La presidente del Friuli Venezia Giulia e membro della segreteria Pd accusa il titolare dello Sviluppo economico, secondo cui i problemi e le difficoltà del gruppo svedese riguarderebbero lo stabilimento di Porcia (Pordenone) e non quello di Susegana (Treviso). Lui replica: "Serracchiani non ha capito, polemiche dannose"
Il ministro Flavio Zanonato “dovrebbe dimettersi” perché non ha gestito con “l’equilibrio necessario” il “delicato incarico” della gestione della crisi Electrolux (guarda la mappa della crisi in Italia). La presidente del Friuli Venezia Giulia e membro della segreteria Pd Debora Serracchiani accusa il titolare dello Sviluppo economico, secondo cui i problemi e le difficoltà del gruppo svedese riguarderebbero lo stabilimento di Porcia (Pordenone) e non quello di Susegana (Treviso). Il ministro, però, si difende e rispedisce le accuse al mittente: “La mia nota a Zaia dice il contrario di quanto ha inteso la Serracchiani – scrive su Twitter -. Mi concentro su Porcia, le polemiche sono dannose”. E nel pomeriggio annuncia che il governo sta elaborando una proposta di intervento che tiene conto delle proposte avanzate da Unindustria Pordenone.
A Zaia che chiedeva un tavolo dei quattro governatori (Errani, Serracchiani, Maroni e lui, presidenti di Regioni dove hanno sede gli stabilimenti Electrolux, ndr) e delle assemblee dei lavoratori, martedì il ministro ha precisato che “l’incontro chiesto dai quattro Presidenti di Regione di cui parla Zaia si è svolto il 12 novembre, mentre per quanto riguarda l’apertura di un tavolo negoziale questo non può essere chiesto da lui ma dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dalla proprietà che si incontreranno il 27 gennaio”. “Noi, dopo questo incontro – sottolineava il ministro – siamo pronti ad aprire il tavolo”. Contro la richiesta di dimissioni di Zanonato si schiera a difesa del ministro il deputato Pd Davide Zoggia che su Twitter la definisce “pretestuosa” perché “non aiuta il clima”.
“Come presidente di Regione – prosegue Serracchiani – devo esprimere un vivissimo rammarico per la condotta tenuta dal ministro Zanonato, che ha preferito saltare tutti i livelli di mediazione, inclusi quelli istituzionali, credendo di risolvere la crisi buttando a mare lo stabilimento di Porcia. Per noi è inaccettabile il metodo e soprattutto il merito. Ricordo che il 26 novembre in prefettura a Trieste, alla mia presenza, il ministro Zanonato ha assicurato ai lavoratori di Electrolux che sarebbe andato in visita a Porcia: siccome lo stanno ancora aspettando – conclude – ci vada lui ora a dirgli che solo loro devono chiudere”. Serracchiani spiega che “è inaccettabile il metodo e soprattutto il merito” del ministro che ricorda che “il 26 novembre in prefettura a Trieste, alla mia presenza, il ministro Zanonato ha assicurato ai lavoratori di Electrolux che sarebbe andato in visita a Porcia: siccome lo stanno ancora aspettando, ci vada lui ora a dirgli che solo loro devono chiudere”.
D’accordo con Serracchiani anche Sergio Bolzonello, vicepresidente del Fiuli. “Il ministro Zanonato stavolta ha passato il segno – spiega – è inaccettabile che lavoratori e istituzioni vengano trattati con tale sciatteria da un membro del governo”. Secondo Bolzonello “è inaccettabile che un ministro si esprima così mentre l’investigazione della proprietà sugli stabilimenti è ancora in corso, senza aver convocato i rappresentanti dei lavoratori e senza aver incontrato la proprietà. Forse Zanonato sa qualcosa in più di quel che sappiamo noi, e forse ci sono elementi che avrebbe dovuto comunicarci: in ogni caso così non si fa. Continuiamo a chiedere al presidente del Consiglio di farsi carico di questa crisi – conclude – e di gestirla come merita un caso d’interesse nazionale”.
A favore delle dimissioni di Zanonato si schiera il capogruppo della Lega Nord al Senato, Massimo Bitonci, che invita il Pd a formalizzarle subito in Parlamento. “Il ministro per lo sviluppo economico è assolutamente inadeguato e dannoso. Se ne vada subito. Se persino il suo partito lo scarica allora non si può far finta di nulla. Del resto tutto il governo Letta sta affondando”.