Oggi Change.org ha superato i 2 milioni di utenti registrati in Italia. Questo vuol dire che in questo anno e mezzo di presenza abbiamo permesso il nascere in Italia di una comunità composta da 2 milioni di persone che vogliono cambiare qualcosa.
Nel luglio 2012, quando siamo arrivati in Italia, non avremmo mai immaginato di diventare così tanti. Non lo immaginavamo perché in Italia l’aggregazione passa prevalentemente attraverso partiti, chiesa, sindacati e non lo immaginavamo perché le istituzioni hanno la cattiva abitudine di fare orecchie da mercante alle istanze della società civile o di rintanarsi dietro muri di gomma burocratica.
La missione di Change.org invece è di dare voce a tutti, anche alle singole persone che si trovano di fronte ad una situazione difficile e non hanno o non vogliono nessuno alle spalle. E per il momento un obiettivo importante è stato raggiunto: siamo la più grande piattaforma di attivismo online, non soltanto al livello mondiale ma anche nel nostro Paese. Su questa piattaforma sono state lanciate in un anno e mezzo oltre 15.000 petizioni e 170 petizioni sono risultate vittoriose, facendo prendere parte alle vittorie 770mila persone.
Vorrei prevenire chi obietterà che le cose non si cambiano da dietro un monitor, stando comodamente seduti in una casa con la connessione internet. Siamo d’accordo. Dietro una petizione però c’è sempre una persona o un gruppo di persone che lottano strenuamente per quello in cui credono. La petizione è solo la punta dell’iceberg di un movimento che include diverse uscite media, manifestazioni non virtuali, bombing sui social e colloqui diretti con i cosiddetti “decision makers”.
Change.org è la piattaforma che permette a queste persone e movimenti di organizzarsi, di essere visibili anche se non hanno l’appoggio di poteri e potenti e di convogliare il sostegno di migliaia e a volte milioni di persone sulla pagina web della loro causa. Le persone che raggiungono i loro scopi con Change.org usano semplicemente un nuovo, neutro strumento di Internet, e quando si ritengono soddisfatti su quella determinata battaglia, la petizione viene chiusa con una vittoria. Gli strumenti per definizione possono essere usati bene o male.
Per ringraziare i 2 milioni di persone che hanno usato Change.org Corrado Guzzanti, Dario Fo, la mamma di Cristian, Stefano Boeri, il Presidente dell’associazione nazionale apicoltori, la scrittrice Igiaba Scego, il rapper Amir Issaa e Stefano Corradino hanno partecipato alla realizzazione di un breve video per dire semplicemente “grazie” a tutti coloro che li hanno aiutarti a vincere le loro campagne.
Ma le storie e i volti che ci sono in questo video evocano per noi di Change.org solo alcune delle emozioni che abbiamo vissuto e a cui poi ne sono seguite delle altre, ne citerò solo alcune: il Governo dopo la pressione pubblica e una petizione di Gabriele Muccino da 100.000 firme, ha approvato un piano per vietare il passaggio delle grandi navi a Venezia; sono stati desecretati i verbali di Carmine Schiavone di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti svolta il 7 ottobre 1997; grazie alla battaglia di Greenpeace e di Ilaria, ragazza di 27 anni affetta da linfoma di Hodgkin, la Commissione Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente ha bocciato il progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle; l’ambasciatore italiano a Tokyo ha espresso la posizione di contrarietà dell’Italia all’orrenda mattanza dei delfini in Giappone.