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Resistenza e minoranze: nel Paese dei disonesti

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O sei da una parte o dall’altra, imponeva, ieri, un fumoso diktat di un mio conoscente su un social network. Chiaramente l’essere dall’altra (i ladri) estende per proprietà induttiva la dimensione criminale anche a chi non ha e non ha mai avuto responsabilità di qualsiasi genere o non ha mai praticato la politica e, forse, non ha mai rubato nemmeno una caramella. Al contrario, anche il furfante che sta dalla parte degli onesti, sempre per induzione, si emenda da qualsiasi malefatta in una sorta di virtuale amnistia decretata dal prediligere la parte politica che si definisce onesta rispetto a quella definita ladra.

Il salto logico declina, in seguito, l’onestà come eroica resistenza. I nuovi resistenti, sempre per autodefinizione, combattono contro il regime che soffocando le loro gesta e quindi la democrazia, affama il popolo per decretarne la morte.  

Il paradigma è perfetto e, visto da fuori, qualsiasi uomo di buona volontà non avrebbe dubbi su chi sostenere. Poi accade l’incredibile. L’onestà riesce a convincere, bene che vada, il 25% di coloro che si recano a votare. Una fetta, ancor più consistente, evidentemente non crede ai ladri ma nemmeno agli onesti e preferisce poltrire a letto la domenica del voto. Un’altra fetta continua a votare chi permetterà loro di rubare con allegria e spensieratezza. E purtroppo per gli onesti questa fetta è maggioritaria.

Ricapitoliamo: la maggioranza degli eletti è ladra perché eletta da ladri. La minoranza degli eletti è onesta perché eletta da onesti. L’unica soluzione, auspicata dagli onesti, sarebbe rovesciare questa situazione per cui la minoranza degli onesti governa la maggioranza dei disonesti. In questa direzione, ancora pare, va interpretato il desiderio per cui se una minoranza non condivide una decisione della maggioranza quest’ultima non può che capitolare accogliendo tale desiderio.

La democrazia quindi si “surrealizza”  facendo sì che sia l’effettiva minoranza a governare e non, come solitamente si pensa, il suo contrario.

Straordinario paese il nostro. Lo amo. Mi rigiro nel letto e spengo la luce. Se ci avesse conosciuto meglio, Orwell, al posto degli animali avrebbe scelto il popolo italiano.

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