Nel Pd l’intesa Berlusconi-Renzi ha provocato i suoi contraccolpi con le dimissioni di Gianni Cuperlo da presidente del partito e con il sindaco di Firenze che tiene il punto: “Rimettere in discussione i punti dell’accordo senza il consenso degli altri rischia di far precipitare tutto”. Nel frattempo il Cavaliere, che sembrava all’angolo dopo la sua decadenza, si prepara alla campagna delle Europee e va qualche giorno in un centro benessere per rimettersi in forma. Sarà l’Italicum la riforma che cambierà l’Italia oppure siamo davanti all’ennesimo tentativo di modifica della legge elettorale che finirà con il peggiorare le cose, come già accaduto in passato? E tra Renzi e Berlusconi chi sta vincendo politicamente? Sono questi i temi affrontati da Michele Santoro assieme ai suoi ospiti: Stefano Fassina del Pd, l’imprenditore Alfio Marchini, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana e il giornalista Vittorio Feltri.
Santoro: “Avanza il Gian Burrasca Renzi”
Editoriale di apertura di Michele Santoro, che incentra il suo commento sul “Gian Burrasca Renzi”: “Avanza lui, basta con le minestre, gli scarti, gli avanzi, le sciacquature dei piatti precedenti. Incoraggio Renzi ad andare avanti, non m’importa che abbia incontrato Berlusconi, perché tanto lo fanno in molti. Ho dei dubbi sulle sue idee, ma forza Italicum”. Ed esprime il suo scetticismo sulle nuove primarie, preferendo la preferenza e non le liste bloccate: “Io le liste bloccate non le voglio. Come decido il mio rappresentante? Come capisco chi va? E non raccontarmi, Gian Burrasca, che ci sono le primarie e le condizioni di Berlusconi. O mi porti nel seggio a decidere chi sarà il mio deputato oppure io le liste bloccate non le voglio perché sennò siamo al solito punto, o mangi la minestra o salti dalla finestra, e si resta col culo per terra” (GUARDA IL VIDEO)
D’Alema su scontro Renzi-Cuperlo: “Mi occupo della Polonia”
Copertina di Luca Bertazzoni dedicata al concitato incontro Renzi-Berlusconi e alle dimissioni di Gianni Cuperlo dalla presidenza del Pd in polemica col leader del partito. Viene intervistato Roberto Giachetti, che dice: “È meglio fare un accordo con Berlusconi alla luce del sole che negli scantinati della politica”. Massimo D’Alema preferisce non commentare, rispondendo che si occuperà della Polonia, mentre Cuperlo precisa: “Le mie critiche non erano strumentali ma politiche, indirizzate a migliorare le proposte di Renzi” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Riconoscere le differenze nel Pd per migliorarlo”
“Riconosciamo il successo di Renzi sul riaprire il cantiere delle riforme ma vogliamo discutere nel merito”. E’ l’opinione di Stefano Fassina, dimessosi da viceministro dell’Economia dopo una battuta di Renzi. L’esponente del Pd vuole che vengano riconosciute le differenze di posizioni all’interno del partito per migliorare il prodotto. E sottolinea che il punto da migliorare è quello delle liste bloccate e ricorda: “La soglia dell’8 per cento tiene fuori dal Parlamento partiti con una rappresentanza di tre milioni di persone, così come la soglia della maggioranza” (GUARDA IL VIDEO)
Mentana: “Meglio una guerra lampo che compromessi”
“Renzi vuole vincere contro tutti ed è ovvio che tutti vogliano impedirlo”. Enrico Mentana sottolinea che Renzi vuole vincere, in modo da affermare il suo potere nel Pd con un’azione lampo, visto che inciuci e compromessi non hanno portato ad alcun risultato. Secondo il giornalista, l’obiettivo è proporre una legge con regole condivise, senza compromessi. Questa è la ragione per cui è necessario consultare Silvio Berlusconi: “Renzi ha fatto l’accordo con il Cavaliere per batterlo, altrimenti finisce come con la bicamerale di D’Alema. Ma la guerra lampo deve concludersi con la vittoria lampo, ovvero le elezioni, sennò la crostata si abbrustolisce” (GUARDA IL VIDEO)
Feltri: “Alfano? Un coniglione mannaro. Toti? Un pupino”
“Berlusconi non vuole votare per le politiche insieme alle regionali, perché Forza Italia ad oggi non è in grado di sopportare un’elezione con qualche possibilità di affermazione. Berlusconi pensa alle Europee”. Lo afferma Vittorio Feltri, che aggiunge: “Alfano si è dimostrato un coniglione mannaro, non ha combinato niente. Il suo gruppo è destinato all’estinzione. Toti è un’altra specie di Alfano. Berlusconi punta su di lui, mi è simpatico Toti, ma credo che non basti. Non è un Pupone, è un pupino”. E sottolinea: “ Il 10 aprile Berlusconi andrà ai domiciliari o andrà ai servizi sociali. Se un signore è agli arresti non può fare quello che vuole. Poi c’è il processo Ruby Ter. Berlusconi quindi sta cercando il piano per potere etero-dirigere il partito quando sarà agli arresti domiciliari” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina vs Marchini: “Lei rosica”
Scontro polemico tra Stefano Fassina e Alfio Marchini, che esordisce nel suo intervento: “Oggi la priorità degli italiani oggi è che tra 24 ore si deve pagare l’Imu e ancora non si capisce come. Da Berlusconi mi sarei aspettato che imponesse alla maggioranza dei temi concreti da affrontare subito, legato ad esempio alle imprese”. E aggiunge: “Il problema è che si è abbandonata l’idea di vincere per governare passando alla vittoria solo per abbracciare il potere. Ad esempio, dopo nove mesi, il sindaco di Roma Ignazio Marino ha mostrato la sua inadeguatezza”. “Lei rosica”, replica piccato Stefano Fassina. Ma Marchini rincara: “Ecco il doppiopesismo dei comunisti, io sono partito da solo contro tre partiti. La classe dirigente ex-Pci poi Pd con Renzi ha trovato uno più cinico di loro. Il gioco è chi ammazza prima l’altro. Renzi ha capito che se non vince del tutto lo mandano ai giardinetti”. Fassina replica che Renzi è arrivato alla segreteria del Pd solo con i suo mezzi (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Il gioco ‘senti chi parla’ del Pd”
