Del "comitato ristretto", secondo i magistrati, facevano parte anche due fedelissimi del ministro, ora al gabinetto delle Politiche Agricole. Le ipotesi di reato vanno dall'associazione per delinquere alla turbativa d'asta
Altri cinque indagati e ora rischia anche il ministro. L’inchiesta di Benevento non è finita. Tutt’altro. Secondo Repubblica siamo a un punto di svolta. I nomi non sono noti, ma la titolare dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo rischia di finire oggetto degli accertamenti di magistrati e fiamme gialle. Mentre la polemica politica non accenna a placarsi (le richieste di dimissioni così come le difese d’ufficio si moltiplicano), cinque componenti del cosiddetto “direttorio” beneventano insediato sotto la guida dell’esponente del Nuovo Centrodestra finiscono nel registro degli indagati. Le nuove ipotesi di reato vanno dall’associazione per delinquere all’abuso e alla turbativa d’asta. Il ministro, come noto, non è indagato. Ma le indagini della Procura (anche su indicazione di un gip) si sono concentrate proprio su quel cerchio ristretto di esponenti politici del quale faceva parte anche l’allora coordinatore provinciale del Pdl, cioè la De Girolamo. Insieme a lei due fedelissimi, Giacomo Papa e Luigi Barone, oggi nel gabinetto del ministero per le Politiche Agricole, l’attuale manager dell’Asl Michele Rossi, il direttore sanitario Michele Ventucci e lo stesso Felice Pisapia, il grande “accusatore” e autore delle registrazioni illegali che hanno messo nei guai (politici) il ministro: “Mandagli i controlli e vaffanculo” diceva. Al tribunale del Riesame intanto sono state depositate altre telefonate registrate.