In Italia i premi costano 213 euro in più rispetto a Francia, Spagna, Germania e Inghilterra: "Differenza dovuta anche al diverso costo dei sinistri". Il presidente Aldo Minucci: "Per ridurre i prezzi bisogna rivedere il sistema di rimborsi"
“Le assicurazioni Rc Auto in Italia costano in media 213 euro in più rispetto ai quattro maggiori Paesi europei: Francia, Spagna, Germania e Inghilterra”. E’ quanto emerge dallo studio dell’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), secondo cui quello che incide sul differenziale sono il costo dei sinistri, in particolare il costo di quelli alle persone, e la maggiore tassazione.
“Servono, da parte del Governo, più coraggio e una maggiore fiducia nelle forze di mercato per risolvere il problema dell’assicurazione auto in Italia, dominato da un sistema di regole e comportamenti che presenta forti anomalie rispetto agli altri Paesi europei e penalizza così decine di milioni di automobilisti”, ha dichiarato Aldo Minucci, presidente dell’Ania, commentando le novità contenute nel decreto Destinazione Italia varato dal Governo lo scorso 23 dicembre.
“Innanzitutto va approvata dopo sette anni la tabella unica per il risarcimento dei danni fisici di grave entità, una misura fondamentale per avvicinare il costo della Rc auto in Italia al livello degli altri Paesi europei”, ha poi chiarito Minucci. “Il decreto presenta aspetti positivi sul tema del contrasto ai comportamenti fraudolenti, ma affronta il tema dei prezzi con un approccio dirigista, senza dimostrare fiducia nelle forze di mercato”.
E ancora: “Siamo contrari al sistema degli sconti minimi imposti. E’ solo la dinamica di mercato che determina l’andamento dei prezzi, che infatti scendono – come per tutto il 2013 – quando ci sono le condizioni economiche. Inoltre, il decreto prescrive due obblighi per le imprese (l’ispezione preventiva del veicolo e l’offerta di prestazione di servizi medico-sanitari) che oltre ad essere non coerenti con il principio comunitario di libertà di offerta comportano oneri aggiuntivi per le imprese, non hanno un’efficacia significativa nella lotta alle frodi e non possono quindi essere associati a sconti”.
Minucci ha precisato infine che “vanno modificati sostanzialmente anche altri interventi, tra cui molto importanti sono il risarcimento in forma specifica (riparazioni presso le carrozzerie convenzionate) e il divieto di cessione (alla carrozzeria o ad altri soggetti) del credito derivante dal risarcimento. Si tratta di interventi proposti dal Governo che vanno nella giusta direzione di ridurre il costo dei risarcimenti. Tuttavia, il risarcimento in forma specifica per poter funzionare al meglio necessita di un periodo di transizione, durante il quale occorre lasciare alle imprese la possibilità di organizzare un’offerta del servizio per province e/o per tipologie di veicoli”.