I tanti commenti al precedente post che riguardava il lavoro delle donne in cui molti, chi in modo garbato e chi meno, mi facevano notare che il lavoro deve essere di tutti, mi spinge a tornare sull’argomento e a parlare quindi di lavoro per tutti. Già, bella questa… ma dove trovarlo?

Forse non tutti sanno chela Commissione europea ha attivato una rete paneuropea che si chiama Eures e che serve proprio a chi vuole cercare lavoro in Europa. La rete è stata attivata nel 1993 e si muovono e interagiscono più di 850 consulenti, che ogni giorno sono in contatto con persone alla ricerca di un impiego e datori di lavoro in tutta l’Europa.

Ma dati i tempi e l’incremento delle richieste, per la Commissione è arrivato il momento di rafforzare questa rete e favorire e accrescere le possibilità di lavoro. Perché bisogna sveltire ed essere più tempestivi proprio per “aiutare i datori di lavoro, in particolare le piccole e medie imprese, ad assumere personale più competente e in tempi più brevi”.

La mobilità lavorativa tra Stati membri è in netta crescita. Oggi si contano circa 7,5 milioni di europei che si sono trasferiti a lavorare in un altro Stato. Ma la percentuale rispetto ad altri Paesi come Stati Uniti e Australia è ancora molto bassa, da qui la necessità di dover fare di più, iniziando proprio dal portale a cui tutti fanno riferimento.

Le novità infatti permetteranno di pubblicare su Eures un maggior numero di posti di lavoro disponibili in tutta l’Unione Europea. Quelli che cercano lavoro avranno accesso immediato alle richieste e i datori di lavoro iscritti potranno attingere ad un vasto bacino di Cv. Serve un coordinamento e scambio maggiore tra gli stessi Stati proprio per favorire e incrementare le politiche a favore dell’occupazione.

Il portale è unico nel suo genere e offre un servizio gratuito in venticinque lingue sulle condizioni di vita e di lavoro di tutti i Paesi messi in rete.

Ne sa qualcosa l’olandese Arno Daalder che fino a qualche tempo fa faceva il direttore di banca ad Amsterdam. Perso il lavoro per problemi di ristrutturazione ha avuto la fortuna di incontrare in una fiera qualcuno che gli parlò proprio di Eures. Arno e sua moglie Jacqueline decisero così di cambiare vita. Desideravano tanto e da tempo avviare un’impresa in Svezia e ci sono riusciti con gli esperti di questa rete. Lasciato il loro lavoro al chiuso la coppia che ha fondato  una società di servizi domestici in una zona rurale vicino Stoccolma è al settimo cielo: “Amiamo lo splendido paesaggio locale e spesso, nel tempo libero, andiamo a fare una passeggiata a piedi o in bicicletta. Tuttavia desidero anche avviare un’attività nel settore della fotografia, sfruttando l’esperienza acquisita facendo reportage e ritratti”, ha fatto sapere Arno attraverso il portale.

La vita è ripresa quindi. Per Arno e per i circa “150 000 collocamenti all’anno”.

 

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Disoccupazione, allarme Bankitalia: “Continuerà a crescere nel 2014 e 2015”

next
Articolo Successivo

Rappresentanza sindacale, il direttivo Cgil approva l’accordo. Sconfitto Landini

next