Nel corso del match di serie A i tifosi locali hanno interrotto la canzone suonata in segno di amicizia. Il cantante: "Non voglio più essere Presidente onorario"
La curva del Bologna F.C. insulta gli ospiti napoletani e Gianni Morandi rimette il mandato di presidente onorario della società bolognese. L’annuncio a sorpresa compare sulla pagina Facebook del celebre cantante 24 ore dopo la partita della 20esima giornata di serie A che ha visto il Bologna pareggiare 2 a 2 con il Napoli grazie ad un devastante tiro di Rolando Bianchi al 90esimo minuto. “Ieri allo Stadio di Bologna è successo qualcosa di inqualificabile e di cui mi sono vergognato”, comincia così lo sfogo dell’autore di “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”, “Prima dell’inizio della partita sono comparsi striscioni intollerabili contro la squadra e la città di Napoli e mentre le note di ‘Caruso’ con la voce di Lucio Dalla risuonavano nell’aria, una parte della curva dei tifosi rossoblu ha cominciato a fischiare”.
Il piccolo striscione, di circa una ventina di metri, apparso mezz’ora prima del fischio d’inizio del match, recitava: “Sarà un piacere… quando il Vesuvio farà il suo dovere”. L’augurio non proprio felice verso i dirimpettai partenopei, e i fischi che hanno sommerso la voce di Dalla all’altoparlante mentre cantava Caruso, hanno fatto andare su tutte le furie Morandi, presidente onorario del club rossoblù dal dicembre 2010: “Non credevo che il tifo fosse degenerato a questo punto. Sono lontani i tempi quando lo Stadio di Bologna veniva preso ad esempio per la civiltà e la sportività del pubblico presente, che sapeva addirittura applaudire la squadra avversaria quando giocava meglio della nostra”.
“Non so quanti fossero ieri quegli incivili, capaci di un simile comportamento, razzista ed offensivo – ha continuato – Spero fossero pochi, ma certamente io non mi riconosco in loro, che oltraggiano la figura di Lucio e insultano gli avversari con questa maleducazione deficiente. E essere il presidente onorario, anche se è una carica simbolica e forse inutile, non mi piace più”.
A chiedere al cantante di fare un passo indietro è stato subito il sindaco di Bologna, Virginio Merola: “Comprendo la scelta di Gianni Morandi, mi unisco alle sue parole di sdegno, mi auguro però che non abbandoni la presidenza onoraria del Bologna FC”. Dietro di lui il vero presidente della squadra, quell’Albano Guaraldi che nemmeno 15 giorni fa ha cacciato il precedente allenatore, Stefano Pioli, per far posto a Davide Ballardini: “L’idea di Morandi (quella di ascoltare le note di Caruso prima della partita ndr) voleva essere un momento distensivo tra le due tifoserie. È un peccato quello che è successo. I fischi e gli striscioni con scritte oltraggiose non sono il pensiero della città. Bisogna criticarli, perché allo stadio bisogna andare solo di esclusivamente per divertirsi e in modo civile”.
Una condanna unanime da tutto il mondo dello sport che potrebbe costare un turno di squalifica al campo del Bologna calcio – pena che verrebbe sospesa poiché la curva Bulgarelli risulta ‘incensurata’ – mentre sulla pagina Facebook del oltre alle centinaia di napoletani che vivono a Bologna e che lasciano lunghe tracce del loro sdegno, si passa anche a chi minimizza, come il giornalista sportivo Ugo Mencherini: “Te Gianni dovresti più che altro sentirti responsabile di quell’iniziativa ridicola del pre-partita con Caruso, e non fare la morale alla tifoseria del Bologna”. E ancora, un altro utente, tifoso del Bologna, scrive: “E quando ci tirano addosso le bocce di urina a Napoli cosa ci dice il nostro amico di Guaraldi?”. Con lui, conferma la versione della trasferta dei bolognesi in Campania un altro tifoso: “Si i tifosi del Napoli sono da prendere ad esempio, come in autunno quando i nostri tifosi furono bersagliati di piscia e petardi in testa dall’anello superiore del S.Paolo”.