Fabrizio Marcandalli è il presidente della società di calcio del Bresso, centro della prima cerchia dell’hinterland milanese. In questi giorni ha reso pubblica un’iniziativa che ha fatto molto discutere: in una prossima partita casalinga della prima squadra, praticherà uno sconto del 50 per cento a chiunque voglia assistere al match ma, carta d’identità alla mano, dimostri di essere nato dall’Emilia Romagna in su; o meglio, nella cosiddetta macro-regione del nord. Marcandalli spiega la cosa come iniziativa che vuole contrapporsi a quanto stabilito dalla vicina società calcistica del Pro Sesto (la squadra della città di Sesto San Giovanni) che il 22 dicembre scorso ha deciso di praticare uno sconto a chiunque arrivasse da Roma in giù, come risposta a dei cori razzisti contro una squadra in arrivo dal napoletano, pronunciati tempo prima dai tifosi locali. Mercandalli però non ci sta, “perché come settentrionale – dice – mi sono sentito discriminato”. In più, il presidente del Bresso, non nasconde la sua fede leghista, che a differenza di altri – dirigenza maroniana compresa – non si è affatto annacquata negli anni. “Io continuo ad essere un fiero sostenitore della Padania – conclude Mercandalli – altri invece mi pare che abbiano perso questo tipo di fede” di Fabio Abati
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