Il Pil globale crescerà del 3,2% quest'anno per arrivare a +3,5% nel 2016. L'istituto di statistica tedesco fa intanto sapere che l'economia di Berlino è cresciuta l'anno scorso dello 0,4%, contro il precedente +0,7%. L'allarme di Lagarde: "Deflazione potrebbe causare conseguenze disastrose"
L’economia globale è a un punto di svolta: il Pil crescerà del 3,2% quest’anno per arrivare a +3,5% nel 2016. E’ quanto sostiene la Banca mondiale in un rapporto, che stima a +2,4% la crescita del Pil nel 2013. “A cinque anni dalla crisi finanziaria globale l’economia mondiale sta mostrando segni di ripresa quest’anno, trainata da una ripresa nelle economie ad alto reddito”, spiega l’istituto, evidenziando come la crescita riguardi anche le economie mediamente sviluppate.
Mentre tra le economie ad alto reddito, il recupero è più avanzato negli Stati Uniti, con il Pil in espansione da dieci trimestri. L’economia americana, secondo la Banca mondiale, è destinata a crescere del 2,8% quest’anno (da +1,8% nel 2013) per passare poi a +2,9% e +3,0% nel 2015 e nel 2016. Per quanto riguarda la zona euro, invece, dopo due anni di contrazione, si prevede sia dell’1,1% quest’anno e dell’1,4% e 1,5% nel 2015 e nel 2016. “L’area euro è fuori dalla recessione, ma i redditi pro capite sono ancora in calo in molti Paesi”, ha commentato Kaushik Basu, senior vice president e chief economist della Banca mondiale, sottolineando che “è importante evitare lo stallo politico in modo che i germogli verdi non si trasformano in steppe marroni”.
Nel Vecchio Continente, quindi, “l’impulso di crescita dovuto alle esportazioni più forti sarà in parte compensato da una domanda più debole a livello domestico a causa della ristrutturazione del settore bancario in corso, delle condizioni finanziarie internazionali più severe, e del consolidamento di bilancio in corso, o previsto, in diversi Paesi”. Il mix, secondo il dossier, manterrà così una crescita stabile al 3,5% nel 2014, a poco a poco di sollevamento a 3,7% e 3,8% nel 2015 e nel 2016, rispettivamente.
Mentre la Banca mondiale diffonde le stime di crescita per i Paesi europei, però, arrivano notizie negative per la Germania. Il Pil tedesco è cresciuto l’anno scorso dello 0,4%, deludendo gli analisti che si aspettavano un rialzo dello 0,5%, contro il precedente +0,7 per cento. Bisogna tuttavia precisare che i dati diffusi dall’istituto di statistica tedesco sono preliminari poiché non forniscono il dato definitivo del IV trimestre che sarà pubblicato il 14 febbraio.
“Questa crisi aleggia ancora, anche se l’ottimismo è nell’aria”, ha commentato il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde. “La mia speranza è che il 2014 si riveli importante” per il passaggio fra “sette anni di debolezza” economica e “sette anni di forza”, ha aggiunto in un intervento a Washington. Ma “mettere alle spalle la crisi richiede uno sforzo sostanziale e sostenuto della politica, il coordinamento e giusto mix delle politiche”. Il numero uno dell’Fmi ha poi lanciato l’allarme prezzi. “Con l’inflazione che viaggia sotto i target di molte banche centrali, aumenta il rischio deflazione che potrebbe causare conseguenze disastrose per la ripresa”, ha spiegato. Mentre la Bce “sta aiutando molto” la ripresa nell’area euro, ma “può fare di più, ad esempio con prestiti mirati che possono aiutare a ridurre la frammentazione finanziaria”.