Piacere quotidiano

Xfood, a Brindisi da fine febbraio il ristorante gestito da ragazzi disabili

Trentadue giovani diversamente abili serviranno ai tavoli, cucineranno, coltiveranno un orto e si occuperanno dell'arredo nel locale di San Vito dei Normanni. Al progetto di inclusione sociale si affianca un menu di pietanze a chilometro zero

 “Qualcosa di diverso”: in Puglia si è fatto conoscere con questo slogan il progetto del ristorante Xfood. Gestito da trentadue ragazzi disabili, aprirà a fine febbraio a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi. Nel locale verranno servite pietanze a chilometro zero, preparate con prodotti a filiera corta, e i giovani collaboratori non copriranno soltanto il ruolo di chef ma anche quelli di allestitori e camerieri.

Inclusione sociale, innovazione e creatività sono gli aspetti sui quali punta questa iniziativa realizzata da Ex-Fadda in collaborazione con il consorzio Nuvola e che prevede percorsi di inserimento lavorativo all’interno degli stessi locali dell’ex stabilimento enologico. Qui si trovano già, fra l’altro, laboratori di artigianato e di musica, un farmers market, una ludoteca e due spazi per eventi al coperto e all’aperto.

Anche la coltivazione dell’orto è affidata ai trentadue ragazzi, tutti provenienti da due territori brindisini che comprendono otto comuni: Francavilla Fontana e Brindisi quelli maggiormente rappresentati. I locali dell’Ex-Fadda saranno arredati con mobili usati da riadattare agli spazi e all’impianto di illuminazione: tutto porterà la firma dei giovani protagonisti del progetto, dal menu dei piatti serviti all’aspetto del locale, che ospiterà fino a 50 persone. Le settimane che precedono l’apertura serviranno per il perfezionamento dei ragazzi, con corsi di formazione ed esercitazioni pratiche per la gestione del ristorante.

In attesa del taglio del nastro, analoghe esperienze fanno ben sperare sul buon esito dell’iniziativa: dalla “Lanterna di Diogene”, gestita dall’omonima cooperativa sociale in un vecchio casale a Solara di Bomporto, nel modenese (e della quale vi avevamo già parlato qualche tempo fa), alla trattoria fiorentina “I ragazzi di Sipario”, fino a “Pecora nera”, il ristorante gestito dalla Cooperativa sociale Cose e Persone a Lucca.

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