Politica

Boldrini, insulti da pagina facebook di Grillo: “Già tolti, prendiamo le distanze”

Gli utenti pubblicano offese a commento di un post sulla bacheca del comico che chiedeva: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?”. Il Pd: "Riaperta la caccia alle streghe". Lo staff della comunicazione dei grillini: "Non c'entriamo niente, abbiamo cancellato tutto". Nel mirino anche Corrado Augias dopo un'intervista nel programma della Bignardi

La bufera non è passata, almeno non su internet e sui social network. Lo scontro tra il Movimento Cinque Stelle e Laura Boldrini prosegue sul web e non tanto – purtroppo – per via delle nuove critiche di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio all’indirizzo della presidente della Camera che hanno parlato di “atto inaudito e incredibile” riferendosi alla gestione dell’assemblea di Montecitorio nei giorni scorsi. A fare notizia e polemica è la cascata di commenti irripetibili pubblicati sotto un post satirico nella bacheca di facebook di Grillo. Una collezione di insulti che spinge gli amministratori della pagina facebook del comico genovese a rendere il post non più visibile già molto prima che iniziassero le polemiche. “Prendiamo le distanze dalle offese sessiste dal post di Grillo – afferma lo staff comunicazione del M5s – I messaggi sono stati scritti nella notte quanto non era possibile operare alcun controllo: i messaggi sono stati cancellati”. Per giunta, nel vortice di violenza verbale, Grillo stesso ha ricevuto insulti a causa della sua condanna per omicidio colposo a causa di un incidente stradale di circa trent’anni fa: “Speriamo di non incontrare te in auto”. “Chi ha scritto le minacce può essere querelato tranquillamente – aggiungono i membri dello staff dei Cinque stelle – La Rete è libera e deve rimanere libera ma ognuno si assume le proprie responsabilità. Chi dice che queste sono le minacce dei ‘grillini’, dice una cosa priva di senso. A tal proposito si ricorda le famose minacce sul sito di Grillo per le quali ci condannarono, poi si scoprì che erano state scritte da un esponente del Pd, renziano di ferro”.

Cos’è successo, dunque? Gli amministratori della bacheca hanno condiviso un video ironico su un ipotetico viaggio in auto con la presidente della Camera Laura Boldrini, “colpevole” per i parlamentari grillini di aver utilizzato la “ghigliottina” durante il dibattito sul decreto Imu-Bankitalia. Ma la domanda “cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?” diventa l’opportunità per svariati utenti per far mettere in mostra i loro peggiori istinti: insulti, minacce, parole retrive, con particolare predilezione per le offese sessiste che rimandano a violenze, stupri, prostituzione. “L’ammazzerei di botte”, scrive un utente. Molti aggiungono che la lascerebbero per strada o in un “campo rom” o in mezzo “a un gruppo di africani”. Poi alcuni fra i più esagitati che istigano alla violenza sessuale.

Boldrini: “Insulti e volgarità istigano alla violenza”
La presidente della Camera replica in serata: “Gli insulti e le volgarità non possono in alcun modo fare parte del dibattito politico e non danno nessuna risposta concreta ai problemi dei cittadini. Piuttosto servono a istigare alla violenza e a minare le basi della nostra democrazia”. Su facebook la Boldrini ringrazia “tutti per il sostegno contro gli insulti e le minacce che mi sono state rivolte in rete e la mia solidarietà a chi, come me, in queste ore, è vittima degli stessi attacchi: il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il giornalista Corrado Augias, colpevoli di avere mosso critiche al Movimento 5 Stelle“. Anche su quest’ultimo se ne sono viste di ogni. Tra le tante un suo libro (l’ultimo, “Inchiesta su Maria”) dato alle fiamme in un camino da un utente che poi pubblica la foto ancora su facebook. In questo caso, però, qualcuno (che si dichiara elettore M5s) cerca di ricondurlo alla ragione: “Così lo facevano i nazisti, non cadiamo nella trappola”, scrivono.

Grasso: “Sdegno per offese volgari alla Boldrini”
Il primo a reagire alle violenze verbali contro la Boldrini è il leader di Sel Nichi Vendola: “Mai arrivati ad un livello di degrado così basso. Ora incitazione a stupro simbolico. E poi Grillo non dovrebbe parlare di automobili”. A intervenire è il presidente del Senato Piero Grasso: “Ho appena parlato con la presidente Boldrini per esprimerle la mia vicinanza e il mio sdegno per le offese volgari e sessiste che sta ricevendo in queste ore”. “Guardo con preoccupazione – continua Grasso – al clima di questi giorni che ha visto il Capo dello Stato e la presidente Boldrini vittime di insulti e accuse senza fondamento: il dissenso, il cui esercizio è regolato e garantito dalla nostra Costituzione, è un elemento fondamentale del processo democratico ma quando si trasforma in un irresponsabile attacco alle istituzioni e agli organi costituzionali si mettono in discussione i fondamenti della nostra democrazia”. “Chiunque approfitti della situazione critica del Paese per fomentare gli animi, cercando tornaconti elettorali, forse sottovaluta quanto sia pericoloso alimentare la rabbia dei cittadini in un momento già così difficile: spero quindi che tutte le forze politiche – conclude il presidente del Senato – abbiano la capacità di chiudere immediatamente questa parentesi indecorosa, assumano atteggiamenti più responsabili e tornino ad occuparsi seriamente di risolvere i problemi del nostro Paese”. 