Editoriale di Marco Travaglio che propone ironicamente il gioco del “senti chi parla” applicato al Pd e alle sue contraddizioni. Ricorda, quindi, gli incontri tra Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi, il primo risalente al 1995, in occasione del congresso del Pds per la presentazione del libro “In un Paese normale”. Berlusconi attaccò magistratura e Prodi, D’Alema lo invitò a parlare di regole. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” passa in rassegna gli altri incontri tra i due politici: quello del 1996, nel quale D’Alema definì Mediaset “patrimonio dell’azienda”; quello del 1997 relativo alla Bicamerale e all’accordo della “crostata”, rivelato da Minzolini. E aggiunge: “Il segretario di D’Alema ai tempi della Bicamerale era Cuperlo”. Travaglio menziona anche Pierluigi Bersani, che ha incontrato il Cavaliere per ben due volte di nascosto, per mettersi d’accordo su Marini al Quirinale. Il giornalista si sofferma poi su Cuperlo: “Non prenderebbe i voti con le preferenze nemmeno dai parenti. Perché non sanno manco chi è”. Ma bacchetta Grillo per non aver raccolto la proposta di Renzi di inizio anno. E sottolinea: “Ci sono diversi Fassina. Un anno fa dopo il voto disse mai al governo con Berlusconi. Poi è nato il governo Letta, ma lui ha detto che non voleva entrare. Due giorni fa è entrato come vice ministro motivando questa scelta con una supercazzola”. Travaglio rammenta, infine, la sintonia tra Fassina e Brunetta riguardo all'”evasione di sopravvivenza” e ai “giudici politicizzati”: “I due annunciarono un patto per evitare l’aumento dell’Iva. Che, naturalmente, poi è aumentata”. E si chiede: “Fassina ha accusato Renzi di essere filo-berlusconiano. Quale Fassina si è indignato dopo l’incontro tra Renzi e Berlusconi?” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio vs Fassina: “Renziano lo dice a sua sorella”
Polemica rovente tra Marco Travaglio e Stefano Fassina, secondo il quale il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” nel suo editoriale non ha tenuto conto del contesto di alcune dichiarazioni. E sottolinea: “Sono andato al governo, ma non volevo andarci, perché il segretario del mio partito mi hanno chiesto di dare una mano. Mi sono dimesso, perché, nonostante fossi al governo per volere del Pd, il segretario del partito criticava il governo”. E accusa Travaglio di essere renziano. “Renziano glielo dice a sua sorella, mi scusi”, ribatte il giornalista. Fassina ribadisce che il Pd ha votato per la decadenza di Berlusconi, ma Travaglio osserva: “C’era una legge che ve lo imponeva” (GUARDA IL VIDEO)
M5S, Nuti vs Innocenzi: “Io parlo con giornalisti veri”
L’incontro tra Renzi e Berlusconi visto da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Giulia Innocenzi cerca risposte dai parlamentari sulla legge elettorale, ma Riccardo Nuti risponde: “Io parlo coi giornalisti veri” (GUARDA IL VIDEO)
Gad Lerner: “Matteo Bettino Renzi”
Matteo “Bettino” Renzi e l’incontro con Silvio Berlusconi: l’analisi di Gad Lerner, intervistato da Giulia Innocenzi. Il giornalista spiega: “Io temo che Renzi voglia liquidare la sinistra. Considero Renzi ancora una incognita, non lo trovo affidabile sulla politica sociale ed economica. Fassina e Cuperlo avrebbero dovuto cercare di riunire intorno al Pd l’opposizione sociale, basta con l’Europa” (GUARDA IL VIDEO)
M5S, Di Battista: “L’immoralità è letame: va trattata con la pala”
“L’immoralità è come il letame: va trattata con la pala, non con il cucchiaio di argento”. Così esordisce nel suo intervento il deputato del M5S Alessandro Di Battista, ospite in collegamento, accolto da scroscianti applausi del pubblico. Il parlamentare sottolinea: “Il Pd e il Pdl sono d’accordo da sempre. Napolitano sancisce l’accordo da sempre. I giornalisti tengono in vita Berlusconi, non lei Santoro”. Di Battista si pronuncia con scetticismo circa il no imposto da Grillo a Renzi, ma aggiunge: “Un mio collega del M5S aveva preparato una proposta di legge elettorale. Perché Renzi non l’ha considerata?”. E rincara: “Questo governo è anche frutto della trattativa Stato-mafia. E Napolitano, da ministro degli Interni, non ha fatto nulla per la Terra dei Fuochi”. Sui eventuali compromessi con altre parte politiche, il deputato sfodera il termine “suicidio”: “Serve intransigenza. Non siamo entrati in Parlamento per diventare parte del sistema. Come invece ha fatto la Lega”. Di Battista rivela anche che in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica incontrò la deputata Pd Alessandra Moretti in lacrime e disperata, ma il giorno dopo votò Napolitano, benchè avesse avuto un colloquio con lo stesso parlamentare pentastellato che le aveva consigliato di votare Stefano Rodotà. Su Renzi il deputato osserva: “E’ una persona intellettualmente timida”. E aggiunge: “O andiamo al governo noi o il Paese non cambia. La prossima campagna elettorale non la farà solo Beppe, ma 160 parlamentari. Io sarei disposto a morire per questo Paese” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Chi può riempire ora una piazza?”
