Passa in Direzione la linea del segretario, che chiarisce: "No a modifiche in Parlamento o salta tutto". Sull'incontro con il Cavaliere: "E' legittimato dai cittadini". Preferenze? "Non si possono usare per avere un'eco mediatica". Il sindaco convince la vecchia guardia, ma è scontro con Cuperlo: "Sei un nominato". E il presidente lascia la sala. Dopo l'intervento, la nota del leader di Fi: "Chiarezza e rispetto per garantire sistema bipolare"
Tentano di placcarlo, buttarlo giù mentre tiene la palla in mano. Ma Matteo Renzi respinge gli attacchi, scavalca, si divincola. Il segretario del Pd si presenta per la seconda volta in pochi giorni alla direzione del Pd e rinuncia alla difesa: è solo attacco. Sull’incontro con Silvio Berlusconi, sulla legge elettorale e soprattutto sulle preferenze, sulle riforme istituzionali, sugli affondi di Beppe Grillo. E a termine del suo intervento, riceve un messaggio da Silvio Berlusconi, sotto forma di nota: “Vogliamo realizzare, in un clima di chiarezza e di rispetto reciproco, un limpido sistema bipolare, che garantisca una maggioranza solida ai vincitori delle elezioni”. Alla fine, la Direzione Pd approva la relazione di Renzi con 111 sì, 34 astenuti e nessun contrario, ma si consuma una rottura plateale tra il segretario e il presidente Gianni Cuperlo. Cuperlo ha abbandonato la sala prima del voto dopo che Renzi aveva risposto alle sue critiche sulla mancanza delle preferenze nel progetto di legge elettorale tacciandolo di essere un parlamentare “nominato”.
L’intervento del segretario in Direzione nazionale è una sfida alla minoranza del suo partito, ma allo stesso tempo anche agli elettori democratici che hanno vissuto l’incontro con il Cavaliere nella sede del partito e quelle parole – “profonda sintonia” – come un pugno nello stomaco. “Non ho le stesse idee di Berlusconi, ma io non ho paura delle mie idee, io non sono subalterno culturalmente al punto di cambiare le mie idee perché Berlusconi la pensa come me. Pensare che devo rinunciare alla riforma elettorale, alla riforma del Titolo V, alla riforma del Senato, solo perché lo vuole anche Berlusconi, è subalternità culturale”. Non dev’essere il Pd a dover legittimare il “pregiudicato”, aggiunge, perché è legittimato dal suo partito, dai suoi alleati (anche quelli che oggi gridano allo scandalo, Alfano e dintorni) e dai cittadini. “Con chi dovevo parlare, con Dudù?” ironizza. Insomma: “Non ho resuscitato Berlusconi, è lui il leader del centrodestra”.
La legge elettorale che propone Renzi, dunque, in sintesi è così detta: un sistema proporzionale a doppio turno con soglie di sbarramento al 5% e all’8% (dipende se un partito si coalizza oppure no). Se nessuna coalizione raggiunge il 35% (sinistra Pd e montiani propongono già di alzare al 40) si torna al voto con il ballottaggio che assegna il premio di maggioranza: in questo modo chi vince ottiene dal 53 al 55% dei seggi della Camera. Una sola, perché al pacchetto della legge elettorale è legata non solo la riforma del Titolo V, ma anche l’abolizione del Senato. Di lì non ci si muove, perché tutto si tiene: “E’ un complicato castello che sta in piedi se tutti i tasselli stanno insieme. Non è una riforma à la carte. Le soglie sono vincolanti. Chi pensasse in Parlamento di intervenire a modificare qualcosa, manda all’aria tutto, incluso titolo V e riforma costituzionale”. Chi tocca la riforma, butta giù tutto. E infatti Gianni Cuperlo si irrita: “Non mi pare un buon modo di procedere”. Ma d’altra parte Renzi mette dietro il paravento dell’accordo con Berlusconi tutto, anche la questione delicata delle preferenze. Delicata perché rischia di eleggere una parte di parlamentari nominati dai capi di partito. Delicata perché crea un problema dentro al partito. Ma il segretario para e replica: “Chi oggi immagina, non sempre forte di un bagaglio di preferenze, le preferenze per avere eco mediatica significativa lo può fare ma nell’accordo le preferenze non ci sono. Se toccherà a me due sono gli impegni: le primarie e il vincolo assoluto della rappresentanza di genere”.
