Corriere e Repubblica scrivono che la religiosa, in Italia da dieci anni, era tornata a casa lo scorso marzo per rinnovare il passaporto. "Credevo che il gonfiore della mia pancia fosse dovuto alla gastrite di cui soffro"
“Io non posso partorire, sono una suora“. Roxana Rodriguez ha reagito così, davanti ai medici del San Camillo de Lellis di Rieti, una volta appresa la notizia della sua gravidanza. In stato molto avanzato, visto che dopo poche ore ha dato alla luce suo figlio, che ha chiamato Francesco in onore di Papa Bergoglio. Secondo quanto scrivono Corriere e Repubblica, la monaca 33enne di origine salvadoregna e dell’ordine delle Piccole discepole di Gesù sarebbe rimasta incinta “tra marzo e aprile dell’anno scorso” quando tornò a casa per rinnovare il passaporto. “Come lo possiamo definire? – dice don Benedetto, direttore della Caritas diocesana – Un revival, il ritorno di fiamma di un’amicizia giovanile…”
Tuttavia né lei, né le consorelle si erano accorte della gravidanza. “Ho sofferto a lungo per una cistite e una gastrite – racconta Roxana alla sua amica Donatella, secondo il quotidiano di via Solferino – ero in cura da un medico, prendevo un sacco di farmaci, pensavo che il gonfiore dipendesse anche dal fatto che digerivo male e non ho badato nemmeno al ritardo del ciclo…”. Roxana, che ora si sente “più mamma che suora”, non ha alcun senso di colpa, sta bene e potrebbe essere dimessa a breve. Per il bambino, invece “conviene aspettare 48 ore”. Nel convento di Campomoro, però, le consorelle sono arrabbiate e nessuna di loro le ha fatto visita in ospedale. “Lasciateci in pace, perché lei qui non c’è più”, dicono dal citofono del monastero.
Ora la donna dovrà lasciare la vita religiosa, come aveva puntualizzato anche il vescovo Delio Lucarelli (“E’ preferibile che la sorella conduca una vita secolare”) e, nonostante la solidarietà di Campomoro, non pensa di rimanere a Rieti e nemmeno di tornare nel suo Paese, dove la vicenda ha creato molto clamore. La suora viveva in Italia da dieci anni e aveva preso i voti perpetui di castità, povertà e obbedienza il 26 settembre 2012, dopo “10 lunghi anni di preparazione, tra probandato, noviziato e voti temporanei”.