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Derby farsa di Salerno, la Nocerina esclusa dal campionato per illecito sportivo

La Commissione disciplinare ha estromesso dalla Prima Divisione di Lega Pro la compagine rossonera, che dovrà pagare anche un'ammenda di 10mila euro. Squalifiche pesantissime per tutti i dirigenti

“Esclusione della Nocerina dal campionato di competenza per illecito sportivo, con assegnazione da parte del Consiglio Federale ad uno dei campionati di categoria inferiore, e un’ammenda di 10mila euro. La sentenza è immediatamente esecutiva”. L’attesa decisione della Commissione disciplinare presieduta da Sergio Artico ha deliberato quindi l’esclusione della Nocerina dal campionato in corso di Lega Pro dopo i fatti del 10 novembre scorso: il “derby farsa” con la Salernitana sospeso dopo 21 minuti perché la squadra di Nocera Inferiore dopo avere effettuato tre cambi in 50 secondi era rimasta con soli sei uomini in campo per i surreali infortuni a cinque dei suoi calciatori.

Non ancora depositate le motivazioni, la squalifica dovrebbe comunque essere arrivata per “illecito sportivo” (art. 7 del Codice di Giustizia Sportiva) e non per “slealtà” (art. 1) come chiedeva la difesa. Oltre all’esclusione dal campionato, la Commissione ha deciso anche per l’inibizione di 3 anni e 6 mesi per tre dirigenti della società campana e squalifiche da un anno a 3 anni e 6 mesi per sette tra tecnici e calciatori. Mentre sono stati prosciolti altri sei calciatori. Nello specifico, sono 3 anni e 6 mesi per il presidente della Nocerina Luigi Benevento, il direttore generale Luigi Pavarese e il medico della società Giovanni Rosati. 3 anni e 6 mesi anche per i tecnici Gaetano Fontana e Salvatore Fusco. E 1 anno per i calciatori Domenico Danti, Edmunde Etse Hottor, Iuzvisen Petar Kostadinovic, Franco Lepore e Lorenzo Remedi, i cinque che hanno finto di infortunarsi. Mentre sono stati prosciolti dagli addebiti contestati i calciatori Davide Evacuo, Luca Ficarrotta, Davide Polichetti, Carlo Cremaschi, Celso Daniel Jara Martinez e Giancarlo Malcore.

Inoltre, l’estromissione dal campionato della Nocerina avviene per la prima volta da anni per “responsabilità oggettiva”, dato che una volta stralciata la posizione del presidente Giovanni Citarella non si poteva più procedere con l’esclusione per “responsabilità diretta” chiesta in aula dal procuratore Stefano Palazzi. Su questo si giocherà l’appello della Nocerina, dopo il ricorso d’urgenza già predisposto per evitare che sia annullata la sfida di domenica col Frosinone.

Follia Ultras”, “Tifoseria Violenta” così titolava la stampa all’indomani del derby farsa tra Nocerina e Salernitana, subito additando come colpevole del fattaccio la tifoseria della Nocerina, che voleva impedire lo svolgimento della partita dopo che il Prefetto aveva imposto il divieto di sostenere la propria squadra in trasferta allo stadio Arechi di Salerno. Lo stesso dg rossonero Luigi Pavarese, un passato come stimato e riverito dirigente in Serie A a Napoli e Torino sotto l’ala protettiva di Luciano Moggi, aveva accusato gli stessi tifosi di avere minacciato i giocatori anche sul pullman della squadra, ma la testimonianza di un delegato della Lega presente sul pullman aveva escluso ogni tipo di minaccia. Caduto il capro espiatorio della tifoseria, l’inchiesta del procuratore Palazzi si è così indirizzata sulla responsabilità degli stessi dirigenti della Nocerina, oggi squalificati tutti per tre anni e mezzo, con la squadra che sarà destinata a ripartire dalla categoria Dilettanti. Un danno economico non di poco contro per il club, che però sta passando guai ben più seri.

Il 9 gennaio scorso infatti sono stati arrestati dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false e alla fittizia intestazione di beni, il presidente della Nocerina Calcio Giovanni Citarella, il fratello Christian e il cognato Alfonso Faiella. Gli inquirenti hanno infatti scoperto un giro di pagamenti in nero ai calciatori delle Nocerina e ad altri dipendenti della società per diverse centinaia di migliaia di euro, in modo da accantonare dei fondi neri poi utilizzati dalla famiglia Citarella per pagare tangenti ai politici locali per gli appalti. Tra i beni sequestrati alla famiglia, anche il San Severino Park Hotel, dove vanno abitualmente in ritiro i giocatori della Nocerina e dove sarebbero avvenute le presunte minacce dei tifosi alla vigilia della famosa gara con la Salernitana. Ai domiciliari, proprio ieri il tribunale del Riesame di Salerno ha respinto l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dai legali di Citarella e ha confermato gli arresti. Altro che tifoserie violente. Il “derby farsa” con la Salernitana si dimostra solo l’ennesima punta dell’iceberg di una delle molteplici malagestioni delle piccole società di un calcio marcio, corrotto e contaminato dall’interno.

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