Pure la ruota panoramica è abusiva a Rimini. Dopo aver preso di petto dalla sua elezione nel 2011 lo spinoso caso degli abusi edilizi negli stabilimenti balneari, il sindaco Andrea Gnassi (Pd) si trova sul piatto un’altra grana- in questo caso a sorpresa- per il turismo della Riviera. I fari, ancora una volta anche della Procura, sono puntati sulla ruota panoramica piazzata nell’area portuale di piazzale Boscovich: dato che ormai si è trasformata da itinerante a stabile, servono i permessi adeguati. Permessi che, è il timore di queste ore nei palazzi della politica e del turismo, potrebbero riguardare d’ora in poi tutte le attrazioni più o meno stabili della zona, da quelle per la Notte Rosa in giù. Per non dire dei rilievi penali che, a questo punto, potrebbero emergere a carico di qualche diretto interessato.
La mega attrazione si è posata sulla capitale della riviera nell’estate 2012 dopo un braccio di ferro con Riccione, che la voleva a tutti i costi: alla fine, gli imprenditori locali della società creata ad hoc (“The Wheel”) guidati da Luciano Tirincanti, sui quali grava tutto l’investimento, hanno scelto Rimini. Smontata alla fine dell’estate di due anni fa, la ruota è stata rimontata per l’estate 2013 e da allora, di proroga in proroga d’intesa tra Comune e organizzatori, non si è più mossa.
Proveniente da Rotterdam, costruita nel 2000 e già di scena a Parigi, Lione, Bonn, Berlino, Hong Kong, la “wheel” riminese è alta quasi 60 metri, propone 42 cabine (c’è anche la cabina vip) rigorosamente chiuse in stile liberty e pesa circa 360 tonnellate. Al di là delle ripetute promozioni, il biglietto intero (tre giri di cui due veloci e uno con una breve sosta, 5 minuti in tutto) costa 8 euro e quello ridotto 6. L’ultima ‘chicca’ è stata offerta il 20 dicembre quando, in occasione delle feste e in vista del “Capodanno più lungo del mondo” tanto caro a Gnassi, davanti alla ruota riminese è stata piazzata un’enorme fontana d’acqua, alta 12 metri e larga 20, con tanto di spruzzo vaporizzato arricchito da effetti di visual graphic e dall’inserimento di contenuti narrativi ispirati e dedicati, ancora una volta, al fantastico mondo di Federico Fellini (40 mila gli euro necessari allo spettacolo stanziati da Tirincanti e soci).
Ebbene, qualcosa attorno a “The Wheel” negli ultimi mesi ha cominciato a girare storto. Come ha segnalato nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle locale per iniziativa del consigliere comunale Gian Luca Tamburini, con la ruota in pianta stabile a piazzale Boscovich serve il permesso a costruire e lo dice anche la Procura, come emerso nel frattempo dopo alcuni confronti col Comune. Così, in fretta e furia è stata convocata una commissione consiliare ad hoc e lunedì mattina è stato licenziato il responso in attesa di approvarlo alla prima seduta di Consiglio comunale utile: una nuova delibera rilascia il permesso a costruire “a termine, in deroga agli strumenti urbanistici, in sanatoria per la permanenza del manufatto (la ruota, ndr) fino al 10 ottobre 2014” almeno.
Fino allo scorso marzo l’attrazione era stata considerata dagli uffici comunali uno spettacolo itinerante, ma poi tra norme nazionali e nuova legge regionale sull’edilizia (da fine settembre) ha prevalso un’interpretazione, ‘suggerita’ dalla Procura, all’insegna del rigore: o l’opera è una tantum, oppure serve un permesso a costruire. Dunque, mentre alcuni privati evidentemente poco favorevoli all’attrazione promossa dal Comune hanno chiesto l’accesso agli atti per vederci chiaro, i gestori di “The Wheel” hanno chiesto di regolarizzarsi il 7 gennaio scorso. Da qui la fretta dell’amministrazione per la sanatoria.
Sanatoria che conta “fatti salvi gli effetti penali”, ha ricordato anche l’assessore al Territorio Roberto Biagini, segnalando che la Polizia municipale nel caso deve essere pronta a riferire ai pm. Non solo. Gli uffici temono un effetto domino: ora non è che tutte le giostre non contingenti di Rimini (la maggior parte) dovranno chiedere la concessione edilizia? Ne avranno bisogno ad esempio i palchi tirati su ogni anno per i super eventi, dalla Molo Street Parade al capodanno passando per la Notte Rosa? Pare che la ‘dottrina’ distingua tra opere “appoggiate” e opere “infisse”, ma bisognerà valutare- bene- caso per caso.