L’Aula della Camera esaminerà la mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle nei confronti del ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo agli inizi di febbraio, presumibilmente nella mattinata del giorno 4: è quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il ministro, come noto, è al centro delle polemiche da settimane per via dell’inchiesta sulla Asl di Benevento. De Girolamo non è indagata, ma sono emerse intercettazioni (private) e riunioni di quello che il gip ha definito “direttorio” guidato proprio dall’esponente del Nuovo Centrodestra.
La De Girolamo era stata chiamata a riferire in Aula da due interpellanze, di Pd e Nuovo Centrodestra: “Sono vittima di un complotto – si era difesa lei, peraltro senza avere al suo fianco né Letta né Alfano – Non ho mai abusato della mia posizione di deputato”. “Vengo qui a dirvi che mai ho violato la Costituzione – aveva aggiunto il ministro – La mia vita di politico, di persona e di donna è stata travolta da un linciaggio e un accanimento senza precedenti. Il mio unico patrimonio sono la mia dignità e la mia famiglia. Il riserbo dei primi giorni è stato scambiato per imbarazzo. E invece era solo rispetto per il lavoro della magistratura. Sono stata vittima di una vicenda surreale, ma non ho mai abusato della mia posizione”. Dichiarazioni che tuttavia non avevano convinto il Partito Democratico. L’allora presidente Gianni Cuperlo, per esempio, aveva scritto: “Penso che ci sia un tema politico che riguarda il criterio di opportunità, di contesto, non è un tema solo giudiziario. Per me si parte dal fatto che c’è una dimensione della politica che non si può scaricare su quella giudiziaria. Sia Letta a valutare il da farsi”.