli spot televisivi prodotti per richiamare il turismo nel New Jersey – il loro titolo è “Stronger Than the Storm”, “Più forti della tempesta” – mostrano Christie insieme a mogli e figli, seduto nel mezzo di spiagge bianche e soleggiate, mentre altri cittadini del New Jersey si dilettano tra mare, sabbia e prodotti di pasticceria.
Gli spot sono stati mandati in onda sulle televisioni del New Jersey e di altri Stati mentre il governatore si trovava in campagna elettorale per la rielezione contro la democratica Barbara Buono. Christie è stato rieletto con oltre il 60% dei voti, contro il 38% della sua sfidante. La gestione da parte di Christie dell’uragano Sandy, la sua capacità di sembrare apparentemente bipartisan, insieme a una retorica politica particolarmente franca e comunicativa, sembrarono allora tra le ragioni più forti del suo successo. La nuova grana giudiziaria di Christie, dato per certo candidato repubblicano alle presidenziali 2016, pare offuscarne ulteriormente la stella politica. Tutti i talk show americani di domenica scorsa sono stati occupati da politici repubblicani che hanno cercato di sollevare Christie dallo scandalo del Bridgegate.
“Il governatore è stato aperto nello spiegare la sua azione”, ha detto alla Nbc Reince Priebus, a capo del “Republican National Committee”. Il nuovo caso giudiziario non sembra però aiutare Christie, che tra poche ore dovrà anche tenere il discorso sullo Stato del New Jersey. Conosciuto per la sua oratoria aperta e avvolgente, Christie ha ora parecchie cose da spiegare.