Al fianco della Boldrini anche  le senatrici del Pd Isabella De MonteRosa Maria Di Giorgi e Nadia Ginetti: “Beppe Grillo vuole il ritorno della caccia alle streghe – dichiarano – Il suo medioevo punta a colpire in modo particolare le donne. Le offese da trivio alla presidente della Camera Laura Boldrini, alla quale va la nostra solidarietà, sono vomitevoli”. “In pochi giorni è venuta fuori una quantità di maschilismo frustato – sottolineano le parlamentari – che rende perfettamente l’idea della cultura oscurantista di Grillo. Resta da capire come facciano le tante colleghe del M5S a sopportare una tale deriva”, concludono le senatrici. Per la responsabile Riforme del Pd Maria Elena Boschi“l’escalation di aggressività di queste ore, con un connotato violento che è stato prontamente denunciato da un gruppo di nostre parlamentari, insultate da un collega del M5S, è un segnale di allarme per le donne di questo Paese e per le istituzioni democratiche che dovrebbero essere luogo di confronto anche aspro, ma mai di mortificazione, di attacchi personali, di sopraffazione”. “L’aggressione inquietante e volgare dei grillini alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, è un vero e proprio boomerang – afferma il vicepresidente della Camera Simone Baldelli (Forza Italia) – i cui effetti a livello politico sono inevitabilmente destinati a colpire e a squalificare gli autori”. Per il sindaco di Roma Ignazio Marino “gli insulti alla presidente della Camera che sarebbero da condannare di per sé in quanto attacco becero, volgare e sessista, sono esponenzialmente più gravi in quanto si rivolgono a chi rappresenta un’ istituzione democratica, anzi, la terza carica dello Stato. E’ evidente che ormai ci troviamo in una condizione di vera e propria emergenza democratica. Per questo auspico che tutte le persone perbene di questo Paese, e sono la maggioranza, si stringano attorno alle nostre istituzioni”.

Grillo e Casaleggio: “Letta vuole annullare opposizioni”. Lui: “No a blocco democrazia”
Ma all’inizio della giornata si era riusciti a rimanere su uno scontro più politico (non solo dei commenti, ma anche delle baruffe di Montecitorio). Ieri (31 gennaio) infatti il presidente del Consiglio Enrico Letta aveva detto: “Credo ci sia stata una tolleranza eccessiva. Si tratta di una minoranza che cerca di prevaricare le regole con cui funzionano le istituzioni. Tutto questo è grave e sbagliato ed è giusto reagire”. Oggi gli rispondono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: “La responsabilità di quanto è accaduto – scrivono i leader dei Cinque Stelle – viene attribuita al M5S da Letta che minaccia tolleranza zero verso chi esce dalle regole democratiche. Si vuole annullare la voce di un’opposizione democratica che cerca di proteggere gli interessi degli italiani?”. Per Grillo ciò che è accaduto è stato uno “scempio”. E nel lanciare il nuovo hastag “#TolleranzaLetta” i leader dei grillini si chiedono: “Si vuole annullare la voce di un’opposizione democratica che cerca di proteggere gli interessi degli italiani? Che ha rifiutato i rimborsi elettorali? Che non vuole regalare 7,5 miliardi di euro alle banche? Che pretende che le leggi vengano discusse in Parlamento e non in una stanza del Nazareno con un pregiudicato?”. “Chi è dalla parte della democrazia e delle regole? – concludono Grillo e Casaleggio – Forse chi abusa eccessivamente della pazienza degli italiani e della loro tolleranza?”. 

Letta replica da Abu Dhabi, dove ha iniziato una visita ufficiale: la democrazia, dice, “ha le sue regole” per “garantire maggioranza e opposizione. L’opposizione non può bloccare aula e commissioni, ognuno deve avere il dirittodi fare la sua parte”. “La democrazia in Italia esiste, ha le sue regole, deve garantire maggioranza e opposizione: ognuno deve avere il diritto di fare la sua parte e l’opposizione non può impedire – ha spiegato il capo del governo – alla maggioranza di portare avanti il suo lavoro”. “Non può bloccare l’aula e il lavoro delle commissioni, non può chiedere l’impeachment” del capo dello Stato, ha ribadito Letta.

