Il provvedimento, con relativa multa di 516 euro, è stato deciso dopo una richiesta della Ledha. La ragazza, originaria di Bergamo, non era riuscita ad accedere con la sua carrozzina al piano rialzato a causa dei gradini. Chiusura di 30 giorni per i Magazzini Generali
Impedirono a una ragazza disabile di assistere a un concerto. E per questo il comune di Milano ha inflitto una multa da 516 euro e la chiusura per trenta giorni di Magazzini Generali, accogliendo un’istanza presentata da Ledha (Lega per i diritti degli handicappati). La vicenda ha avuto inizio il 18 marzo scorso quando una disabile di Bergamo ha raggiunto Milano per assistere a un concerto. La ragazza aveva scritto diverse mail per informarsi sull’accessibilità del locale. Ricevute risposte positive dalla società che organizzava l’evento, ha comprato il biglietto.
Arrivata nel locale non è riuscita con la carrozzina ad accedere al piano rialzato, a causa della presenza di alcuni gradini. Sulla base della denuncia della ragazza, e dopo aver tentato una mediazione tra le parti, il 30 aprile scorso il Servizio legale di Ledha ha presentato un’istanza al Comune per chiedere la chiusura temporanea dei Magazzini Generali in base a quanto previsto dalla legge 104 del 1992.
Per l’avvocato Gaetano De Luca “si tratta di un provvedimento molto importante perché ribadisce come oggi le persone con disabilità sono titolari di un diritto pieno ed esigibile a partecipare a qualsiasi evento culturale alla pari degli altri. Qualsiasi impedimento o limitazione a questo loro diritto costituisce una condotta discriminatoria sanzionata dalla legge con la chiusura del locale e con la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni subiti”.
Il presidente di Ledha, Franco Bomprezzi, sottolinea che “questo provvedimento, al di là della scelta di periodi di chiusura che non danneggiano il locale, ha comunque un valore fondamentale, si tratta del primo riconoscimento pubblico del pieno diritto delle persone con disabilità a vedere garantita l’accessibilità dei locali pubblici, senza alcuna discriminazione”.