Nei giorni scorsi è circolata la notizia che Google ha acquisito la start-up londinese DeepMind, che si occupa di Intelligenza Artificiale. Il Finantial Times parla di un prezzo intorno al mezzo miliardo di dollari (cifra record per un’acquisizione europea). Insomma Google, dopo recenti acquisti nel campo della robotica, ci prepara il futuro e speriamo che non sia un futuro dove le macchine prendono il sopravvento.
A mio giudizio – oltre a tantissime altre cose – Demis è, in assoluto, il più forte giocatore del mondo, una vera deep mind (mente profonda) potremmo dire. Insomma, una specie di genio, del tutto consapevole delle sue possibilità, ma per nulla arrogante.
L’ho conosciuto nel 1997, proprio a Londra, in occasione della prima edizione delle MSO – Mind Sports Olympiad (Olimpiadi degli Sport della Mente), un meeting annuale che propone una sessantina di tornei di diversi giochi e discipline mentali. Era ancora un ragazzo e con gli anni siamo diventati amici.
Demis alle MSO per ben 5 volte si è aggiudicato il cosiddetto Pentamind, la combinata generale che vale il titolo di Campione Mondiale. E se negli anni successivi c’è stato spazio anche per altri è solo perché lui nel 2003 si è sostanzialmente ritirato, limitandosi a partecipazioni sporadiche. Era intento a fare altro, tra cui, appunto, fondare DeepMind.
A 13 anni aveva un ELO scacchistico pari a 2.300 (tra gli under 14, secondo al mondo dietro solo al 2.335 di Judit Polgar), ma poi ha raggiunto prestazioni “world class” anche in tante altre diverse discipline ludiche e mentali, dallo Shogi (scacchi giapponesi) al Diplomacy, dall’Oware (o Mancala o Awele) ai Coloni di Catan, da Entropy a… qualsiasi altro gioco. Vanta anche un trascorso pokeristico (con un “in the money” al Main Event delle World Series of Poker 2013).
Nessuno è veloce come lui ad assimilare un nuovo gioco, specie se si tratta di un gioco ad informazione completa. Tu ti studi per bene un gioco e sviluppi le tue strategie, poi vai da lui e glielo spieghi e lui… ti batte, se non alla prima, almeno alla seconda partita. Garantito.
L’ho visto battere un Grande Maestro di scacchi in una partita lampo, senza alcuna preparazione preliminare; l’ho visto assimilare le regole dell’Oware, compiacersi che il gioco era “adatto alla sua mente”, iscriversi direttamente al Campionato Mondiale, perdere la prima partita e poi finire con la medaglia di bronzo, davanti a giocatori che si dedicavano da anni alla specialità; l’ho visto fare cose che voi umani…
A 16 anni gli scacchi lo annoiano e comincia la carriera di sviluppatore di videogiochi contribuendo a vari bestseller come per esempio Theme park (1994). Nel 1998 (a 22 anni) fonda la sua propria ditta, Elixir Studios, e la porta a 60 dipendenti producendo giochi per Microsoft e Vivendi. Nel frattempo si laurea in Computer Science a Cambridge, università che rappresenta ufficialmente in competizioni di numerosi giochi e sport, sì, perché Demis eccelle anche in vari sport.
Nel 2005 vende tutto e viene accettato a un dottorato di Neuroscienze, pur senza essere laureato in medicina (probabilmente un caso più unico che raro); quando gli chiedo quale sia il suo progetto, mi risponde che vuole capire i meccanismi della memoria umana, per poi applicarli ai computer e fondare una ditta che sviluppi le conseguenti applicazioni. “Cosa vuoi fare, i Nexus-6?” gli chiedo io scherzosamente (intendendo i replicanti di Bladerunner). “Esattamente” risponde lui… seriamente.
Già nel 2007 pubblica articoli che divengono famosi in tutto il mondo scientifico, nel 2009 ottiene il suo Ph.D., nel 2011 fonda DeepMind e tre anni dopo siamo a oggi, con la multimilionaria acquisizione di Google.
E adesso, cosa starà macinando?