“Gianni, ti ho apprezzato quando ti sei dimesso, ma nel nome del popolo sovrano, nel nome dei cittadini devi denunciare una votazione dittatoriale“. La richiesta accorata arriva da Alessandro Di Battista (M5S), tra i protagonisti della due giorni che si è svolta alla Camera tra insulti, assalti, blocchi, gomitate, parolacce, voti regolari a metà, querele e ricorsi alla Consulta, che va a protestare anche da Gianni Cuperlo (Pd). Ma l’ex presidente dell’assemblea democrat rimane impassibile allo sfogo del 5 Stelle