Secondo Fassina, in questo momento nessuno della sinistra italiana è in grado di riempire una piazza come quella di San Giovanni a Roma. Gli strumenti che la sinistra ha utilizzato nel corso del 900 non ci sono più ed in una fase che richiede innovazione la sinistra è in ritardo. Il deputato Pd spiega: “A dicembre 2011 abbiamo fatto l’ultima manifestazione. E piazza San Giovanni era piena. La sinistra è in difficoltà in tutta Europa”. E aggiunge: “Renzi ha mostrato capacità che altri non hanno avuto” (GUARDA IL VIDEO)
Marchini: “Mio figlio ha votato M5S”
Secondo Alfio Marchini, la Repubblica degli ultimi anni è stata basata sul sospetto e sulla sfiducia: ma se continuiamo a dire che Renzi è inaffidabile e Berlusconi è un mascalzone andremo a votare e ci ritroveremo tra un anno nella situazione attuale. Marchini rivela, inoltre, che suo figlio ha votato M5S, ma invita Alessandro Di Battista a sforzarsi per fidarsi degli altri (GUARDA IL VIDEO)
Feltri: “Con M5S c’è entusiasmo. Non con Renzi o Berlusconi”
Secondo Vittorio Feltri, quando parla Di Battista o il M5S c’è passione ed entusiasmo, esattamente quello che non accade con Renzi e Berlusconi. E aggiunge che ad oggi con l’Italicum c’è la possibilità che al ballottaggio arrivino M5S e i renziani: “E a quel punto non so se chi ha votato sempre Forza Italia sceglierà Renzi o Grillo” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Berlusconi potrebbe chiedere ai suoi di votare Pd”
Marco Travaglio non è d’accordo con gli scenari politici proposti da Vittorio Feltri, secondo cui con l’Italicum l’elettorato di centrodestra in caso di ballottagio sceglierebbe il M5S. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano”, al contrario, ritiene che Berlusconi, in caso di sconfitta, chiederebbe ai suoi di votare il Pd per riproporre le larghe intese. Quindi, teme il rischio che si torni ad una situazione di accordi ed inciuci (GUARDA IL VIDEO)
Grillo: “Renzi? L’ebetino di Firenze”
Beppe Grillo alla conferenza stampa per i giornalisti stranieri risponde agli attacchi del segretario Pd e commenta l’accordo Berlusconi – Renzi per la bozza elettorale, il “Pregiudicatellum”: “La vera sfida è riuscire a cambiare la mentalità degli italiani. Non so se ci riusciremo”. Grillo accusa Renzi di aver copiato il programma del M5S e sottolinea: “Dietro l’ebetino c’è sempre il condannato. Il quale va in giro scortato con la Polizia. È un Paese fantastico. Renzi è un vecchio politico e i partiti stanno studiano una legge elettorale per far fuori il M5S”. E non risparmia “i 10 milioni di pensionati che votano per Berlusconi e i 7 milioni di dipendenti pubblici che scelgono il Pd” (GUARDA IL VIDEO)
Il lanciatore di uova contro Berlusconi
Pino Salomè è un pensionato 85nne, ex militante del PCI e sindacalista: nel giorno dell’incontro tra Renzi e Berlusconi ha lanciato le uova contro l’auto del Cavaliere (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “Il patrimonio di Berlusconi? 8,6 miliardi di dollari”
Sarà pure decaduto dal Senato, ma Berlusconi è tra quei pochi Paperoni italiani che in percentuale, nel 2013, è diventato più ricco dell’anno precedente. Come è successo? In realtà, come spiega Gianni Dragoni, le larghe intese hanno favorito notevolmente il patrimonio del Cavaliere, che nell’ultimo anno è cresciuto per il 3%, cioè, secondo Bloomberg, si attesta a 8,6 miliardi di dollari. Il giornalista aggiunge: “Mediaset sta pensando di vendere Premium, progetto lanciato da Pier Silvio e che sta facendo perdere molti soldi”. E rivela che potrebbe essere pronto un patto Mediaset-Telefonica (GUARDA IL VIDEO)
Mentana: “I compromessi si fanno: Berlinguer fece il governo con Andreotti”
Enrico Mentana, direttore del tg La7, riporta alla memoria il compromesso storico cui aderì Enrico Berlinguer (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Grillo e Di Battista giocano allo sfascio”
Alfio Marchini crede sia necessario ragionare in termini di popolo che vuole eleggere e trovare una rappresentanza. C’è un’ambiguità di fondo che lascia spazio alla critica. E sottolinea: “Il punto di debolezza è che Renzi è a capo del partito che è al governo, ma riconosco che è un politico pragmatico”. E aggiunge: “Grillo e Di Battista non hanno tutti i torti”. Lo interrompe Fassina, che ribatte: “Grillo e Di Battista giocano allo sfascio” (GUARDA IL VIDEO)
Di Battista: “Non siamo diretti da Grillo o Casaleggio”
Alessandro Di Battista risponde alle domande di Enrico Mentana e di Alfio Marchini. Al primo, che gli chiede se non sia il caso di sporcarsi le mani nella discussione sulla nuova legge elettorale, il deputato M5S replica: “Tutti i giorni ci sporchiamo le mani, anche perché siamo in quel Palazzo. Questo testo è una porcata per il premio di maggioranza. Noi faremo la battaglia per le preferenze, anche se dicono che a noi non convengono”. Di Battista sottolinea: “Non siamo diretti da Grillo o Casaleggio. Io mi sarei dimesso se solo una volta Beppe o Casaleggio mi avesse chiamato per dire come votare in Parlamento”. Caustico il commento sull’idea di Matteo Renzi, che vorrebbe riformare il titolo V della Costituzione: “Visto che sono indagati per peculato, manda via i tuoi consiglieri regionali che rubano”. Alfio Marchini chiede, invece, cosa devono fare gli elettori del centrodestra che da sempre hanno votato Berlusconi. “Una volta ho votato Pd” – risponde Di Battista – “poi mi sono disintossicato. Tutti vanno rispettati. Non ci sono salvatori della patria, non lo sono io, né Grillo. Non voglio stare tutta la vita in Parlamento, non è un bello spettacolo vedere Franceschini e Santanchè ogni giorno”. E ribadisce: “Noi siamo molto competenti, oltre che onesti” (GUARDA IL VIDEO)
Ferrara: “Letta? Immorale. Renzi? Un po’ cazzaro”
Luca Bertazzoni intervista Giuliano Ferrara che definisce Enrico Letta “immorale”, perché, pur essendo un uomo politico, non vuole fare politica. E sottolinea: “Il Pd non si è spaccato su Berlusconi, lo era già da tempo. Renzi è un po’ cazzaro, ma si è aggiudicato il round. La base è cretina, è stupida, va cambiata” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Nel Pd nemmeno l’ombra di una scissione”
Stefano Fassina afferma con decisione che non c’è nemmeno l’ombra di una scissione: il Pd è un partito che discute in modo vivace ed a volte brutale, ma che prova ad essere la forza che vuole costruire (GUARDA IL VIDEO)
Mediaset e l’anomalia italiana
Stefano Maria Bianchi intervista Silvio Sardi, produttore cinematografico che ha vissuto in prima persona il meccanismo di vendita dei diritti tv a Mediaset. E cosa è successo quando ha tentato di vendere direttamente a Mediaset, senza passare attraverso Frank Agrama? E in Rai invece? (GUARDA IL VIDEO)
Gran finale con Vauro: da Berlusconi-Renzi a Grillo
Gran finale con le vignette di Vauro che racconta la settimana appena trascorsa: dal discusso Italicum alle conseguenze dell’incontro Renzi-Berlusconi fino a Grillo e al Movimento 5 Stelle (GUARDA IL VIDEO)
Media & Regime
Servizio Pubblico, “Forza Italicum”. Riguarda tutti i video della sedicesima puntata
Tutto il meglio del format condotto da Michele Santoro in onda su La7 e online su ilfattoquotidiano.it. Dalla copertina, ai servizi video, fino all'editoriale di Marco Travaglio e alle vignette di Vauro
Nel Pd l’intesa Berlusconi-Renzi ha provocato i suoi contraccolpi con le dimissioni di Gianni Cuperlo da presidente del partito e con il sindaco di Firenze che tiene il punto: “Rimettere in discussione i punti dell’accordo senza il consenso degli altri rischia di far precipitare tutto”. Nel frattempo il Cavaliere, che sembrava all’angolo dopo la sua decadenza, si prepara alla campagna delle Europee e va qualche giorno in un centro benessere per rimettersi in forma. Sarà l’Italicum la riforma che cambierà l’Italia oppure siamo davanti all’ennesimo tentativo di modifica della legge elettorale che finirà con il peggiorare le cose, come già accaduto in passato? E tra Renzi e Berlusconi chi sta vincendo politicamente? Sono questi i temi affrontati da Michele Santoro assieme ai suoi ospiti: Stefano Fassina del Pd, l’imprenditore Alfio Marchini, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana e il giornalista Vittorio Feltri.
