La prossima settimana il ministro all’Ambiente Andrea Orlando incontrerà i sindaci dell’Emilia Romagna che si erano opposti al disegno di legge sul piano nazionale inceneritori. La convocazione è arrivata a circa un mese dalla lettera inviata dagli amministratori della Regione al ministro e al presidente Vasco Errani, che guardava con occhio critico alla proposta di una “rete nazionale integrata e adeguata di impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti” e chiedeva chiarimenti sul futuro della gestione e dello smaltimento rifiuti nel territorio emiliano-romagnolo. Dopo 48 ore dalla promessa però, una nuova email: “Per sopravvenuti impegni istituzionali dobbiamo cancellare l’incontro”.
Secondo il disegno di legge, che probabilmente sarà discusso a Roma a marzo, non dovrebbero più essere costruiti nuovi inceneritori e i rifiuti da tutta Italia dovrebbero essere trattati in quelli già esistenti, sfruttando quindi regioni come Emilia Romagna e Lombardia, che contano quasi un impianto per provincia. Ma i sindaci, da Federico Pizzarotti a Parma a Roberto Balzani a Forlì, fino a Roberto Pighi a Modena, avevano alzato la testa contro il provvedimento. Le perplessità avanzate riguardavano proprio la possibilità di far arrivare i rifiuti da ogni parte di Italia negli otto impianti di incenerimento attivi attualmente in Emilia Romagna, dove negli ultimi anni è stato avviato un processo di raccolta differenziata che ha portato alla riduzione dell’immondizia e al recupero dei materiali. “Non vogliamo procedere nella direzione di un piano nazionale di inceneritori – ha spiegato l’assessore all’Ambiente del Comune di Parma Gabriele Folli, che sarà presente all’incontro con il ministro – l’eccellenza dell’esperienza dell’ Emilia Romagna potrebbe essere sfruttata facendo della nostra regione un laboratorio di impiantistica alternativa, in cui si lavora con materiale di recupero e con il riciclo”.
È questa una delle proposte che i sindaci hanno intenzione di portare al ministro Orlando, che non è entrato nel merito della questione, ma che per ora si è limitato a dare appuntamento agli amministratori il 23 gennaio per discutere insieme a loro. Ancora silenzio invece e nessuna presa di posizione da parte del presidente Errani, che proprio sul tema inceneritori si era scontrato con l’ex assessore regionale Sabrina Freda, rimuovendola in dall’incarico in Regione e decidendo di tenere per sé la delega all’Ambiente. “Un silenzio vergognoso – lo ha definito la deputata Cinque stelle Maria Edera Spadoni – al quale il Movimento 5 stelle cercherà di porre rimedio presentando un’interrogazione urgente per iniziare un dibattito istituzionale trasparente che coinvolga ministro dell’Ambiente, Regioni, enti locali e cittadinanza”. Per l’Emilia Romagna in sospeso c’è anche la pianificazione regionale della gestione rifiuti, di cui gli amministratori delle province parleranno venerdì in un incontro con il sottosegretario alla presidenza in Regione Alfredo Bertelli. Il piano regionale dei rifiuti, che già aveva introdotto l’idea di aprire le porte degli inceneritori ai rifiuti fuori provincia, deciderà sul futuro della gestione e dello smaltimento rifiuti per i prossimi quindici anni, ma la discussione in via Aldo Moro slitta da mesi e ancora non è stata fissata. E intanto la Regione non ha più un assessore all’Ambiente.