Il suo ultimo film, The Wolf of Wall Street, ha conquistato il box office, portando sul grande schermo la storia vera di Jordan Belfort, un giovane agente di borsa di New York interpretato da Leonardo DiCaprio. Ma prima dell’appuntamento con gli Oscar Martin Scorsese è atteso al Festival di Berlino (6-16 febbraio).
La sezione Berlinale Special ospiterà il documentario ancora senza titolo, realizzato dal regista in collaborazione con David Tedeschi sul New York Review of Books, un famoso giornale statunitense nato nel 1963 che, da sempre, porta avanti discussioni culturali su alcuni testi dei più importanti intellettuali del mondo, alimentando il pensiero politico e filosofico riguardo ad alcune grandi battaglie: lotta al razzismo, riconoscimento dei diritti civili, l’Iraq, il femminismo e molto altro.
Conosciuta anche come NYRB, la rivista fondata e diretta da Robert Silver, ha visto la luce in occasione di uno sciopero che ha bloccato gran parte della stampa americana per circa tre mesi, incluse le grandi testate come il New York Times. Il suo primo numero così ha registrato il tutto esaurito. “La lista dei suoi collaboratori rappresenta una stupefacente esibizione della potenza di fuoco intellettuale pronta ad essere dispiegata negli Stati Uniti. È il sorgere di una sensibilità particolare, quella dell’intellettuale progressista, impegnato, che s’interessa di diritti civili e femminismo così come di letteratura e teatro” scrive il New Yorker. L’opera verrà mostrata come un work in progress, seguita dall’incontro con gli autori.
Non è la prima volta che Scorsese si avvicina al mondo del documentario. Basti pensare a Public Speaking sulla scrittrice Fran Lebowitz, o il progetto sul Presidente Bill Clinton per la HBO, fino ai due documentari legati al mondo della musica, George Harrison: Vivere in un mondo materiale e Shine a Light. In questo ultimo lavoro come nei precedenti, secondo alcune fonti, il regista ha cercato di mantenere un registro stilistico non lontano da quello utilizzato nei suoi film, dando la giusta importanza alla luce, al movimento, e al montaggio, per rendere ogni inquadratura validamente espressiva, anche quando si tratta di semplici interviste o di materiale di repertorio.
“Per più di 50 anni la New York Review of Books è stato uno dei magazine più interessanti e sofisticati di cultura e politica, con contributi dei maggiori scrittori e pensatori. Nel documentario, Martin Scorsese e David Tedeschi – commenta il direttore della Berlinale Dieter Kosslick. – portano alla luce il lavoro dietro la pubblicazione e l’impegno del leggendario editore, dalla nascita della rivista durante lo sciopero del New York Times del 1963 fino al passaggio all’era digitale. Siamo felici che il film concluda Berlinale Special”.
Il progetto comprende una serie di interviste d’archivio con alcuni artisti iconici, come Susan Sontag, Norman Mailer, James Baldwin e altre interviste nuove a Michael Chabon, Joan Didion e altri esponenti della cultura contemporanea che hanno permesso di tracciare una storia editoriale del New York Review of Books, un esempio di lunga tradizione di giornalismo d’inchiesta, con un’apertura cosmopolita.