Santoro: “Avanza il Gian Burrasca Renzi”
Editoriale di apertura di Michele Santoro, che incentra il suo commento sul “Gian Burrasca Renzi”: “Avanza lui, basta con le minestre, gli scarti, gli avanzi, le sciacquature dei piatti precedenti. Incoraggio Renzi ad andare avanti, non m’importa che abbia incontrato Berlusconi, perché tanto lo fanno in molti. Ho dei dubbi sulle sue idee, ma forza Italicum”. Ed esprime il suo scetticismo sulle nuove primarie, preferendo la preferenza e non le liste bloccate: “Io le liste bloccate non le voglio. Come decido il mio rappresentante? Come capisco chi va? E non raccontarmi, Gian Burrasca, che ci sono le primarie e le condizioni di Berlusconi. O mi porti nel seggio a decidere chi sarà il mio deputato oppure io le liste bloccate non le voglio perché sennò siamo al solito punto, o mangi la minestra o salti dalla finestra, e si resta col culo per terra” (GUARDA IL VIDEO)
D’Alema su scontro Renzi-Cuperlo: “Mi occupo della Polonia”
Copertina di Luca Bertazzoni dedicata al concitato incontro Renzi-Berlusconi e alle dimissioni di Gianni Cuperlo dalla presidenza del Pd in polemica col leader del partito. Viene intervistato Roberto Giachetti, che dice: “È meglio fare un accordo con Berlusconi alla luce del sole che negli scantinati della politica”. Massimo D’Alema preferisce non commentare, rispondendo che si occuperà della Polonia, mentre Cuperlo precisa: “Le mie critiche non erano strumentali ma politiche, indirizzate a migliorare le proposte di Renzi” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Riconoscere le differenze nel Pd per migliorarlo”
“Riconosciamo il successo di Renzi sul riaprire il cantiere delle riforme ma vogliamo discutere nel merito”. E’ l’opinione di Stefano Fassina, dimessosi da viceministro dell’Economia dopo una battuta di Renzi. L’esponente del Pd vuole che vengano riconosciute le differenze di posizioni all’interno del partito per migliorare il prodotto. E sottolinea che il punto da migliorare è quello delle liste bloccate e ricorda: “La soglia dell’8 per cento tiene fuori dal Parlamento partiti con una rappresentanza di tre milioni di persone, così come la soglia della maggioranza” (GUARDA IL VIDEO)
Mentana: “Meglio una guerra lampo che compromessi”
“Renzi vuole vincere contro tutti ed è ovvio che tutti vogliano impedirlo”. Enrico Mentana sottolinea che Renzi vuole vincere, in modo da affermare il suo potere nel Pd con un’azione lampo, visto che inciuci e compromessi non hanno portato ad alcun risultato. Secondo il giornalista, l’obiettivo è proporre una legge con regole condivise, senza compromessi. Questa è la ragione per cui è necessario consultare Silvio Berlusconi: “Renzi ha fatto l’accordo con il Cavaliere per batterlo, altrimenti finisce come con la bicamerale di D’Alema. Ma la guerra lampo deve concludersi con la vittoria lampo, ovvero le elezioni, sennò la crostata si abbrustolisce” (GUARDA IL VIDEO)
Feltri: “Alfano? Un coniglione mannaro. Toti? Un pupino”
“Berlusconi non vuole votare per le politiche insieme alle regionali, perché Forza Italia ad oggi non è in grado di sopportare un’elezione con qualche possibilità di affermazione. Berlusconi pensa alle Europee”. Lo afferma Vittorio Feltri, che aggiunge: “Alfano si è dimostrato un coniglione mannaro, non ha combinato niente. Il suo gruppo è destinato all’estinzione. Toti è un’altra specie di Alfano. Berlusconi punta su di lui, mi è simpatico Toti, ma credo che non basti. Non è un Pupone, è un pupino”. E sottolinea: “ Il 10 aprile Berlusconi andrà ai domiciliari o andrà ai servizi sociali. Se un signore è agli arresti non può fare quello che vuole. Poi c’è il processo Ruby Ter. Berlusconi quindi sta cercando il piano per potere etero-dirigere il partito quando sarà agli arresti domiciliari” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina vs Marchini: “Lei rosica”
Scontro polemico tra Stefano Fassina e Alfio Marchini, che esordisce nel suo intervento: “Oggi la priorità degli italiani oggi è che tra 24 ore si deve pagare l’Imu e ancora non si capisce come. Da Berlusconi mi sarei aspettato che imponesse alla maggioranza dei temi concreti da affrontare subito, legato ad esempio alle imprese”. E aggiunge: “Il problema è che si è abbandonata l’idea di vincere per governare passando alla vittoria solo per abbracciare il potere. Ad esempio, dopo nove mesi, il sindaco di Roma Ignazio Marino ha mostrato la sua inadeguatezza”. “Lei rosica”, replica piccato Stefano Fassina. Ma Marchini rincara: “Ecco il doppiopesismo dei comunisti, io sono partito da solo contro tre partiti. La classe dirigente ex-Pci poi Pd con Renzi ha trovato uno più cinico di loro. Il gioco è chi ammazza prima l’altro. Renzi ha capito che se non vince del tutto lo mandano ai giardinetti”. Fassina replica che Renzi è arrivato alla segreteria del Pd solo con i suo mezzi (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Il gioco ‘senti chi parla’ del Pd”
