Semplici cittadini contro i disservizi di Atac per i mezzi pubblici romani e lo scandalo parentopoli. E’ la battaglia legale che verrà intrapresa da diverse associazione come Cild (Centro d’Iniziativa perla Legalità Democratica), Cittadinanza attiva, Carte in Regola, Calma, e presentata ieri in una conferenza stampa organizzata nell’aula magna alla facoltà valdese di teologia a Roma. “E’ ora che i responsabili della catastrofe Atac paghino, vogliamo colpire ciò a cui tengono di più: le loro tasche” è quanto afferma Pino Lo Mastro, avvocato dell’associazione Cild. Un’azione popolare, una denuncia alla corte dei conti, la costituzione di parte civile nel processo Parentopoli, l’avvio di un processo penale, richieste di verifiche e controlli degli organigramma Atac. Sono queste alcune delle azioni legali e non messe in campo dalle associazioni. “Vogliamo sapere come siamo arrivati ad un buco di 1 miliardo e 600 milioni di euro in dieci anni ­ afferma Pino Galeota, presidente di Cild ­ vogliamo che il sindaco di Roma Ignazio Marino pubblichi i dati e renda il comune trasparente come una casa di vetro, così come aveva promesso durante la campagna elettorale”. “Con lo strumento dell’azione popolare chiederemo il risarcimento ai dirigenti per le inadempienze e disservizi avuti negli anni” spiega l’avvocato Marcello Andreozzi. Un risarcimento che andrà a favore dell’intera collettività, infatti, se la giustizia farà il suo corso, saranno soldi che ritorneranno nelle casse dell’amministrazione comunale. “E’ uno strumento di grande rilevanza etica, molto differente da un semplice risarcimento danni” aggiunge l’avvocato Lo Mastro. Seduta in platea c’è anche Micaela Quintavalle, la leader del neo sindacato degli autisti Atac Cambiamenti­M410. “Insieme a queste associazione possiamo provare a difendere il servizio pubblico a cui non tiene nemmeno Marino, sindaco di sinistra”. I mezzi pubblici romani, siamo certi, oggi registreranno altri disservizi, il maltempo che si è abbattuto sulla Capitale ha portato questa mattina alla chiusura di bene tre stazioni della Metropolitana A (Flaminio, Lepanto e Ottaviano) con una conseguente congestione dle traffico  di Irene Buscemi

 

 

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