Il ministro alla Politiche agricole riferisce in Aula sulla vicenda dell'Asl di Benevento e risponde alle interpellanze di Oliviero (Pd) e Costa (Ncd): "Il mio riserbo dei primi giorni era dettato dal rispetto per la magistratura". Cuperlo, Presidente Pd: "Non è una vicenda solo giudiziaria"
“Sono vittima di un complotto, non ho mai abusato della mia posizione di deputato”. Il ministro Nunzia De Girolamo, si difende in un’Aula semivuota dalle accuse sulla vicenda dell’Asl di Benevento e degli appalti per la gestione del 118. Legge per quasi un’ora le sue giustificazioni, ma al suo fianco tanti i banchi vuoti. Non c’è Enrico letta, impegnato nel vertice sui Marò, e resta per pochi minuti anche il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano. Il tempo di sentire le prime battute e poi esce dall’Aula: con De Girolamo ha parlato prima di entrare in un colloquio personale a porte chiuse. Seduto in silenzio con le mani davanti alla bocca è invece il marito della deputata del Nuovo Centrodestra, Francesco Boccia che siede nei banchi del Partito democratico. Non applaude nemmeno alla fine, ma esce da una porta laterale. Il Partito democratico ascolta imbarazzato. Il Presidente Gianni Cuperlo su Twitter: “Penso che ci sia un tema politico che riguarda il criterio di opportunità, di contesto, non è un tema solo giudiziario. Per me si parte dal fatto che c’è una dimensione della politica che non si può scaricare su quella giudiziaria. Sia Letta a valutare il da farsi”. Al termine della difesa, interviene invece De Maria (Pd): “Rifletteremo. Restano zone d’ombra“.
“Vengo qui con grande spirito di serenità”, ha esordito Nunzia De Girolamo. “Vengo qui a dirvi che mai ho violato la Costituzione. La mia vita di politico, di persona e di donna è stata travolta da un linciaggio e un accanimento senza precedenti. Il mio unico patrimonio sono la mia dignità e la mia famiglia. Il riserbo dei primi giorni è stato scambiato per imbarazzo. E invece era solo rispetto per il lavoro della magistratura. Sono stata vittima di una vicenda surreale, ma non ho mai abusato della mia posizione“. E specifica che non è lei ad essere coinvolta a livello penale: “Io non sono indagata, l’indagato è Pisapia e le intercettazioni sono abusive. Mai e poi mai il mio nome è coinvolto nella truffa alla Asl di Benevento che riguarda altre persone, una delle quali ha costruito un dossier contro di me, frutto di un complotto ai miei danni. L’impalcatura dello Stato democratico è stata sovvertita da manovratori occulti. Sono state estrapolate dai giornali e private dal contesto originario frasi che non sono la verità, il mosaico si vede nel suo insieme non pezzo per pezzo. Si tratta di una brutta opera se la guardiamo parzialmente o a pezzi così come è avvenuto”. E respinge ogni accusa di raccomandazione: “Mi è stato chiesto, anche da persone autorevoli, di intervenire per amici, mogli, compagni fratelli. Ho sempre detto no e oggi mi fanno pagare anche questo“.
Il ministro difende la sua attività a Benevento: “Io ho combattuto la malasanità. Non ho mai agito per interessi personali o per motivi elettorali. Non ho mai sponsorizzato alcun incarico. E’ avvenuto che io abbia tenuto riunioni nella mia dimora privata perché soffrivo di una particolare patologia post partum che mi impediva spostamenti e come parlamentare della zona esercitavo il diritto e dovere di segnalare questioni e trovare soluzioni. Sono state estrapolate una serie di espressioni che collegate tra loro offrono un suggestivo richiamo giornalistico, ma non sono la verità”, aggiunge.”Sono pronta a chiarire punto su punto tutti i passaggi sui quali sono stata processata sui giornali. Se mi pento per espressioni colorite usate in un contesto privato, non mi pento di aver aiutato gente che chiedeva ad alta voce maggiore assistenza sanitaria”.
De Girolamo dice di aver chiesto solo informazioni per lo zio: “In una terra devastata dalla camorra, dalle ruberie e dalla convivenza con i clan da parte di anime belle che oggi si indignano per le parolacce di un ministro, desta scandalo che un deputato abbia chiesto informazioni sul bar dello zio. Semplici informazioni, nessuna pressione: il dirigente dell’ospedale Fatebenefratelli, che è privato, ha detto di non aver avuto pressioni da me. Non esiste nessun direttorio politico-partitico e Pisapia voleva coprire le sue attività delinquenziali”. De Girolamo è pronta a collaborare con i magistrati: “Respingo con tutte le forze che ho in corpo anche il semplice sospetto che io abbia agito illecitamente, rivendico la difesa della mia persona e invito a riflettere su quanto avvenuto e a non confondere mai vittime e carnefici“.
Il Partito democratico, dopo la presentazione di una delle interpellanze al ministro (a prima firma di Nicodemo Orlando), ha commentato: “Sul caso De Girolamo ci sono zone d’ombra, motivi di perplessità che vanno approfonditi”, ha affermato Andrea De Maria, deputato del Pd, “per situazioni molto meno rilevanti, una sua collega, Josefa Idem, ha compiuto un gesto doloroso e importante, di sensibilità e responsabilità. La nostra attenzione resta alta e valuteremo con serietà e senza pregiudizi quanto ci ha detto oggi. Saremo molto esigenti”. Soddisfatto invece il ministro Maurizio Lupi: “Ha dato risposte puntuali a tutte le domande che le sono state fatte e ha rivendicato con orgoglio il lavoro fatto”, spingendoci a “una riflessione: mettere sulla graticola una persona, un ministro senza entrare nei fatti è un errore”. Critico invece il Movimento 5 Stelle, che chiede la calendarizzazione della mozione di sfiducia: “La risposta all’interrogazione farsa del ministro De Girolamo non ci convince in nessun modo. Ribadiamo la nostra richiesta di calendarizzare in tempi rapidi la mozione di sfiducia. E non solo: chiediamo ai deputati Pd, che oggi hanno espresso sterili perplessità, di firmare la nostra mozione che dovrebbe essere discussa alla Camera nei prossimi giorni”.