L’accusa è quella di elargire denaro in cambio di consenso. Con alcune associazioni ambientaliste britanniche che si spingono più in là, dicendo che “questo è il punto più basso mai raggiunto dal governo di David Cameron, che cerca di accaparrarsi in questo modo il favore delle comunità locali”, come ha commentato Jane Thomas, dirigente di Friends of the Earth, l’associazione degli “amici della Terra”. La fame di shale gas, nel Regno Unito, è tanta. Così il primo ministro, visitando un sito in cui si estrae la materia prima, ha rivelato importanti novità. Le amministrazioni periferiche potranno presto beneficiare della totalità delle tasse locali pagate dalle aziende (al momento la cifra è ferma al 50%) e verrà pure istituito un fondo per compensare le famiglie che abitano nelle vicinanze di un giacimento.
Il fracking, insomma, pratica estrattiva spesso criticata e ritenuta da molti causa di problemi geologici, non spaventa il governo di coalizione fra conservatori e liberaldemocratici. Ma non spaventa a quanto pare neanche l’opposizione, con il ministro ombra alle Politiche energetiche, Tom Greatrex, che ha subito commentato: “Il gas è molto importante per il nostro futuro e deve essere di complemento all’estrazione del petrolio. Le persone che vivono sui siti devono avere una ricompensa e beneficiare degli introiti”. Perché nel progetto di Cameron, appunto, c’è anche questo: prevedere quote sui profitti, anche se minime, da dare alle comunità locali.
La notizia, del resto, arriva a pochi giorni dall’annuncio di Total, l’azienda energetica francese che per la prima volta investirà nel Regno Unito per un progetto esplorativo alla ricerca dello shale gas. Il Financial Times lo ha rivelato lo scorso sabato: Total presto opererà nell’area delle Midlands, che, assieme a Cumbria e Galles, è fra le zone più promettenti per quanto riguarda questa materia prima. Eppure, appunto, il fracking spaventa non poco le associazioni ambientaliste. Le sostanze chimiche e l’acqua ad alta pressione usate per infrangere le rocce del sottosuolo sono spesso incolpate di causare una microsismicità a livello locale. E Friends of the Earth ha aggiunto: “Ci troveremo di fronte a tanti conflitti di interessi quando le persone che riceveranno del denaro saranno anche le stesse a dover approvare piani e progetti delle compagnie energetiche”.
Ma Cameron è andato anche oltre, parlando di “benefici per l’intera Nazione. Lo shale gas attrarrà investimenti per 3,7 miliardi di sterline, più di 4 miliardi di euro, e creerà 74mila posti di lavoro”. Previsti anche incentivi economici a chi consentirà l’effettuazione dei test sui propri terreni – soldi che andranno anche alle amministrazioni locali – e per quanto riguarda il profitto derivante dall’attività, la quota dell’1% da destinare alle persone e agli enti interessati potrebbe comunque equivalere a milioni di sterline per ogni singolo sito estrattivo. Intanto Greenpeace, protesta mentre nei prossimi giorni di fronte ai siti più importanti del Regno Unito sono previste manifestazioni e sit-in degli ambientalisti.