Editoriale di Marco Travaglio che propone ironicamente il gioco del “senti chi parla” applicato al Pd e alle sue contraddizioni. Ricorda, quindi, gli incontri tra Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi, il primo risalente al 1995, in occasione del congresso del Pds per la presentazione del libro “In un Paese normale”. Berlusconi attaccò magistratura e Prodi, D’Alema lo invitò a parlare di regole. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” passa in rassegna gli altri incontri tra i due politici: quello del 1996, nel quale D’Alema definì Mediaset “patrimonio dell’azienda”; quello del 1997 relativo alla Bicamerale e all’accordo della “crostata”, rivelato da Minzolini. E aggiunge: “Il segretario di D’Alema ai tempi della Bicamerale era Cuperlo”. Travaglio menziona anche Pierluigi Bersani, che ha incontrato il Cavaliere per ben due volte di nascosto, per mettersi d’accordo su Marini al Quirinale. Il giornalista si sofferma poi su Cuperlo: “Non prenderebbe i voti con le preferenze nemmeno dai parenti. Perché non sanno manco chi è”. Ma bacchetta Grillo per non aver raccolto la proposta di Renzi di inizio anno. E sottolinea: “Ci sono diversi Fassina. Un anno fa dopo il voto disse mai al governo con Berlusconi. Poi è nato il governo Letta, ma lui ha detto che non voleva entrare. Due giorni fa è entrato come vice ministro motivando questa scelta con una supercazzola”. Travaglio rammenta, infine, la sintonia tra Fassina e Brunetta riguardo all'”evasione di sopravvivenza” e ai “giudici politicizzati”: “I due annunciarono un patto per evitare l’aumento dell’Iva. Che, naturalmente, poi è aumentata”. E si chiede: “Fassina ha accusato Renzi di essere filo-berlusconiano. Quale Fassina si è indignato dopo l’incontro tra Renzi e Berlusconi?” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio vs Fassina: “Renziano lo dice a sua sorella”
Polemica rovente tra Marco Travaglio e Stefano Fassina, secondo il quale il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” nel suo editoriale non ha tenuto conto del contesto di alcune dichiarazioni. E sottolinea: “Sono andato al governo, ma non volevo andarci, perché il segretario del mio partito mi hanno chiesto di dare una mano. Mi sono dimesso, perché, nonostante fossi al governo per volere del Pd, il segretario del partito criticava il governo”. E accusa Travaglio di essere renziano. “Renziano glielo dice a sua sorella, mi scusi”, ribatte il giornalista. Fassina ribadisce che il Pd ha votato per la decadenza di Berlusconi, ma Travaglio osserva: “C’era una legge che ve lo imponeva” (GUARDA IL VIDEO)
M5S, Nuti vs Innocenzi: “Io parlo con giornalisti veri”
L’incontro tra Renzi e Berlusconi visto da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Giulia Innocenzi cerca risposte dai parlamentari sulla legge elettorale, ma Riccardo Nuti risponde: “Io parlo coi giornalisti veri” (GUARDA IL VIDEO)
Gad Lerner: “Matteo Bettino Renzi”
Matteo “Bettino” Renzi e l’incontro con Silvio Berlusconi: l’analisi di Gad Lerner, intervistato da Giulia Innocenzi. Il giornalista spiega: “Io temo che Renzi voglia liquidare la sinistra. Considero Renzi ancora una incognita, non lo trovo affidabile sulla politica sociale ed economica. Fassina e Cuperlo avrebbero dovuto cercare di riunire intorno al Pd l’opposizione sociale, basta con l’Europa” (GUARDA IL VIDEO)
M5S, Di Battista: “L’immoralità è letame: va trattata con la pala”
“L’immoralità è come il letame: va trattata con la pala, non con il cucchiaio di argento”. Così esordisce nel suo intervento il deputato del M5S Alessandro Di Battista, ospite in collegamento, accolto da scroscianti applausi del pubblico. Il parlamentare sottolinea: “Il Pd e il Pdl sono d’accordo da sempre. Napolitano sancisce l’accordo da sempre. I giornalisti tengono in vita Berlusconi, non lei Santoro”. Di Battista si pronuncia con scetticismo circa il no imposto da Grillo a Renzi, ma aggiunge: “Un mio collega del M5S aveva preparato una proposta di legge elettorale. Perché Renzi non l’ha considerata?”. E rincara: “Questo governo è anche frutto della trattativa Stato-mafia. E Napolitano, da ministro degli Interni, non ha fatto nulla per la Terra dei Fuochi”. Sui eventuali compromessi con altre parte politiche, il deputato sfodera il termine “suicidio”: “Serve intransigenza. Non siamo entrati in Parlamento per diventare parte del sistema. Come invece ha fatto la Lega”. Di Battista rivela anche che in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica incontrò la deputata Pd Alessandra Moretti in lacrime e disperata, ma il giorno dopo votò Napolitano, benchè avesse avuto un colloquio con lo stesso parlamentare pentastellato che le aveva consigliato di votare Stefano Rodotà. Su Renzi il deputato osserva: “E’ una persona intellettualmente timida”. E aggiunge: “O andiamo al governo noi o il Paese non cambia. La prossima campagna elettorale non la farà solo Beppe, ma 160 parlamentari. Io sarei disposto a morire per questo Paese” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Chi può riempire ora una piazza?”
Secondo Fassina, in questo momento nessuno della sinistra italiana è in grado di riempire una piazza come quella di San Giovanni a Roma. Gli strumenti che la sinistra ha utilizzato nel corso del 900 non ci sono più ed in una fase che richiede innovazione la sinistra è in ritardo. Il deputato Pd spiega: “A dicembre 2011 abbiamo fatto l’ultima manifestazione. E piazza San Giovanni era piena. La sinistra è in difficoltà in tutta Europa”. E aggiunge: “Renzi ha mostrato capacità che altri non hanno avuto” (GUARDA IL VIDEO)
Marchini: “Mio figlio ha votato M5S”
Secondo Alfio Marchini, la Repubblica degli ultimi anni è stata basata sul sospetto e sulla sfiducia: ma se continuiamo a dire che Renzi è inaffidabile e Berlusconi è un mascalzone andremo a votare e ci ritroveremo tra un anno nella situazione attuale. Marchini rivela, inoltre, che suo figlio ha votato M5S, ma invita Alessandro Di Battista a sforzarsi per fidarsi degli altri (GUARDA IL VIDEO)
Feltri: “Con M5S c’è entusiasmo. Non con Renzi o Berlusconi”
Secondo Vittorio Feltri, quando parla Di Battista o il M5S c’è passione ed entusiasmo, esattamente quello che non accade con Renzi e Berlusconi. E aggiunge che ad oggi con l’Italicum c’è la possibilità che al ballottaggio arrivino M5S e i renziani: “E a quel punto non so se chi ha votato sempre Forza Italia sceglierà Renzi o Grillo” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Berlusconi potrebbe chiedere ai suoi di votare Pd”
Marco Travaglio non è d’accordo con gli scenari politici proposti da Vittorio Feltri, secondo cui con l’Italicum l’elettorato di centrodestra in caso di ballottagio sceglierebbe il M5S. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano”, al contrario, ritiene che Berlusconi, in caso di sconfitta, chiederebbe ai suoi di votare il Pd per riproporre le larghe intese. Quindi, teme il rischio che si torni ad una situazione di accordi ed inciuci (GUARDA IL VIDEO)
Grillo: “Renzi? L’ebetino di Firenze”
Beppe Grillo alla conferenza stampa per i giornalisti stranieri risponde agli attacchi del segretario Pd e commenta l’accordo Berlusconi – Renzi per la bozza elettorale, il “Pregiudicatellum”: “La vera sfida è riuscire a cambiare la mentalità degli italiani. Non so se ci riusciremo”. Grillo accusa Renzi di aver copiato il programma del M5S e sottolinea: “Dietro l’ebetino c’è sempre il condannato. Il quale va in giro scortato con la Polizia. È un Paese fantastico. Renzi è un vecchio politico e i partiti stanno studiano una legge elettorale per far fuori il M5S”. E non risparmia “i 10 milioni di pensionati che votano per Berlusconi e i 7 milioni di dipendenti pubblici che scelgono il Pd” (GUARDA IL VIDEO)
Il lanciatore di uova contro Berlusconi
Pino Salomè è un pensionato 85nne, ex militante del PCI e sindacalista: nel giorno dell’incontro tra Renzi e Berlusconi ha lanciato le uova contro l’auto del Cavaliere (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “Il patrimonio di Berlusconi? 8,6 miliardi di dollari”
Sarà pure decaduto dal Senato, ma Berlusconi è tra quei pochi Paperoni italiani che in percentuale, nel 2013, è diventato più ricco dell’anno precedente. Come è successo? In realtà, come spiega Gianni Dragoni, le larghe intese hanno favorito notevolmente il patrimonio del Cavaliere, che nell’ultimo anno è cresciuto per il 3%, cioè, secondo Bloomberg, si attesta a 8,6 miliardi di dollari. Il giornalista aggiunge: “Mediaset sta pensando di vendere Premium, progetto lanciato da Pier Silvio e che sta facendo perdere molti soldi”. E rivela che potrebbe essere pronto un patto Mediaset-Telefonica (GUARDA IL VIDEO)
Mentana: “I compromessi si fanno: Berlinguer fece il governo con Andreotti”
Enrico Mentana, direttore del tg La7, riporta alla memoria il compromesso storico cui aderì Enrico Berlinguer (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Grillo e Di Battista giocano allo sfascio”
Alfio Marchini crede sia necessario ragionare in termini di popolo che vuole eleggere e trovare una rappresentanza. C’è un’ambiguità di fondo che lascia spazio alla critica. E sottolinea: “Il punto di debolezza è che Renzi è a capo del partito che è al governo, ma riconosco che è un politico pragmatico”. E aggiunge: “Grillo e Di Battista non hanno tutti i torti”. Lo interrompe Fassina, che ribatte: “Grillo e Di Battista giocano allo sfascio” (GUARDA IL VIDEO)
Di Battista: “Non siamo diretti da Grillo o Casaleggio”
Alessandro Di Battista risponde alle domande di Enrico Mentana e di Alfio Marchini. Al primo, che gli chiede se non sia il caso di sporcarsi le mani nella discussione sulla nuova legge elettorale, il deputato M5S replica: “Tutti i giorni ci sporchiamo le mani, anche perché siamo in quel Palazzo. Questo testo è una porcata per il premio di maggioranza. Noi faremo la battaglia per le preferenze, anche se dicono che a noi non convengono”. Di Battista sottolinea: “Non siamo diretti da Grillo o Casaleggio. Io mi sarei dimesso se solo una volta Beppe o Casaleggio mi avesse chiamato per dire come votare in Parlamento”. Caustico il commento sull’idea di Matteo Renzi, che vorrebbe riformare il titolo V della Costituzione: “Visto che sono indagati per peculato, manda via i tuoi consiglieri regionali che rubano”. Alfio Marchini chiede, invece, cosa devono fare gli elettori del centrodestra che da sempre hanno votato Berlusconi. “Una volta ho votato Pd” – risponde Di Battista – “poi mi sono disintossicato. Tutti vanno rispettati. Non ci sono salvatori della patria, non lo sono io, né Grillo. Non voglio stare tutta la vita in Parlamento, non è un bello spettacolo vedere Franceschini e Santanchè ogni giorno”. E ribadisce: “Noi siamo molto competenti, oltre che onesti” (GUARDA IL VIDEO)
Ferrara: “Letta? Immorale. Renzi? Un po’ cazzaro”
Luca Bertazzoni intervista Giuliano Ferrara che definisce Enrico Letta “immorale”, perché, pur essendo un uomo politico, non vuole fare politica. E sottolinea: “Il Pd non si è spaccato su Berlusconi, lo era già da tempo. Renzi è un po’ cazzaro, ma si è aggiudicato il round. La base è cretina, è stupida, va cambiata” (GUARDA IL VIDEO)
Fassina: “Nel Pd nemmeno l’ombra di una scissione”
Stefano Fassina afferma con decisione che non c’è nemmeno l’ombra di una scissione: il Pd è un partito che discute in modo vivace ed a volte brutale, ma che prova ad essere la forza che vuole costruire (GUARDA IL VIDEO)
Mediaset e l’anomalia italiana
Stefano Maria Bianchi intervista Silvio Sardi, produttore cinematografico che ha vissuto in prima persona il meccanismo di vendita dei diritti tv a Mediaset. E cosa è successo quando ha tentato di vendere direttamente a Mediaset, senza passare attraverso Frank Agrama? E in Rai invece? (GUARDA IL VIDEO)
Gran finale con Vauro: da Berlusconi-Renzi a Grillo
Gran finale con le vignette di Vauro che racconta la settimana appena trascorsa: dal discusso Italicum alle conseguenze dell’incontro Renzi-Berlusconi fino a Grillo e al Movimento 5 Stelle (GUARDA IL VIDEO)
PADRINI FONDATORI
di Marco Lillo e Marco Travaglio 15€ AcquistaArticolo Precedente
Ucraina, il Grande Fratello controlla la piazza via sms?