Infine il duello ingaggiato di nuovo con Grillo che oggi ha ribattezzato il sistema elettorale che arriverà alle Camere come “Pregiudicatellum”. “Ha detto che sono uno showman, detto da lui è un complimento – ironizza il leader democratico – Dico al collega showman: fino a quando continuerai ad abusare dell’intelligenza dei tuoi” che lanciano “grida di dolore” perchè l’M5s “si è autorecluso nel blog?”. E ancora, “fino a quando continuerai a perdere occasioni su occasioni” e a “fino a quando continuerai a fuggire?”.
L’appuntamento è in Parlamento (come direbbero per l’appunto i Cinque Stelle), ma Renzi non pare aver paura. La legge elettorale arriverà in Aula dal 27 gennaio. Mentre entro il 15 febbraio il Pd presenterà il disegno di legge sulle riforme costituzionali. E chi non ci sta, minaccia Renzi, va contro i 3 milioni che hanno votato alle primarie.
CRONACA ORA PER ORA
19,55 – Scontro Renzi-Cuperlo: “Preferenze? Tu sei un nominato”. E il presidente se ne va
Il presidente del Pd Gianni Cuperlo ha lasciato la Direzione nazionale prima del voto sulla relazione di Renzi. Il segretario lo aveva attaccato dal palco: “Gianni te lo dico con amicizia, questo tuo riferimento alle primarie e alle preferenze, lo avrei voluto sentire la volta scorsa, quando tu e altri siete stati candidati nel listino”.
19,50 – Alfano: “Ok a legge elettorale di Renzi, ma non a Parlamento di nominati”
“Ok all’impianto della legge elettorale, ma no al Parlamento dei nominati”, afferma il leader dell’Ncd Angelino Alfano. “L’impianto della legge elettorale, presentato da Renzi, va bene e contiene molte nostre indicazioni strategiche e fondamentali per la governabilità e per rappresentare bene i cittadini italiani in Parlamento”.
19,30 – Berlusconi: “Chiarezza e rispetto reciproco per garantire sistema bipolare”
“Vogliamo realizzare, in un clima di chiarezza e di rispetto reciproco, un limpido sistema bipolare, che garantisca una maggioranza solida ai vincitori delle elezioni, che riduca impropri poteri di veto e di interdizione, e che favorisca un sistema politico di chiara alternanza, sul modello di quanto accade nelle maggiori democrazie dell’Occidente avanzato”. Lo scrive in una nota il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. “Siamo convinti che ciò corrisponda alle attese della vastissima maggioranza degli italiani”.
18.04 – Cuperlo: “Alzare soglia per il ballottaggio al 40%”
“Alzare la soglia” per ottenere il premio di maggioranza “almeno al 40% è una battaglia da fare”. Lo ha detto il presidente del Pd Gianni Cuperlo, intervenendo alla direzione del partito commentando le proposte avanzate dal segretario Matteo Renzi per la legge elettorale. “Dire – ha aggiunto – che non si può toccare una soglia perché tutto si tiene e così salta tutto, inclusa la riforma del titolo V e quella del Senato, non mi pare un buon modo di procedere”.
18.00 – Cuperlo: “La proposta di Renzi non è convincente”
“La riforma elettorale non risulta ancora convincente perché non garantisce né la rappresentanza adeguata né il diritto dei cittadini di scegliere gli eletti né una ragionevole governabilità”. Così Gianni Cuperlo vedendo nella proposta “profili di dubbia costituzionalità”.
17.40 – Renzi: “Basta ricatto partitini. Rovinò sogno dell’Unione”
“Diciamo no al potere di ricatto dei partitini. Prodi è caduto perché ci chiamavamo l’Unione e tutto eravamo tranne che l’Unione. L’agglomerato che andava da Mastella a Dini a Di Pietro, a Diliberto, a Pecoraro, a Boselli era una coalizione di ‘Biancaneve e i sette nanì che ha portato oggettivamente l’Unione a saltare in aria perché non c’era verso di condividere una prospettiva di sviluppo. I partitini hanno distrutto quel sogno lì”. Così Matteo Renzi alla direzione Pd, nell’illustrare la sua proposta di legge elettorale.
17.38 – Renzi: “Chi non vota proposta boccia proposta 3 milioni persone”
“In passato le nostre idee sono state influenzate o dalla subalternità culturale a Berlusconi o dai veti dei partitini. Chi non voterà la proposta non vota non la proposta del segretario ma di 3 milioni di elettori alle primarie”. Così Matteo Renzi sfida i malpancisti, presentando la sua proposta di riforma elettorale nella direzione del Pd.
17.37 – Renzi: “Incontro con Fi, ma non con B? Contraddizione”
“Mi si dice dovevi parlare con Fi, ma non con Berlusconi, ma è una contraddizione in termini. Con chi avrei dovuto parlare? Con Dudù? Berlusconi ha fondato e rifondato Forza Italia”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito.
17.35 – Renzi: “Sul sistema Italicum il Pd si gioca il governo”
“L’Italicum consente al Pd di potersi giocare la partita per il governo. E non esclude le alleanze ma che siano alleanze per governare, non servano solo vincere per vincere”. Così Matteo Renzi, nel chiedere alla Direzione Pd il via libera alla sua proposta di legge elettorale.
17.35 – Renzi: “Non cambio idea solo perché Berlusconi d’accordo, è subalternità”
“Non ho le stesse idee di Berlusconi, ma io non ho paura delle mie idee, io non sono subalterno culturalmente al punto di cambiare le mie idee perché Berlusconi la pensa come me. Pensare che devo rinunciare alla riforma elettorale, alla riforma del Titolo V, alla riforma del Senato, solo perché lo vuole anche Berlusconi, è subalternità culturale”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito.
17.34 – Renzi: “L’accordo con Fi non prevede le preferenze”
“L’accordo politico raggiunto non prevede le preferenze”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito avvertendo chi vorrà usare “strumentalmente” il tema che “noi mettiamo un collegio plurinominale di 4”. “Se toccherà a me da segretario Pd – ha aggiunto – due sono gli impegni: le primarie, come ha fatto Bersani con le parlamentarie, e il vincolo assoluto della rappresentanza di genere”.
17.33 – Renzi: “Non ho resuscitato Berlusconi, è lui il capo del centrodestra”
“Pensare che io ho resuscitatoBerlusconi fa a cozzi con la teologia e con la realtà perchè lui è il capo del centrodestra, riconosciuto da chi sta in alleanza con lui in tutte le città. Posso non pensarla come Berlusconi ma quando lui condivide le mie idee io non ho paura, non sono subalterno al punto da cambiare le mie idee”. Così Renzi.
17.32 – Renzi: “Gratitudine a Berlusconi per essere venuto nella sede del Pd”
“Esprimo a Silvio Berlusconi gratitudine per aver accettato di venire alla sede del Pd. Quelli che mi dicono dovevi parlare con Fi ma non con lui dico che è una contraddizione in termini” perchè parlare con Fi significa parlare con lui, “con chi dovevo parlare con Dudù?”. Così Matteo Renzi alla Direzione Pd.
17.31 – Renzi: “Legittimazione politica deriva da consenso cittadini”
La legittimazione politica di Berlusconi non mi riguarda, non ci riguarda. Non viene da noi, ma dal sostegno politico dei cittadini”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito.
17.31 – Renzi: “Esprimo gratitudine a Berlusconi per essere venuto qui”
17.31 – Renzi: “Considerare Cav illegittimo fa a cozze con la realtà”
“Pensare che ci sia qualcuno che ha resuscitato Berlusconi fa a cozzi con la realtà, con la teologia. Potrà compiacere lui ma fa a cozzi con la realtà. Berlusconi è il capo del centrodestra, riconosciuto da chi sta al Governo e da chi sta fuori”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito.
17.31 – Renzi: “Vincolo assoluto sulla rappresentanza di genere”
17.30 – Renzi: “No a modifiche in Parlamento o salta tutto”
La proposta di legge elettorale “è un complicato castello che sta in piedi se tutti i tasselli stanno insieme. Non è una riforma à la carte. Le soglie sono vincolanti”. Così Matteo Renzi alla direzione Pd. “Chi pensasse in Parlamento di intervenire a modificare qualcosa, manda all’aria tutto, incluso titolo V e riforma costituzionale”.
17.28 – Renzi: “Doppio turno coalizione, chi vince al 53%”
“Abbiamo ottenuto la possibilità di un doppio turno secco tra due coalizioni che, senza possibilità di apparentamento, rigiochino la partita di fronte agli elettori e chi vince la sfida arriva al 53 per cento”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito.
17.27 – Renzi: “Sbarramento 8% o 5% se in coalizione”
La proposta di legge elettorale prevede una soglia di sbarramento del “5% per chi si coalizza e dell’8% per chi non è in coalizione e del 12% per le coalizioni. Con meccanismo per evitare le liste civetta”. Lo annuncia Matteo Renzi davanti alla direzione del Pd.
17.26 – Renzi: “Non ci sono le preferenze, ma faremo le primarie”
“Chi oggi immagina, non sempre fortedi un bagaglio di preferenze, le preferenze per avere eco mediatica significativa lo può fare ma nell’accordo le preferenze non ci sono. Se toccherà a me due sono gli impegni: le primarie e il vincolo assoluto della rappresentanza di genere”. Così Matteo Renzi in direzione. Il segretario del Pd spiega che nel modello ci saranno “120 circoscrizioni, 4 volte più grandi del Porcellum, di fatto sono collegi plurinominali di circa 500mila persone con il nome che si può mettere sulla scheda. Ci sono diverse ipotesi su questo punto e ne discuteremo, ma se nella circoscrizione ci sono 4 candidati, 4 posti da assegnare, il Pd presenterà 4 candidati”.
17.24 – Renzi: “C’è ballottaggio di coalizione”
Se nessuno ottiene il 35% “c’è la”possibilità di un doppio turno, più precisamente un ballottaggio non tra due candidati premier ma tra due coalizioni, simboli o agglomerati di simboli che senza apparentamento rigiochino la partita di fronte elettori”. Così Matteo Renzi alla Direzione Pd.
17.20 – Renzi: “Con 35% voti premio dal 53 al 55%”
La proposta di legge elettorale prevede “l’assegnazione di un premio di maggioranza” a chi abbia preso “almeno il 35%” dei voti “che porti al 53% minimo e al 55% al massimo”. Lo annuncia Matteo Renzi alla direzione Pd. Il premio dunque sarà “al massimo del 18%” , in modo da evitare profili di incostituzionalità.
17.17 – Renzi, modifiche spagnolo per non rompere maggioranza
17.13 – Renzi: “I consiglieri regionali guadagnino come i sindaci”
“Entro il 25 maggio”, c’è lo spazio per “chiudere un pacchetto, d’accordo con l’unione delle Regioni”, per fare in modo che “i consiglieri regionali guadagnino quanto i sindaci dei comuni capoluogo e che sia superato il finanziamento dell’attività politica dei consiglieri regionali”. Lo annuncia Matteo Renzi alla direzione Pd.
17.11 – Renzi a Grillo: “Grida dolore da parlamentari M5S bloccati da blog”
Vorrei chiedere al collega show man Beppe Grillo: fino a quando continuerai ad abusare dell’intelligenza dei tuoi parlamentari, persone spesso più appassionate di quanto pensassi, che continuano a dispiacersi” lanciando “urla di dolore per il fatto che il M5S è relegato nel blog. Fino a quando continuerai a tenere chiuso a chiave la porta di quei voti?”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito si rivolge a Beppe Grillo.
17.10 – Renzi a Grillo: “Speranza tradita, il cambiamento siamo noi”
17.09 – Renzi a Grillo: “Caro collega showman, fino a quando scapperai dalle elezioni?”
“Grillo ha detto che sono uno showman, detto da lui è un complimento. Dico al collega showman: fino a quando continuerai ad abusare dell’intelligenza dei tuoi” che lanciano “grida di dolore” perchè l’M5s “si è autorecluso nel blog?”. E ancora, “fino a quando continuerai a perdere occasioni su occasioni” e a “fuggire”?. Così Matteo Renzi.
