Secondo la simulazione di scontro frontale dell'istituto statunitense IIHS solo la Chevrolet Spark è stata giudicata 'accettabile". Da Detroit, il Lingotto protesta
Le utilitarie? Non sono sicure. Almeno secondo quanto è emerso dai test dell’istituto americano IIHS (Insurance Institute for Highway Safety) che ha distrutto 11 citycar tra le più diffuse negli Stati Uniti. Dai crash test è emerso che questo segmento di auto è il meno sicuro. E se questo dato può aver sorpreso poche persone, quello che può preoccupare qualcuno è che l’unica giudicata con livello di sicurezza “accettabile” è la Chevrolet Spark. In questa speciale classifica, sono state bocciate anche alcune auto piuttosto diffuse in Europa, a partire dalla Fiat 500 (che è arrivata penultima, al decimo posto) passando per Mazda 2, Kia Rio, Toyota Yaris, Ford Fiesta (rispettivamente seconda, terza, quarta e quinta).
Il test è stato svolto simulando uno scontro frontale, contro un ostacolo piazzato sul lato del guidatore, mentre l’auto viaggia a 65 km/h. Si tratta di uno degli esami più duri per un’auto, perché scontrandosi in posizione laterale, mette a dura prova l’assorbimento dell’energia e la resistenza dell’abitacolo. Questi test, che hanno un metro di giudizio un po’ meno accurato di quelli dell’Euro Ncap (che valuta i vari aspetti con delle percentuali), hanno un metro di giudizio di quattro voti: Poor, Marginal, Acceptable e Good. Tra le 11 citycar testate, nessuna è andata oltre Marginal per l’aspetto che l’IIHS considera più importante per la sicurezza, ovvero la tenuta della struttura, che tutti i casi ha mostrato la tendenza a collassare.
Anche la Spark in questa sezione è stata bocciata, ma ha ottenuto un giudizio complessivo accettabile, e ha ottenuto Good per la protezione di testa, torace, anche e bacino, gambe e piedi. Insomma, la piccola americana è stata progettata per garantire una buona sicurezza ai passeggeri. Cosa che, guardando questi test, non si può dire delle ultime due classificate: la Fiat 500 e Honda Fit. In entrambi i casi, secondo il commento dell’IIHS, l’urto ha seriamente danneggiato l’abitacolo, riducendone lo spazio e il piantone dello sterzo si è spostato indietro, andando a toccare il guidatore. In particolare il test sulla 500 ha evidenziato come l’urto abbia staccato i cardini della portiera, e IIHS ha sottolineato la pericolosità di un evento simile in strada, con il guidatore che potrebbe essere scaraventato fuori dall’auto. Una sonora bocciatura per l’auto torinese, che ha ottenuto un giudizio positivo solo nella protezione della testa e del torace, mentre si è dimostrata scadente per la protezione della parte inferiore del corpo, con un rischio particolare per la gamba destra. La 500, che nel 2007, anno del suo esordio, era stata testata da Euro Ncap ottenendo le cinque stelle, non ha avuto lo stesso apprezzamento negli Stati Uniti. Infatti, nel 2011 ha ottenuto solo tre stelle da Nhtsa, prima di ottenere questa seconda bocciatura dell’IIHS. Pronta la reazione del gruppo, che da Detroit ha commentato: “La 500 rispetta e va anche oltre i requisiti di sicurezza, e continua a offrire un alto livello di protezione nei quattro principali tipi di incidente individuati da IIHS”. Tra questi, oltre all’impatto laterale, al tamponamento e al ribaltamento, c’è anche la tipologia di scontro frontale al centro dell’ultimo crash test. E l’ente per la sicurezza non sembra essere d’accordo con la versione aziendale.