Ambiente & Veleni

Roma, neo presidente Ama si dimette dopo la richiesta di Marino

Ivan Strozzi si dimette dopo la notizia di un'indagine a suo carico, di cui non aveva informato il primo cittadino. L'inchiesta parte dalla Procura di Patti (Me)

“Mi dispiace per l’equivoco, rinuncio agli incarichi in Ama”. La decisione di Ivan Strozzi, presidente e ad di Ama per soli sei giorni, arriva dopo la richiesta del sindaco di Roma Ignazio Marino che non era a conoscenza dell’indagine pendente sul neo ad. “Ho chiesto a Ivan Strozzi di rinunciare all’incarico”. Il presidente dell’Ama è indagato dalla Procura di Patti (Messina) anche per traffico di rifiuti. Una notizia emersa grazie a un’inchiesta del fattoquotidiano.it. Strozzi ha ammesso: “No, non avevo informato il sindaco. È una cosa che io ritenevo assolutamente non necessaria”. Proprio per questa omissione è arrivata la cacciata: “E’ venuta meno la fiducia”. “Un rapporto fiduciario – ha spiegato Marino – non può essere costruito in questo modo, chiedo a Ivan Strozzi di rinunciare all’incarico”.

Oltre che per traffico illecito di rifiuti, Strozzi è indagato anche per inadempimento di contratti in pubbliche forniture e frode in pubbliche forniture, nella qualità di (ex) amministratore delegato di Enia, l’azienda multiservizi che operava a Parma, Reggio Emilia e Piacenza, oggi Iren. L’avviso di conclusioni indagini è stato notificato agli indagati lo scorso ottobre, firmato dal procuratore capo Rosa Raffa. L’indagine coinvolge 18 persone tra manager e amministratori, i reati sono a rischio prescrizione. I fatti riguardano l’attività svolta dall’Enia a Messina e il contratto stipulato nel 2005 con l’Ato Me 1.

L’ex presidente si difende: “Sono molto dispiaciuto è stata una mia leggerezza e mi assumo la responsabilità. L’avviso di garanzia nei miei confronti riguarda fatti di cui non ho alcuna responsabilità”. Poi entra nel merito dell’indagine. “L’accusa che viene mossa è risibile ed infondata. L’inchiesta ipotizza l’esistenza di reati compiuti tra il 2005 e il 2008 da una società messinese, ‘Nebrodi Ambiente’. Io sono entrato in Enia nel 2006 e così sono diventato responsabile di una quota del 12% di ‘Nebrodi Ambiente’. Ho liquidato la quota nel giro di 10 mesi ed Enia è così definitivamente uscita da ‘Nebrodi Ambiente’ nel 2007. Con una prescrizione imminente, questa faccenda si potrebbe considerare giuridicamente chiusa nel giro di poco tempo. Ma dichiaro fin d’ora – conclude – che in caso di rinvio a giudizio rinuncerò alla prescrizione”.

“Strozzi è stato individuato come presidente per l’Ama per la sua lunga esperienza nel settore dei rifiuti, dopo aver selezionato numerosi curricula – ha aggiunto Marino-. A seguito della nomina abbiamo appreso di un procedimento penale che lo riguarda. Siamo sicuri che saprà difendersi nelle sedi opportune e che farà chiarezza rispetto ai fatti contestati”.