Stefano Maria Bianchi intervista Silvio Sardi, produttore cinematografico che ha vissuto in prima persona il meccanismo di vendita dei diritti tv a Mediaset. E cosa è successo quando ha tentato di vendere direttamente a Mediaset, senza passare attraverso Frank Agrama? E in Rai invece?
- 10:45 - Daily Crown: Harry e Meghan potrebbero lasciare gli Usa a causa della vittoria di Trump
Washington, 25 nov. (Adnkronos) - Harry e Meghan potrebbero andar via dagli Stati Uniti a causa della vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane. I Sussex vivono negli Usa da quando hanno lasciato il ruolo di membri senior della famiglia reale nel 2020 e, secondo la caporedattrice del Daily Mail, Charlotte Griffiths, la duchessa è rimasta "molto turbata" dalla vittoria elettorale del tycoon, ragione per la quale la coppia potrebbe decidere di lasciare l'America. Non per tornare nel Regno Unito, eventualmente, ma per stabilirsi in Portogallo, dove il secondogenito di re Carlo e la consorte hanno recentemente acquistato una casa.
Parlando a Gb News, l'esperta ha dichiarato che Meghan "detestava Trump visceralmente e per molte ragioni diverse, e in passato ha detto in diretta televisiva che è un misogino. Quindi potrebbe voler lasciare l'America". Già a seguito della prima elezione di Trump a presidente, Meghan aveva "minacciato" di voler rimanere in Canada. La scelta del Portogallo come nuova destinazione per i Sussex sarebbe inoltre motivata dal fatto che la principessa Eugenia e la sua famiglia vi trascorrono molto del loro tempo.
E' noto che Meghan e Harry sono molto legati a Eugenia, protagonista della serie Netflix del 2022 "Harry & Meghan", e al marito Jack Brooksbank. Inoltre, essendo più vicina al Regno Unito, la coppia potrebbe visitare la Gran Bretagna più frequentemente. L'esperto reale Richard Fitzwilliams ha affermato: "Questa residenza dà a Harry e Meghan un punto d'appoggio nella Ue e una base vicino alla Gran Bretagna".
- 10:44 - In 3 anni oltre 450 donne salvate da dispositivo anti-aggressione WinLet
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - In meno di 3 anni sono più di 450 le donne soccorse mentre si trovavano in situazioni di pericolo, sia in casi di violenza domestica che di aggressioni avvenute in strada. Un traguardo eccezionale, soprattutto se si considera che è stato raggiunto in meno di tre anni. Lo rende noto WinLet, il dispositivo anti-aggressione nato da un’idea di Pier Carlo Montali, Ceo della startup milanese Security Watch.
Il sistema WinLet, che ha visto la luce a giugno 2021, ha riscontrando sin da subito un grande successo - informa una nota - Nel 2024, l’azienda ha registrato un incremento di oltre il 200% rispetto al 2023, dimostrando così la capacità di WinLet di raggiungere un pubblico sempre più ampio, che spazia dagli adulti ai giovani, dagli uomini alle donne, passando dalle aziende, che lo hanno scelto come regalo di Natale per i propri dipendenti. Le donne rappresentano comunque una netta maggioranza, l’82% della base utenti con età media intorno ai 42 anni, contro il 18% degli uomini, con un’età media inferiore ai 25 anni. Inoltre, la maggioranza degli acquirenti proviene dalle grandi città italiane, tra cui Milano, Roma, Bologna, Torino, Firenze, Napoli e Palermo. Il 64% degli abbonati si trova nel Nord Italia, il 21% nel Sud Italia e il 15% nel Centro Italia. Infine, è stato dimostrato che la maggior parte degli allarmi (il 73%) viene attivata dopo le 18.
I dati sono chiari: a sentirsi meno sicure sono le donne, soprattutto nelle ore serali e principalmente quelle che vivono in città di grandi dimensioni, collocate primariamente nel Nord Italia. Ma da quando possiedono WinLet, gli utilizzatori si sentono più al sicuro nel vivere la propria quotidianità: lo ha affermato l’87% degli utenti, mentre il 62% ha asserito di aver regalato il dispositivo anche a un amico o a un parente. Dopo meno di 3 anni WinLet è quindi riuscito a dimostrare il proprio valore, mettendo in luce non solo la necessità di sentirsi al sicuro nel vivere la propria vita quotidiana, ma anche l’importanza di diffondere la cultura della sicurezza all’interno della società, riuscendo non solo a evitare situazioni di emergenza ma anche a prevenirle.
- 10:21 - **Violenza su donne: Fontana, 'numeri drammatici, più prevenzione e contrasto'**
Roma 25 nov. (Adnkronos) - "La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne deve rappresentare un impegno costante. I numeri sono drammatici. Esprimiamo vicinanza a tutte le vittime e alle loro famiglie, ribadendo la ferma condanna verso ogni forma di violenza. I dati sottolineano l'urgenza di accendere maggiormente i riflettori sulla prevenzione e il contrasto e di un rinnovato impegno per creare una rete di tutela vigile e attenta per ascoltare il disagio fin dal suo primo manifestarsi". Lo afferma il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
"È nostro dovere, a ogni livello, lavorare insieme -aggiunge- per costruire una cultura del rispetto, della dignità, affinché nessuna donna sia lasciata sola".