Articolo Successivo
Renzi, il nuovo (anzi vecchio) Berlusconi?
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Ucraina, Lavrov: “Insoddisfatti da proposte di Trump. No a un contingente di pace europeo e britannico”. Mosca valuta nuovi missili a corto e medio raggio
Mondo
Mar Rosso, due sub italiani attaccati da uno squalo a Marsa Alam: un morto e un ferito
Mondo
Caso Cecilia Sala, il Dipartimento di Stato Usa: “Seguiamo la vicenda, l’Iran detiene i cittadini stranieri e spesso li usa come leva politica”
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Avere ridotto del 25 per cento, dal 14 al 28 dicembre, nei primi quindici giorni del nuovo Codice della strada, il numero di morti sulle strade è qualcosa che dovrebbe rendere orgoglioso me e voi". Lo dice Matteo Salvini in una diretta social.
"Mi faccio carico volentieri se c'è qualche polemica, ho le spalle larghe, ho rischiato 6 anni per aver bloccato immigrati clandestini. Quindi figurarsi se per salvare vite umane non mi faccio carico di qualche polemica e degli attacchi di Vasco o di radical chic di sinistra".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Come dice Renato Brunetta sul Sole24Ore ‘in un carcere sovraffollato, luogo di isolamento, umiliazione, malattia e morte, la pena rischia di perdere la certezza dell'esempio, che è la vera fonte di legittimazione della potestà punitiva, per trasformarsi invece in certezza della recidiva’. È vero, e non conviene a nessuno un modello di pena che incentiva i detenuti a tornare a delinquere o a cominciare a farlo se detenuti ingiustamente. La sua proposta di indulto parziale, per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, merita attenzione e una iniziativa parlamentare trasversale. Sarebbe infatti positivo che anche nella maggioranza la proposta di Brunetta, che ha alle spalle una lunga militanza nel centrodestra, venisse raccolta e rilanciata. La situazione nelle carceri è incivile ed inaccettabile, quindi bisogna agire con urgenza”. Lo afferma il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Una manovra nella quale emerge la totale mancanza di visione economica del governo Meloni: competitività, occupazione, giovani, sanità, ambiente, riduzione del debito pubblico e concorrenza sono state le note a margine di una legge di bilancio in cui la parte più consistente è stata occupata dalle mancette elettorali dei partiti di maggioranza. Tutto questo è stato fatto calpestando la democrazia parlamentare, riducendo al minimo non solo le possibilità di modifica ma anche di dibattito”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
“Per fortuna, grazie alle poche modifiche fatte alla Camera, è stato possibile introdurre alcune cose positive. Attraverso un nostro emendamento, con buona pace dei pro-vita, è stato rafforzato il fondo per corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva; inoltre è stato confermato e rafforzato il bonus psicologo ed è stato istituito il Fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore delle studentesse e degli studenti. Sono piccoli ma importanti passi avanti, nonostante - conclude Magi - un governo oscurantista e antiscientifico”.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - Se l'obiettivo del 2024 era quello di rafforzare il Pd e blindare la leadership, Elly Schlein può chiudere l'anno con un bilancio positivo. I dem sono nettamente il primo partito dell'opposizione e chi vince, si sa, difficilmente viene messo in discussione. Se a questo, però, la segretaria sperava di aggiungere anche l'avvio di un nuovo centrosinistra da contrapporre alla destra di Giorgia Meloni, le cose non sono andate per niente bene. La coalizione ancora non c'è, un'alternativa solida e credibile nemmeno e gli esiti dello sforzo 'testardamente unitario' di Schlein tutti da verificare. Sarà la sfida cruciale del 2025. E le insidie non mancano.
IL MANTRA DELL'UNITA', SCHLEIN E L'INEDITA PAX DEM - All'assemblea nazionale Pd di metà dicembre, Schlein ha presentato la nuova tessera dem per il 2025. Dopo gli occhi di Enrico Berlinguer del 2024, sarà uno slogan indicativo a segnare la direzione dell'anno che sta per iniziare: 'Unità'. "E' una parola bellissima e impegnativa ma soprattutto un programma, un metodo, un approccio alle cose”, ha spiegato la segretaria. Un messaggio rivolto ad alleati riottosi ma anche all'interno. Con Schlein si è realizzata una inedita pax dentro il Pd. Complice l'approccio unitario di Stefano Bonaccini, il perdente al congresso. Hanno pesato anche i continui appuntamenti elettorali del 2024: un voto quasi ogni mese è stato argine alle polemiche interne. E un Pd insolitamente poco litigioso è stato premiato nei consensi riportando i dem stabilmente ben sopra il 20 per cento e accorciato la distanza da Fdi di Meloni. Schlein riuscirà a mantenere la pax anche nel 2025?
DAL TIMORE DEL SORPASSO M5S ALLE EUROPEE AL PD PIGLIATUTTO - Se c'è un dato di chiarezza che il 2024 ha portato nel campo delle opposizioni è quello sui rapporti di forza. Il Pd chiude l'anno in uno stato di salute che era difficile prevedere. Era aprile, mancavano appena due mesi alle europee, quando tutti i sondaggi davano il Movimento 5 Stelle a una incollatura dai dem. Il timore del sorpasso serpeggiava tra i capanelli Pd in Transatlantico. Dopo due mesi di campagna elettorale in cui Schlein ha battuto il Paese insistendo su pochi temi chiave - la difesa della sanità pubblica, lavoro e salari innanzitutto -, è finita con quasi 15 punti di scarto tra i due partiti: 24,1 il Pd e 9,9 i 5 Stelle. Una caratterizzazione che ha premiato. Insieme alla potenza di fuoco, squadernata in termini di preferenze, dal 'partito degli amministratori': Stefano Bonaccini, il recordman del Sud Antonio Decaro, Dario Nardella, Giorgio Gori, Matteo Ricci, l'ex-presidente Nicola Zingaretti.
Un trend che si è confermato anche con le vittorie 6 a 0 nei capoluoghi di regione a giugno. E poi in autunno nelle regionali in Emilia Romagna e Umbria: con Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, il Pd vola al 42,9% e arriva al 30,2% con Stefania Proietti, sindaca civica di Assisi. E pure in Liguria dove la vittoria è sfuggita di un soffio ad Andrea Orlando, il Pd è comunque primo partito con il 27,6%, doppiando quasi Fdi. Ma accanto al successo dem, ci sono i 5 Stelle in caduta libera, la quasi scomparsa a livello regionale delle formazioni centriste. Schlein riuscirà a dar vita a una coalizione competitiva?
