Il "re di Malagrotta", finito ai domiciliari, cercava legami con politici di livello nazionale, a partire dall'ex ministro dell'Ambiente Ronchi, ora sub-commissario del governo per la questione Ilva. Alla fondazione dell'esponente di centrosinistra il "Supremo" elargì 20mila euro
Non solo le amicizie per avere informazioni sullo stato dell’inchiesta, ma addirittura un furto negli uffici del tribunale di Roma. La richiesta di misure cautelari per Manlio Cerroni, il Supremo della monnezza romana, da venerdì ai domiciliari, è stata rubata. Nel luglio scorso, il gip Massimo Battistini scoprì che la richiesta di arresto, depositata dalla procura il 21 marzo 2013 nei suoi uffici, era sparita. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per furto, ma ha chiarito, nella seconda richiesta di misura cautelare, che il fatto sarebbe da ricondurre “alla sfera di influenza esercitata dagli odierni indagati”. Intanto sul fronte dell’inchiesta, oggi Manlio Cerroni sarà interrogato dal gip Battistini. Emergono, dalle carte, nuovi particolari sui regali dell’avvocato Cerroni. In tutto dal 2002 al 2008, il suo Colari, ha speso 279mila euro in omaggi, confezionati dal noto bar romano Palombini. Destinatari politici di centro-destra e centro-sinistra, funzionari e amministratori ad ogni livello.
Ma ci sono anche i bonifici per le fondazioni. A quella di Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente e attuale sub-commissario del governo Letta al risanamento ambientale dell’Ilva, dona almeno 20mila euro. Ed è lo stesso sub-commissario, in qualità di presidente dell’Istituto Svilippo Sostenibile Italia (poi divenuto Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) che il 16 giugno 2008 chiama Cerroni.
Ronchi: Avvocato Cerroni… La disturbo? Sennò chiamo in un altro momento.. sono Edo Ronchi.
Cerroni: Ah no!
R: Buonasera.. buonasera
C: Sì… sono in una riunione ma mi dica pure
R: Eh… ne avevamo parlato di quella fondazione
C: Sì
R: Poi vi avevo mandato la bozza dello statuto
C: Sì… si io l’ho passata già..
R: Eh
C: Alla… alla
R: Vorrei avere un.. qualche riscontro.. due righe
C: Ah… (inc.) sì va bene
R: Se intendete aderire poi c’era la… la tabella delle quote anche per…
C: Sì vabbè adesso lo faccio… Però confermo direi la disponibilità che le ho data quando ci siamo trovati
R: Sì
“Dopo diverse settimane – annotano i carabinieri del Noe – attraverso l’attività tecnica di intercettazione, veniva registrata e recuperata una copia di un fax composto da due pagine nel quale Cerroni comunicava ad Edo Ronchi l’avvenuto versamento di 20.000,00 per l’Istituto”. E quella di Ronchi non è l’unica che viene finanziata. Anche alla Fondazione di Foedus, riconducibile al senatore Mario Baccini, Cerroni dona 3mila euro. Episodi questi che “individuavano nell’imprenditore – è scritto nell’informativa – una propensione ed una vocazione a determinate formule di finanziamento di esponenti politici”.
Soldi e relazioni insomma Cerroni le utilizzava, secondo l’accusa, per mettere in atto il disegno criminoso. Oltre i nomi di cui già abbiamo detto, anche Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, finisce nella rete di Cerroni. “Per coronare l’operazione rispetto alle aspettative di Manlio Cerroni – scrivono gli investigatori – non bastava solamente autorizzare e valutare positivamente l’opera ma era necessario anche condurla verso l’ottenimento di incentivi pubblici. Si aveva modo di verificare che per questo specifico aspetto Cerroni rivolgeva le sue attenzioni anche al mondo politico di livello nazionale”.
Così Cerroni da una parte si occupava di mantenere i contatti con gli esponenti regionali, sia amministrativi che politici; dall’altra curava i rapporti a livello nazionale per far si che la normativa sui finanziamenti pubblici si spalmasse a dovere sull’impianto progettato. Come nel caso delle concessioni dei fondi CIP6. In alcuni momenti l’impianto di gassificazione rischiava di non incassare i finanziamenti ed è in questo ambito che Cerroni attiva i suoi contatti con Giuseppe Fioroni ed Ermete Realacci. Di questi contatti ne parla con Mario Di Carlo.
Di Carlo: Sì?
Cerroni: Sì, ciao.
DC: Ciao.
C: Dove sei?
DC: In ufficio.
C: Senti…io ho fatto quell’incontro…oggi…con Realacci… poi io ho visto anche Beppe Fioroni…ed io devo trovare il modo per poter far due soldi.. (incomprensibile)
DC: Eh!
C: Tu…stai sempre là? fino a che ora sei là?
DC: Sto qua fino alle 18.30 perchè poi devo andare
C: Ah! Va bene. Prima delle 19 penso di passare là.
DC: Va bene, ti aspetto.
di Valeria Pacelli e Nello Trocchia