- 10:02 - Nuoto: l'olimpionica più decorata d'Australia Emma McKeon si ritira
Sydney, 25 nov. (Adnkronos) - L'olimpionica più decorata d'Australia Emma McKeon si è ritirata da tutti i livelli del nuoto. McKeon, otto volte detentrice del record mondiale, ha detto che il nuoto l'ha plasmata come persona. "Ma sono decisamente pronta per la prossima parte della mia vita, per la quale sono emozionata. Non credo di aver ancora avuto il tempo di riflettere su tutto", ha detto in una dichiarazione. "Voglio che i bambini sappiano che una volta ero nella loro stessa posizione: sognavo di fare un giorno qualcosa di grande. E voglio avere un impatto sulla vita delle persone incoraggiandole a impegnarsi e a perseguire i loro sogni e ciò che le appassiona. Non aver paura di affrontare cose difficili e di stabilire obiettivi ambiziosi, che a volte possono essere spaventosi. Ecco come ci spingiamo per realizzare i nostri sogni".
McKeon ha vinto 14 medaglie olimpiche tra Rio, Tokyo e Parigi, con sei ori, tre argenti e cinque bronzi. Il suo bottino di sette medaglie a Tokyo è stato il più alto mai vinto da una nuotatrice in una singola Olimpiade e uguale a qualsiasi atleta donna di qualsiasi sport in una singola Olimpiade. La capo missione della squadra olimpica australiana Anna Meares ha elogiato McKeon per il suo impatto sulla squadra e sulla comunità sportiva più ampia. "Durante tutta la sua carriera Emma ha agito con umiltà e un amore genuino per ciò che fa", ha detto Meares.
"Rimanere al top nel suo campo per tre Giochi e superare il numero di medaglie di ogni altra olimpionica australiana nella nostra orgogliosa storia è la testimonianza del carattere e dell'impegno di Emma", ha detto. "Emma lascia lo sport come un'icona".
- 09:24 - **Mo: Khamenei, 'per Netanyahu dovrebbe essere emessa condanna a morte'**
Teheran, 25 nov. (Adnkronos) - La guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che per i leader israeliani dovrebbero essere emesse condanne a morte, non mandati di arresto, dopo che la Corte penale internazionale la scorsa settimana ha emesso mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant in relazione alla guerra a Gaza.
In dichiarazioni rilasciate alla forza paramilitare Basij, una divisione all'interno del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e riportati dall'agenzia di stampa iraniana Tasnim, Khamenei giura che "il nemico Israele non vincerà a Gaza e in Libano". "Bombardare le case della gente a Gaza e in Libano non è una vittoria", afferma. "Gli sciocchi non dovrebbero pensare che solo perché bombardano le case, gli ospedali e le comunità della gente, abbiano vinto. No, nessuno considera questa una vittoria".
"Quello che hanno fatto i sionisti è un crimine di guerra", continua. "Hanno emesso un mandato di arresto, questo non è abbastanza: una condanna a morte deve essere emessa per Netanyahu. Una condanna a morte dovrebbe essere emessa per questi leader criminali".
- 09:23 - Ucraina: Onu, 'mine antiuomo Usa a Kiev sono minaccia rinnovata'
Washington, 25 nov. (Adnkronos) - Il segretario generale delle Nazioni Unite ha denunciato la “rinnovata minaccia” delle mine antiuomo, pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato che forniranno questo tipo di armi alle forze ucraine contro l’invasione russa. Parlando in Cambogia durante una conferenza per valutare i progressi sulla Convenzione per la messa al bando delle mine antiuomo, Antonio Guterres ha elogiato il lavoro di sminamento e distruzione in tutto il mondo, “ma la minaccia persiste” ha aggiunto in un comunicato stampa, “e riguarda in particolare la ripresa dell'uso delle mine antiuomo da parte di alcune parti della Convenzione, così come il ritardo di alcune parti nei loro impegni di distruggere queste armi.
Guterres ha invitato i 164 firmatari – tra cui l’Ucraina ma non la Russia e gli Stati Uniti – a “adempiere ai propri obblighi e garantire il rispetto della Convenzione”. La settimana scorsa Washington ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero inviato mine a Kiev, cosa che è stata immediatamente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani.
- 09:13 - Violenza su donne: Mattarella, 'non ci sono scuse, quanto fatto insufficiente'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante -ricorda il Capo dello Stato- ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino".
"'Nessuna scusa' è il tema proposto dalle Nazioni unite per celebrare la giornata odierna. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore -conclude Mattarella- per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile".