“The sole intent of the collaboration between Radio Disney and the nonprofit Rocking in Ohio educational initiative was to foster kids’ interest in science and technology. Having been inadvertently drawn into a debate that has no connection with this goal, Radio Disney has decided to withdraw from the few remaining installments of the program”
Radio Disney che annulla tutte le attività di propaganda da parte dei petrolieri per promuovere il fracking. Sono arrivate 75,000 firme da parte di residenti e genitori.
Negli scorsi mesi Radio Disney ha visitato 26 località dell’Ohio per promuovere le virtù del petrolio e del gas in Ohio. In Ohio i fraccanti hanno grandi aspirazioni. Il governatore John Kasich – un repubblicano – pensa che il fracking sarà la rinascita economica del suo stato e così vorrebbe estendere la pratica ai terreni statali, inclusi i parchi e i campus universitari.
I cimiteri, quelli invece li trivellano già in Ohio.
Ovviamente non mancano siti di trattamento e di stoccaggio di acqua di risulta, contaminata e tossica, come non mancano casi di inquinamento delle falde acquifere secondo i dati riportati dall’Associated Press proprio qualche giorno fa. Non potevano neanche mancare una serie di terremoti, nella pressi della città di Youngstown, dovuti proprio alle attività di fracking e di reiniezione di materiale di scarto nel sottosuolo.
Ma al govenatore questo non importa, come non importano le proteste che si moltiplicano in tutti gli stati Usa, incluso l’Ohio con persone che non vogliono più sentirne di acqua inquinata e di aria malsana.
E così arriva l’idea geniale: “Rocking in Ohio”, sponsorizzato dalle ditte del fracking per “sensibilizzare” ed “istruire” i ragazzi delle scuole elementari sulla bontà delle trivelle. Il programma è partito da Cleveland e fa parte dell’ “Ohio and Gas Energy Education Program” con il benestare del sistema scolastico dell’Ohio.
Nel programma si mostra ai ragazzi come funzionano gli le trivellazioni e gli oleodotti. Ai ragazzi viene chiesto di costruire un oleodotto con le cannucce e di farci passare delle palline. Chi arriva più lontano vince. A coreografare il tutto le musiche, i balli e i personaggi della Disney.
L’idea dei fraccanti era di partire dall’Ohio e di allargare il tour ad altri Stati Usa se ci fosse stato successo. Non è la prima volta che questa “informazione” di parte viene propagandata dai petrolieri, e che i trivellanti cercano di fare breccia sulle menti dei più giovani sperando che questo si trasformi in una sorta di accettazione delle trivelle a vita.
Ma è la prima volta che di mezzo c’è Walt Disney, ditta così nota e così amata dai ragazzi.
E’ stato un boomerang. Appena Al Jazeera ha denunciato il tutto, la Walt Disney, gli uffici governativi dell’Ohio, e le scuole interessate sono state inondate di messaggi da parte di cittadini, mamme e persone scandalizzate dall’indottrinamento degli alunni. In poche ore sono state raccolte 75,000 firme di protesta contro la propaganda petrolifera. Il risultato? Il 9 Gennaio 2014 Radio Disney si è dissociata dalle dimostrazioni pro-fracking, ed ha annullato tutti i concerti rimanenti.
E in Italia?
In Italia non c’e’ bisogno di scomodare Radio Disney. L’Eni coltiva ottimi rapporti con la stampa. Controlla il 100% dell’Agenzia Giornalistica Italiana, una delle più grandi agenzie d’informazione del paese. Ha o ha avuto tra i suoi collaboratori (direttamente o attraverso la Fondazione Eni Enrico Mattei o la sua patinata rivista Oil) giornalisti del calibro di Lucia Annunziata, Federico Rampini, Carlo Rossella e Joaquin Navarro Valls a suo tempo direttore dell’Ufficio Stampa del Vaticano. Ma forti sono anche i legami con le case editrici come la Rizzoli e con la Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
C’è qualcuno che si scandalizza se la nostra informazione passa per una ditta petrolifera?