Secondo la capogruppo al Senato Paola Taverna i due colleghi di FI Andrea Mandelli e Luigi D'Ambrosio Lettieri, presidenti dell'ordine dei farmacisti, "hanno tentato il tutto per tutto" per introdurre una proposta di modifica, bocciata, per cercare di sfuggire alle norme sull’anticorruzione
Spuntano emendamenti ad personam nel decreto Milleproroghe. La denuncia arriva dalla capogruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle Paola Taverna, secondo cui i senatori di Forza Italia Andrea Mandelli (presidente dell’ Ordine dei Farmacisti) e Luigi D’Ambrosio Lettieri (Presidente Ordine Farmacisti Bari/Bat) “hanno tentato il tutto per tutto” infilando un emendamento per cercare di sfuggire alle norme sull’anticorruzione.
“In base a tali norme, – spiega la senatrice Taverna – gli ordini professionali (enti pubblici non economici) dovrebbero pubblicare sui loro siti istituzionali, oltre a tutta una serie d’informazioni sull’ente (affidamenti, incarichi, gare, ecc), anche i redditi che posseggono, i compensi che percepiscono e tutti gli incarichi che ricoprono, risolvendo eventuali conflitti d’interesse”. “I loro conflitti d’ interesse sono talmente evidenti (amministratori di enti pubblici e parlamentari) che dovrebbero immediatamente decadere da una carica”, incalza la senatrice stellata.
Il senatore Mandelli, ad esempio, ricopre una lunga serie di cariche: “è Presidente della Federazione Nazionale Farmacisti, – continua Taverna – presidente dell’ordine dei Farmacisti di Milano, Presidente della Federazione regionale dei farmacisti della Lombardia, consigliere del comune di Monza, componente del Consiglio superiore di sanità, componente di diversi tavoli tecnici presso il Ministero della salute, nonché titolare di farmacie a Monza”.
“Questo emendamento – aggiunge la senatrice – è concomitante anche ad una nota che lo stesso Mandelli come Presidente dei farmacisti (pur firmandosi come senatore) ha inviato in risposta ad una circolare del ministero della Salute che invitava gli ordini ad adeguarsi alle norme sopra citate. Con tale nota il senatore di Forza Italia informa il Ministero, con una sfrontatezza disarmante, che le norme sull’anticorruzione non si applicano agli ordini, millantando pareri di avvocati non ben identificati. Ma se davvero queste norme a Lui non si applicano, perché costui ritiene di doverle emendare con atti che sembrano fatti su misura?”.
L’emendamento è stato comunque giudicato inammissibile dalla Commissione Affari Costituzionali. “Mandelli e D’Ambrosio Lettieri ci riproveranno ancora?”, si chiede ancora Taverna. Ma Mandelli, secondo i Cinque Stelle, avrebbe provato a introdurre anche un emendamento per “portare la sua carica di presidente dei Farmacisti da 3 a 4 anni”.