Il VOR 70 Maserati del navigatore Giovanni Soldini era partito dal maestoso sfondo della Table Mountain di Cape Town il 4 Gennaio, per partecipare alla regata Cape2Rio. Barca ed equipaggio hanno tagliato la linea d’arrivo alle pendici del celebre Pan Di Zucchero alle h 21.29 locali, le 00.29 italiane del 15 gennaio, aggiudicandosi la vittoria e stabilendo il nuovo record di velocità su questa regata in 10 giorni, 11 ore, 29 minuti, 57 secondi, migliorando di più di due giorni quello precedente, appartenente a Zephyrus IV, un maxi americano di 74 piedi, che nel 2000 aveva compiuto il percorso in 12 giorni, 16 ore e 49 minuti. L’arrivo a Rio rappresenta anche la conclusione di un lungo giro del mondo iniziato da Maserati l’anno scorso, che il 31 dicembre 2012 era partita da New York per arrivare a San Francisco, battendo il mitico record della Rotta dell’Oro. Dall’arrivo sotto il Golden Gate, Maserati non ha più smesso di navigare: Transpac Race, Indonesia, Cina,…la scia della barca italiana si è allungata sempre di più.
Dieci giorni di regata: pochi ma molto intensi, durante i quali Soldini e team hanno dovuto affrontare difficili prove. Quando lo start della regata è stato dato, la flotta delle 36 barche iscritte ha affrontato un fronte freddo con raffiche a 40 nodi, che hanno provocato alcuni danni alla barca italiana e una tragedia per una delle barche avversarie, che ha perso uno dei membri dell’equipaggio. Usciti dalla tempesta, Soldini ed equipaggio sono entrati negli alisei e hanno tenuto ben saldo il comando della flotta, che non hanno lasciato fino a Rio. Le grinfie della tempesta hanno lascaito i segni su Maserati, che nei giorni successivi alla partenza ha visto susseguirsi a bordo diversi guai. E’ stato prima il caso di uno strappo sulla randa, poi della rottura di una volante e infine dell’esplosione di uno spi, prontamente riparato. A bordo con Giovanni per festeggiare questo record e questa vittoria, gli italiani Guido Broggi, Michele Sighel e Corrado Rossignoli, il monegasco Pierre Casiraghi, lo spagnolo Carlos Hernandez, il danese Martin Ibsen, i francesi Gwen Riou e Jacques Vincent e il tedesco Boris Herrmann.