Pagamenti con Bancomat obbligatori solo da giugno 2015. Commercianti e professionisti avranno un anno e mezzo di tempo in più prima di dover accettare per legge il pagamento con la moneta elettronica per cifre superiori a 30 euro. E’ una delle novità contenute nel pacchetto di emendamenti al decreto legge Milleproroghe approvato in commissione Affari costituzionali al Senato e che da mercoledì sarà al voto dell’Aula di Palazzo Madama.
Tirano un sospiro di sollievo i professionisti che avevano già impugnato carta e penna per fare ricorso al Tar contro l’obbligo di essere pagati con il bancomat, che sarebbe dovuto scattare da fine marzo. In rivolta anche i commercianti che parlavano di “provvedimento iniquo, utile solo per far guadagnare le banche”.
“Assolutamente soddisfatta” la presidente del Coordinamento unitario delle professioni (Cup), Marina Calderone, anche presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. “Auspichiamo che il rinvio – dice all’Ansa – possa favorire una riflessione e rivisitazione dei principi contenuti nel decreto, prevedendo l’applicazione degli adempimenti solo per chi lavora con i consumatori finali. Negli altri casi si tratta solo di un costo in più per il professionista”. “Una norma iniqua, che ignora i problemi delle imprese e scarica su di esse tutto il peso, in primo luogo economico, del provvedimento – aveva tuonato nel pomeriggio la Confesercenti – senza affrontare il vero ostacolo alla diffusione dell’uso della moneta elettronica: il costo troppo alto, il 50% in più rispetto alla media Ue”.
Incassa il rinvio il presidente dei chimici Armando Zingales che tuttavia ribadisce: “Il problema non è il quando ma il come. Le linee guida del decreto restano inadeguate. Sono quelle a dover essere riviste”. Ma lo slittamento della tracciabilità non fa un favore a che evade il fisco? “no affatto – risponde Calderone – perché restano in vigore gli altri provvedimenti della normativa anti riciclaggio, compreso il limite all’uso di denaro contante”.