Scatta la rivalutazione nel 2014 anche per i trattamenti pensionistici superiori a tre volte il trattamento minimo (1.486,29 euro) bloccate per gli anni 2012-2013 dal decreto Salva Italia del governo Monti. Ma l’aumento previsto dalla legge di Stabilità sarà “mignon” dato che per il 2014 ci si basa sull’aumento del 2013 fissato dal governo in via previsionale sull’1,2% mentre nel 2013 l’aumento definitivo di perequazione automatica (basato sul 2012) è stato pari al 3% (bloccato per tutti ad eccezioni dei trattamenti fino a tre volte il minimo).

La rivalutazione sarà all’1,2% (e quindi al 100% dell’inflazione) per gli assegni fino a tre volte il minimo, per poi diminuire al salire dell’importo dell’assegno. In pratica l’importo minimo di aumento per una pensione di 500 euro sarà di 6 euro al mese, mentre l’importo massimo sarà di 22,3 euro per un trattamento di 2.477 euro al mese (si recupera il 75% dell’1,2% quindi lo 0,90%). Nel 2013 un pensionato con un trattamento di 2.500 euro, in assenza totale di rivalutazione, ha perso 75 euro al mese di potere d’acquisto (calcolato su un aumento dei prezzi al 3%).

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