Solita segreteria del Pd convocata alle sette del mattino a Roma dove tiene ancora banco le polemiche seguite alle dimissioni di Gianni Cuperlo dalla presidenza del Partito. Matteo Renzi, leader del partito, arrivando nella sede del Pd, come al solito, non si ferma con i giornalisti nonostante le domande. Davide Faraone afferma: “Se ci continua a dimettere rischiamo la sindrome di Highlander, anche noi abbiamo subito battute, abbiamo subito di tutto quando eravamo in minoranza e siamo restati qui. Una battuta non può determinare delle dimissioni da nulla. C’è stato un congresso, delle primarie, Renzi è stato votato per le sue idee” e sul pericolo scissione Faraone è netto: “No, non se ne va nessuno“. Scissione esclusa anche dal portavoce della segreteria Lorenzo Guerini che sulla denuncia di mancanza di democrazia interna avanzata da Fassina e Cuperlo afferma: “Si discute nelle sedi, in direzione c’è stata una discussione franca, per cui pare che la democrazia interna è sicuramente praticata” ed aggiunge: “Cuperlo credo si trovasse stretto nelle funzioni di garanzia del presidente e al contempo il riferimento della minoranza, ma credo che supereremo questa situazione, non mi pare molto drammatica” di Manolo Lanaro