Dal 23 al 26 gennaio Bolzano ospita la 9° edizione di Klimahouse, fiera internazionale dedicata all’efficienza energetica e al risanamento in edilizia. L’argomento è di quelli caldi: sappiamo che sarà sempre più un lusso riscaldare le case con gas e petrolio e che nei prossimi anni l’Europa non avrà più energia disponibile in casa, quindi diventerà ricattabile. Uno dei primi settori che può – e dovrebbe – essere rinnovato è proprio quello dell’edilizia perché costruire case a consumo zero (e magari anche a emissioni di CO2 zero) significa dare una vera svolta alla crescita intelligente delle nostre città, del nostro Paese e dell’Europa intera.

Klimahouse si occupa di questi argomenti da quasi 10 anni ed è diventata un interessante punto di riferimento per architetti, progettisti, costruttori edili e utenti finali che desiderano costruire la propria abitazione o rinnovarla secondo i criteri di efficienza energetica e sostenibilità.

Oltre allo spazio per gli espositori, la fiera ospita il Congresso Internazionale che, di anno in anno, ha visto la partecipazione di relatori di fama mondiale. In particolare, venerdì 24 terrà un intervento Werner Sobek, tra i principali protagonisti del costruire sostenibile, a proposito di “case attive”. Sobek è l’ideatore del principio Triple Zero (zero consumo energetico, zero emissioni, zero rifiuti) e tra i suoi numerosi progetti vorrei ricordarne due: la prima, una grande opera, è l’aeroporto di Bangkok per il quale ha studiato una struttura portante realizzata utilizzando quasi la metà del cemento armato di solito necessario per lo stesso genere di edifici, con il conseguente risparmio di acqua e consumo energetico. La seconda è la casa efficiente F87, situata nel cuore di Berlino, al n. 87 della Fasanenstrasse, frutto di anni di ricerca di un team interdisciplinare: questa abitazione rappresenta in modo convincente la combinazione tra efficienza energetica e mobilità, vuole essere un modello di casa sostenibile durante tutto il suo ciclo di vita, a partire dal risparmio energetico e dalla bassa emissione di CO2 fino a permettere, grazie ai materiali utilizzati per la sua costruzione, il riciclaggio completo al termine del suo ciclo di vita. Attualmente la casa è abitata da una famiglia di quattro persone con un contratto di tre anni, poi verrà assegnata ad altri progetti pilota.

Un’altra interessante caratteristica di Klimahouse è quella di avere sviluppato una versione itinerante della Fiera per potersi adattare alle diverse realtà locali: quest’anno è prevista, per esempio, l’edizione Klimahouse Toscana che si svolgerà dal 28 al 30 marzo alla Stazione Leopolda di Firenze.

Secondo Marco Frey, direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, quello dell’uso efficiente delle risorse è una sfida di sistema in cui devono entrare in gioco e collaborare gli attori principali (cittadini, associazioni, imprese, istituzioni): fino a quando, invece, i singoli attori si muoveranno in maniera autonoma se non, addirittura, intralciandosi il cammino a vicenda, sarà molto difficile ottenere dei risultati concreti.

Ecco perché penso sia importante conoscere realtà come la Fiera di Bolzano, una piattaforma tipo che potrebbe essere usata come modello: Klimahouse, infatti, è proprietà della Provincia Autonoma e lavora in stretta collaborazione con le istituzioni, le aziende e i cittadini.

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