Domani 18 gennaio 2014, alle ore 10 saremo all’Istituto Marco Polo per il Turismo a Firenze, l’istituto scolastico che fu frequentato da Angela Fiume, una delle vittime della strage di via dei Georgofili.
Su input dei compagni di scuola di Angela Fiume, genitori dei ragazzi che negli anni ci hanno seguito in un percorso di memoria per la strage di via dei Georgofili, è stato deciso di intitolare un’aula in suo ricordo. Abbiamo apprezzato e aderito all’iniziativa. Domani mattina parleremo di Angela, della sua vita perduta, quella delle sue figlie e di suo marito, morti in modo drammatico per gli errori di altri. Errori gravissimi di uomini delle Istituzioni, non degni di questo nome, e gravi responsabilità di uomini di governo che volevano salvarsi la vita a discapito di bambini e ragazzi.
E mentre ciò avverrà il Sindaco di Firenze incontrerà il politico Silvio Berlusconi, per capire se una nuova politica, più pulita, più legale che il neo segretario del Pd si vanta di rappresentare, possa trovare accordi con quella entità politica, che già nel gennaio del 1994 fu presentata come il nuovo.
Noi non facciamo politica, semplicemente perché crediamo che in quel terribile massacro di via dei Georgofili la politica tutta abbia responsabilità. Infatti, in questi venti anni, hanno fatto lauti guadagni e affari miliardari sulla pelle dei nostri morti.
Una cosa particolare però vogliamo ricordarla: a Firenze c’è una via che è via dei Georgofili con l’Accademia dei Georgofili e il numero civico 3 del palazzo di fronte. Quando Cosa Nostra è passata di lì nella notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993, su input suo e di altri, oggi sappiamo da Gaspare Spatuzza che l’intenzione era fare morti.
“La sai fare politica?”, ha infatti chiesto Giuseppe Graviano, il 24 gennaio del 1994 al Bar Doney a Roma a Gaspare Spatuzza che piangeva giusto sulla morte della piccola Caterina, figlia di Angela Fiume. “Quei morti ci servono”, ha insistito Giuseppe Graviano.
Noi oggi purtroppo non abbiamo ancora avuto un processo per strage ai “concorrenti” di Cosa Nostra per il massacro del 27 maggio 1993, non lo abbiamo ancora avuto malgrado i nostri avvocati sostengano che la prova penale ci sarebbe, e quindi non sappiamo chi è innocente e chi colpevole per concorso in strage.
Non c’è dato quindi di approvare Matteo Renzi nei suoi incontri che vertono a cambiare l’Italia, incontri prima come sindaco e poi come segretario.