Grillo e Casaleggio: “Da Boldrini alla Camera atto inaudito e incredibile”
Grillo e Casaleggio sono tornati a parlare anche della presidente della Camera Laura Boldrini, del caos degli ultimi giorni a Montecitorio e soprattutto “dell’interruzione d’imperio, motu proprio, degli interventi dell’opposizione sul decreto Imu-Bankitalia da parte della presidente della Camera Boldrini”. “Un atto inaudito – aggiungono Grillo e Casaleggio – da parte di chi deve garantire la discussione parlamentare. Così incredibile da essere stato adottato, in totale spregio alla democrazia, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana. Il decreto legge è stato proposto dal Governo associando, in modo immotivato, la seconda rata dell’Imu alla sottrazione di valore di 7,5 miliardi alla Banca d’Italia regalati alle banche. Il M5S ha chiesto lo scorporo del decreto sull’Imu dalla predazione di Banca d’Italia. Gli è stato rifiutato. Ha chiesto di discuterne pubblicamente in Aula. E’ stato zittito insieme ai nove milioni di persone che l’hanno votato”. Ma alla richiesta di dimissioni si aggiunge ancora la Lega Nord: “Il multi-poltrona Mastrapasqua si è dimesso da presidente dell’Inps, come mi dispiace… – scrive il segretario del Carroccio Matteo Salvini – E la sciura Boldrini cosa aspetta a togliersi di torno?”.

Boldrini: “Ghigliottina a causa di oltranzismo cieco e troppi decreti del governo”
Ma qui le posizioni restano distanti. La Boldrini, nel suo resoconto settimanale dei lavori, spiega: “Sento di aver fatto sinceramente la cosa giusta. Io mi sono assunta le responsabilità che mi competono, ma anche quelle non mie. Se siamo arrivati a questo punto è certamente per l’oltranzismo cieco di qualche opposizione ma pesa anche il fatto che il Parlamento debba fare i conti con un numero molto elevato di decreti. Solo a febbraio ne abbiamo 6″. Ancora una volta, dunque, i rilievi ai comportamenti del gruppo parlamentare dei Cinque Stelle, ma anche al governo che carica il Parlamento di troppi decreti legge che provocano tensione perché restringono il dibattito parlamentare e costringono le Camere a lavorare di fretta. “Non era in alcun modo nella facoltà del presidente della Camera – aggiunge la presidente della Camera – separare dal decreto del governo la questione dell’Imu rispetto alle misure riguardanti la Banca d’Italia”. Infine la legge elettorale: “La conferenza dei capigruppo ha deciso su mia richiesta che ci sia qualche giorno in più per parlare di questo tema. E’ stato quindi deciso di assegnare al dibattito un tempo ben più ampio del solito con la garanzia tuttavia che la Camera arriverà alla decisione finale entro questo mese”. 

Berlusconi: “Gli elettori del M5s sono delusi e disgustati dal comportamento dei grillini”
Ma se Grillo e Casaleggio sono sicuri di “proteggere gli interessi degli italiani”, ecco Silvio Berlusconi che, parlando da Cagliari in un’iniziativa per sostenere il candidato alla Regione Ugo Cappellacci, spiega che in realtà 
“gli elettori del Movimento 5 Selle sono delusi e disgustati dal comportamento dei parlamentari di Grillo”. “L’antipolitica, il partito di Grillo, è un difficilissimo ostacolo da superare per avere finalmente un’Italia bipolare – dice il Cavaliere – Se non si cambia la Costituzione, avremo un destino molto molto negativo”. Se non cambieranno le cose, “nessuno riuscirà ad arrivare alla maggioranza – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – Si arriverà a un ballottaggio fra i due partiti maggiori”. Il leader di Forza Italia ribadisce un concetto che gli gira in testa da tempo: “Abbiamo fatto un sondaggio scoprendo che il 70% di chi ha votato Grillo non è affezionato al simbolo e la maggioranza è delusa dal comportamento del M5S”. Secondo i calcoli di Berlusconi “in questo momento in Italia c’è un 40/42% tra indecisi e chi non voterebbe, e un 20% di votanti dei 5 Stelle delusi. Noi dobbiamo conquistare questo 60%, cioè 24 milioni di italiani che non hanno ancora deciso chi votare”. 

B: “Napolitano ha voluto aumentare soglia al 37%”. Pd: “No, è solo arbitro”
E proprio sulla riforma elettorale Berlusconi svela quello che già era un po’ emerso sui giornali: “I piccoli partiti hanno ottenuto, con l’aiuto del Capo dello Stato, che si passasse dal 35% al 37% come sbarramento per avere il premio di maggioranza. Ecco allora la soluzione del ballottaggio che per noi è negativo”, perché “i grillini voterebbero PdSe magari si arriverà ad una sfidatra Pd e Fi, immaginiamo che i grillini voteranno per il Pd. Quindi noi dobbiamo vincere con più del 37% e sono convinto che nel nostro Paese esista questa possibilità”. A Berlusconi risponde il portavoce della segreteria del Pd Lorenzo Guerini: “Berlusconi dovrebbe sapere bene che il Presidente della Repubblica sulla partita della legge elettorale è solo arbitro e non giocatore. Lasciamo il Quirinale al di sopra delle parti nel suo ruolo di garanzia per tutti. E quanto alla legge elettorale assieme alle altre riforme, dal Senato al titolo V, impegniamoci ad andare avanti con lealtà, senso di responsabilità ed urgenza per dare risposte credibili agli italiani che le attendono”.