I pacchi sono arrivati nelle ultime ore alla sinagoga della capitale, all'ambasciata di Israele e al museo di piazza Sant'Egidio dove si svolge una mostra sulla cultura ebraica. Il gesto provocatorio arriva poche giorni prima della celebrazione della Giornata della Memoria
Tre pacchi contenenti una testa di maiale sono stati recapitati nelle ultime ore a Roma: davanti alla Sinagoga, all’ambasciata di Israele e al museo di piazza Sant’Egidio, dove si svolge una mostra sulla cultura ebraica. Ma il messaggio è chiaro: offendere la comunità ebraica con un gesto provocatorio, a due giorni dalle celebrazioni per la Giornata della Memoria. E nel giorno considerato dalla comunità il più sacro della settimana, lo Shabbath. Inoltre sui muri di un quartiere di Roma nord sono apparse stamani una svastica e scritte antisemite come “Olocausto menzogna”. La Procura di Roma è in attesa di una relazione da parte della Digos sull’accaduto sulla cui base verrà aperto un fascicolo d’inchiesta.
In queste ore gli investigatori stanno attivando una serie di indagini per ripercorrere a ritroso il viaggio del pacco e raggiungerne il punto di partenza, attraverso la collaborazione della stessa società privata di spedizione. Lo scopo è individuare gli autori del gesto, che probabilmente hanno agito in forma anonima cercando di eludere il tentativo di identificazione. Solo lunedì prossimo si svolgeranno a Roma, come tutti gli anni, le celebrazioni sulla Shoah con una cerimonia in Sinagoga.
L’episodio ha subito scatenato la dura reazione del sindaco capitolino, Ignazio Marino, per il quale si tratta di “un affronto. Condanno – prosegue – con fermezza questo gesto inqualificabile nei confronti della comunità ebraica di Roma. Chi la offende fa un oltraggio a tutta la città. Sono vicino al presidente Riccardo Pacifici, al rabbino capo Riccardo Di Segni e ha tutti i componenti della comunità”.