Sembra il 5 Maggio, quello dell’Ei fu: là, “il Dio che atterra e suscita”; qui, il Matteo che ‘rottama’ – poco, e solo i suoi – e che ‘resuscita’. La stampa estera è tanto interdetta dalla metamorfosi – o è piuttosto un’evoluzione? – del nuovo leader della sinistra italiana (cioè, non esageriamo: del Pd) quanto mediaticamente compiaciuta dal ritorno sulla scena da protagonista di Silvio Berlusconi, che tutti davano per politicamente morto.
E, invece, Renzi lo salva –riferisce Die Zeit– e lo riconsegna alle cronache, per la gioia di chi dell’Italia deve scrivere (e, con il Cavaliere, ha il pezzo in pagina garantito). Berlusconi, sostiene Abc, “è tornato al centro della scena politica” grazie a un “incontro storico” con il segretario del Pd.
Per la Bbc, l’accordo sulla riforma della legge elettorale rimette il Cavaliere al centro della scena, mentre, incontrandolo, Renzi ha diviso la coalizione e, in particolare, il suo partito. Le mosse del segretario disorientano i media esteri, oltre che milioni di italiani che, per Die Zeit, si aspettavano che Matteo rispettasse le promesse e togliesse di mezzo la “corrotta casta politica italiana”. Invece, “lui che fa?”, s’interroga provocatoriamente il giornale tedesco: “Incontra Berlusconi per due ore”. Altro che ‘rottamarlo’!
A scherzarci su, sono un po’ tutti i media che ne parlano: tanto, sono affari nostri, mica loro. Abc fa finta di stupirsi: il ritorno del Cavaliere “è la grande sorpresa del nuovo anno”, dopo la condanna per frode fiscale e l’espulsione dal Senato. El Pais lo saluta ironicamente come “padre della patria” (almeno renziana). Per El Mundo, “la tenaglia Berlusconi-Renzi stringe il governo di Enrico Letta”.
La mossa di Renzi, osserva Le Figaro, è fortemente criticata nel Pd, “che s’è battuto per anni – chissà se l’ironia è involontaria, qui – contro il Cavaliere, prima di essere costretto a governare insieme a lui per mesi nel quadro d’un governo di larghe intese“.
La stampa americana, invece, la racconta, per ora, con le agenzie e ha, quindi, toni meno surreali. Sul NYT, la Reuters vede nell’intesa Renzi-Berlusconi “un possibile percorso per uscire dall’instabilità politica”. E, sul WP, l’Ap rovescia sorprendentemente la prospettiva: “Berlusconi accetta di aiutare il rivale”. Insomma, è Matteo che deve ringraziare Silvio, e non viceversa. Che gli americani ci abbiano azzeccato?