Non potranno dare la colpa alla crisi, i cinque giovani finiti nei guai nel in provincia di Piacenza dopo aver letteralmente assaltato un istituto scolastico per rubare i soldi contenuti nella cassaforte. Non provengono, infatti da famiglie disagiate i tre arrestati, così come i due complici e un sesto la cui posizione è ancora al vaglio delle forze dell’ordine, che questa notte sono stati bloccati dai carabinieri. I militari, dopo essere stati chiamati da un agente dell’Ivri, a loro volta allertati dal sistema di allarme della scuola, sono intervenuti all’istituto scolastico Mattei di Fiorenzuola (Piacenza) e hanno circondato la scuola. Una volta all’interno hanno notato la porta forzata della dirigenza amministrativa, dove all’interno è contenuta una cassaforte. A terra arnesi da scasso insieme alla chiave della stessa cassaforte. In un primo momento, dei ladri all’interno dello stabile, nessuna traccia.

Ma non hanno desistito e, grazie alle tracce di fango lasciate dai malviventi, si sono diretti verso il lucernario che permette l’accesso al terrazzo. Essendo rischiosa la salita, è stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco con la scala mobile. Dopo aver visto che tutte le vie di fuga erano controllate dalle tre pattuglie dei carabinieri giunte sul posto, i ladri si sono costituiti. Si tratta di un albanese di 20 anni che frequenta il Mattei e due italiani, un ex studente di 18 anni, pregiudicato e ora operaio e un altro 18enne iscritto all’Istituto. Dovranno rispondere delle accuse di tentato furto aggravato e porto di oggetti da scasso. I complici, che si erano dati alla fuga all’arrivo delle forze dell’ordine e sono stati rintracciati grazie alle chiamate effettuate nella notte dai cellulari, sono un 20enne del Burkina Faso, ex studente del Mattei e un 18enne italiano, quest’ultimo studente di una scuola di Piacenza. Per loro è scattata la denuncia con le stesse accuse. Risiedono tutti a Pontenure, paese tra Piacenza e Fiorenzuola sulla via Emilia.

I giovani non si possono definire sprovveduti. Anzi, erano attrezzati di tutto punto e da veri “professionisti” per tentare il colpo. Hanno agito con il volto travisato da passamontagna ed erano muniti di molta attrezzatura, come cutter, scarpe da ginnastica, prolunghe, un piede di porco e un flessibile. Per questo i militari credono che sia possibile che abbiano commesso altri furti e continuano gli accertamenti su altri episodi andati a segno nella zona. Una volta in caserma, sembra che i giovani si siano dimostrati pentiti e, una volta arrivati i genitori, sono rimasti scossi per quanto compiuto dai loro figli. Ancora da chiarire le cause che li hanno spinti a un’azione del genere visto che, pur essendo un gruppo conosciuto a Pontenure per alcune bravate, non provenivano da famiglie disagiate e nella cassaforte della scuola non erano contenuti più di 2mila euro. Il processo per direttissima è previsto per sabato 18 gennaio in tribunale a Piacenza.

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