SCHLEIN LA ZEN E LE TENSIONI CON I 5 STELLE - "Il mio avversario è la destra di Meloni, non dirò mai una sola parola contro le altre forze di opposizione". Schlein la Zen. E' questo il segno che la segretaria del Pd ha dato ai rapporti, spesso molto difficili, con i 5 Stelle e Giuseppe Conte nel corso dell'anno che si sta chiudendo. Sono state soltanto due le volte, in cui Schlein ha rotto la linea che si è autoimposta. La prima quando in un incontro alla Camera, Conte le disse in faccia che il Pd è un partito "bellicista". Dopo 24 ore e con i dem in subbuglio, arrivò la replica: "Dal M5S esigo rispetto, basta con i continui attacchi e le mistificazioni che non servono a costruire l’alternativa. Se Conte attacca più noi che il governo Meloni sbaglia strada".
La seconda quando Conte annullò le primarie per le comunali a Bari alla vigilia dei gazebo. “Non ci sono più le condizioni per svolgere seriamente le primarie”, disse il leader M5S a seguito di alcune inchieste giudiziarie. Sulla 'questione morale', non ci fu Zen di sorta a tenere Schlein. La segreteria andò a Bari e dal palco la replica a Conte fu durissima in difesa dell'onorabilità del Pd e con l'accusa ai 5 Stelle di slealtà. “Ritirarsi dalle primarie a tre giorni dal voto è uno schiaffo alle persone perbene. Una scelta unilaterale che rappresenta un favore alle destre”. Fu rottura e alla fine a vincere a Bari è stato il candidato dem, Vito Leccese, al secondo turno con il 70%. Da allora, la segretaria ha ripreso la linea Zen. Nonostante un fine anno teso con i 5 Stelle che, pure dopo la vittoria di Conte su Grillo alla Costituente, restano riottosi all'alleanza: 'progressisti indipendenti', la definizione del leader M5S. Che ha fatto vacillare la pazienza di Schlein. "So bene che i processi di maturazione richiedono pazienza ma allo stesso tempo -ha detto la segretaria all'assemblea nazionale di metà dicembre- non possiamo passare il prossimo anno ognuno a farci gli affari propri, pensando rinviare alla vigilia delle politiche la sintesi e la costruzione dell'alternativa che dobbiamo alla nostra gente". Riuscirà Schlein a stringere un'alleanza organica con i 5 Stelle?
IL CENTRO E I SUOI FEDERATORI - "Il rischio è quello di avere una Quercia addirittura senza cespugli, ma solo circondata dall'erba". Parola di Romano Prodi dopo le regionali in Emilia Romagna e Umbria. Un rischio sentito da molti nel Pd, specie da chi avverte la mancanza di una gamba centrista alla coalizione che si cerca di costruire. Diversa dal fu Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. In questi mesi si è parlato di possibili federatori: da Beppe Sala per un'area liberale e riformista a Ernesto Maria Ruffini con un taglio più cattolico-democratico. Al momento i lavori sono in corso ma il successo è tutt'altro che scontato. Schlein, da parte sua, sulle ipotesi in campo non ha proferito parola. C'è chi sostiene che un eventuale federatore del centro potrebbe diventarlo dell'intera coalizione 'scippando' a Schlein la candidatura a palazzo Chigi. Riuscirà Schlein a conquistare la premiership della coalizione?
DE LUCA, ARMI E SALVA MILANO, I PRIMI NODI DEL 2015 - Nell'anno che sta per aprirsi, ci sono almeno due o tre nodi che Schlein troverà già ad attenderla. Due sono materie parlamentari: la questione dell'Ucraina e delle armi e quella del cosiddetto Salva Milano. Su entrambe le questioni ci sono diverse sfumature tra i dem e su entrambe il Pd è sotto il fuoco amico di M5S e anche di Alleanza Verdi e Sinistra. Il rischio di una spaccatura delle opposizioni è quasi una certezza. A gennaio poi è attesa la sentenza della Consulta sul referendum contro l'autonomia. Se fosse ammissibile potrebbe al contrario rappresentare l'occasione per una battaglia unitaria di tutte le opposizioni. E sempre a gennaio, entro il 10, il governo dovrà decidere se impugnare o meno la legge De Luca per il terzo mandato. Schlein non ne vuol sapere di ricandidare il presidente campano e lui non ne vuol sapere di non ricandidarsi. La decisione di Meloni sarà determinante. Riuscirà Schlein a tenere la Campania a guida centrosinistra?
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Anche quest’anno ci sarà il raduno fascista, come ogni 7 gennaio, nella ricorrenza dei fatti di Acca Larentia. Nel frattempo è anche apparsa una targa firmata ‘i camerati’ che esalta chi è morto per ‘la tradizione’, che va immediatamente rimossa in via Evandro, a pochi passi dalla sede di Acca Larentia. La città di Roma non merita quelle grida sguaiate, quei saluti romani che il 7 gennaio ci diranno ancora un volta che questo governo, che vuol reprimere il dissenso con il decreto sicurezza, strizza l’occhio ai nostalgici del ventennio. E non c’è nulla da meravigliarsi se il presidente del Senato, apostrofato in aula ‘camerata’, non abbia avuto nulla da ridire. Il Partito Democratico chiede al ministro degli interni Matteo Piantedosi di vietare il raduno di Acca Larentia e al governo di sciogliere le organizzazioni fasciste”. Lo dichiara Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile memoria nella segreteria del Pd.
Il Cairo, 29 dic. (Adnkronos/Afp) - Un turista straniero è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in un attacco di uno squalo a Marsa Alam, località egiziana sul Mar Rosso. Lo ha riferito il ministero dell'Ambiente egiziano in una nota. "Due stranieri sono stati attaccati da uno squalo nella zona settentrionale di Marsa Alam, causando il ferimento di uno e la morte dell'altro", si legge nel comunicato.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Sarà una combinazione o si fabbrica un provvedimento su misura per ‘colpire’ un leader dell’opposizione? Ricapitoliamo i fatti: Palazzo Chigi, peraltro con la contrarietà anche di molti esponenti della maggioranza, si inventa una misura ad hoc che vieta incarichi retribuiti al di fuori dell’Ue. Guarda caso la situazione che riguarda Matteo Renzi. No, non è una combinazione. Ed ha ragione il leader di Italia Viva a definirla una norma illiberale”. Lo scrive sui suoi social il presidente di Libdemeuropei, Andrea Marcucci.