17.08 – Renzi: “Sbagliato ‘profonda sintonia’? Allora convergenze parallele”
Con Forza Italia sulla riforme c’è “sintonia”. Matteo Renzi, in un passaggio della sua relazione in Direzione, ha fatto un riferimento alle critiche ricevute per aver parlato di “profonda sintonia” dopo l’incontro con Silvio Berlusconi di sabato scorso nella sede del Pd. “Avreste preferito ‘convergenze parallelè, ma quella era gente seria -ha spiegato il segretario del Pd-. Ma l’accordo oggettivo è un passo in avanti straordinario che ci consente di arrivare al 15 maggio in prima lettura in Senato”.
17.07 – Renzi: “Accordo con Forza Italia passo avanti”
“L’accordo con Fi” sulla riforma del Senato “è un passo avanti straordinario che ci consente di arrivare entro il 15 maggio in prima lettura al Senato, perché la prima lettura sarà al Senato. Noi diciamo agli italiani che con le prossime elezioni non si voterà più per il Senato”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi, intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito.
17.02 – Riforme, Renzi: “Entro 15 febbraio dal Pd disegno di legge costituzionale”
“Il 15 febbraio la segreteria andrà a chiudere il pacchetto della proposta sul superamento del Senato e avremo 20 giorni per discutere con altri partiti. Nella seconda meta di febbraio presenteremo il ddl costituzionale per arrivare all’ok in prima lettura al Senato entro il 25 maggio”. Così Matteo Renzi in direzione.
17.01 – Renzi: “Triplice accordo. Primo punto: superamento del Senato”
“Noi alle primarie abbiamo proposto un triplice accordo, un’ipotesi di cambiamento del Paese su tre basi. La prima, il superamento del Senato così come lo conosciamo. Una riforma che non parte solo dalla riduzione dei costi della politica. Il bicameralismo perfetto mostra oggi i suoi limiti. E’ tutto tranne che perfetto”. Lo dice Matteo Renzi alla Direzione del Pd.
17.00 – Renzi: “Dobbiamo decidere se essere politica o bar dello sport”
“E’ arrivato il momento di far vedere che la politica non è solo discussione” perché se la politica smette di fare politica a si mette a “discutere, discutere e discutere smette di essere politica e diventa bar sport. Dobbiamo decidere se essere politica o bar dello sport”. Così Matteo Renzi alla Direzione Pd.
16.58 – Renzi: “Proponiamo accordo in tempi certi”
“Dopo poco più di un mese proponiamo un accordo su cui chiediamo un voto della direzione e che trasferiamo ai gruppi parlamentari. Il Pd dice agli italiani: questa è una proposta concreta che si può realizzare con tempi certi”. Così Matteo Renzi apre la direzione del Pd.
16.56 – Renzi: “Discutiamo non di regole, ma di recuperare la dignità”
“Noi stiamo discutendo non di regole ma di recuperare la dignità perduta”. Lo dice Matteo Renzi in Direzione sulla legge elettorale.
16.50 – Mauro (Popolari per l’Italia) a Renzi: “Soglia per ballottaggio, salire al 40%”
“Le nostre perplessità riguardano la soglia per il premio di maggioranza, comprendiamo la volontà di trovare una nuova intesa intorno al 35%, ma riteniamo preferibile che sia intorno al 40% e il tema delle preferenze, perché così stando le cose, il tema delle liste corte potrebbe avere delle contraddizioni”. Così il ministro della Difesa Mario Mauro, esponente dei Popolari per l’Itaia, lasciando il Nazareno dopo aver incontrato il segretario del Pd Matteo Renzi sulla legge elettorale. Queste “osservazioni – ha aggiunto – saranno oggetto di battaglie parlamentari che noi faremo, ma speriamo di andare avanti” sulle riforme.
16.47 – Legge elettorale, pausa della commissione Affari costituzionali alla Camera
Pausa nei lavori della commissione Affari costituzionali della Camera sulla legge elettorale. La discussione generale, che per ora verte sulle 21 proposte finora depositate, è stata interrotta fino alle 18, nell’attesa di conoscere l’esito della direzione Pd che voterà il modello emerso dalla mediazione di Matteo Renzi con gli altri partiti. “Per ora abbiamo discusso di nulla”, afferma Fabiana Dadone, capogruppo M5S in commissione. “Speriamo che in serata la discussione diventi più proficua. E’ avvilente per il ruolo del Parlamento che di legge elettorale si sia parlato solo nei salotti tv”.