Le nevicate eccezionali hanno causato due vittime a Innervillgraten e Thurn. Molte strade chiuse al traffico a Roma. Nel Bellunese 15mila persone sono senza energia elettrica. Acqua alta a Venezia. Preoccupa il livello del Tevere nella Capitale
Non si arresta l’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia e dopo Toscana e Lazio si concentra adesso sul Nord Est e al Sud. La situazione non migliorerà fino a martedì 4 febbraio con un allarme più marcato per Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia orientale. “L’intensa perturbazione che si è abbattuta sulla nostra Penisola rimarrà letteralmente intrappolata sul Mediterraneo per qualche giorno; da qui continuerà a ‘pescare’ aria molto umida che alimenterà l’ondata di forte maltempo – spiega Francesco Nucera di 3BMeteo.com – In particolare le precipitazioni più intense e persistenti riguarderanno fino a domenica 2 febbraio i due estremi opposti dell’Italia. Al Nord saranno colpiti da piogge abbondanti soprattutto Friuli e Veneto; al Sud, invece, il maltempo si accanirà con temporali anche di forte intensità su Calabria ionica, Sicilia orientale, Basilicata e Puglia”.
Proprio su queste ultime regioni tenderà a concentrarsi fino ai primi giorni della nuova settimana il nucleo principale del maltempo. Ancora abbondanti nevicate sulle Alpi. Maltempo che sarà però accompagnato da forti venti di Scirocco che renderanno l’aria più umida, ma mite. Il miglioramento però è ancora lontano: altre perturbazioni raggiungeranno l’Italia anche la prossima settimana con tempo inaffidabile, ma meno estremo. Per un deciso miglioramento bisognerà aspettare il prossimo fine settimana.
Due morti in Tirolo. Le nevicate eccezionali hanno causato due vittime nel Tirolo orientale. A Innervillgraten un uomo di 53 anni è stato travolto e ucciso da una valanga, mentre liberava una strada dalla neve con una pala meccanica. A Thurn un trentottenne è stato trascinato via da un torrente, mentre stava rimuovendo una diga di neve. Sul versante austriaco delle Dolomiti orientali in 24 ore sono caduti oltre due metri di neve fresca. Il pericolo valanghe è molto forte (grado 5 di 5).
Lazio, a Roma molte strade ancora chiuse. Chiuse al traffico numerose strade della Capitale a causa di voragini, frane e allagamenti provocati dal maltempo. Sono oltre 100 gli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco solo dalle prime ore di sabato mattina. Un’emergenza che ha messo a dura prova le forze di soccorso con un resoconto di 924 interventi nelle 24 ore tra il 31 gennaio e il 1 febbraio. Una frana in via Radicofani a circa 200 metri dalla stazione ferroviaria di Fidene. La circolazione dei treni sulla linea Orte-Fiumicino è interrotta. È di 12,62 metri il livello del Tevere (nella foto) secondo quanto registrato alle 5.30 di questa mattina all’Idrometro di Ripetta.
A Venezia acqua alta. Il Centro previsioni e segnalazioni maree del Comune di Venezia ha registrato questa notte alle ore 0.25, al mareografo di Punta della Salute, una punta massima di marea di 104 cm sullo zero mareografico. I tecnici, che da giorni avevano annunciato la possibilità di una marea eccezionale con una massima di 140 cm, ieri sera hanno ritoccato la previsione al ribasso a 130 cm e azionato le sirene.
Toscana, riattivata la circolazione dei treni. Riattivata da stamani la circolazione dei treni tra Cecina e Saline di Volterra, tra le province di Livorno e Pisa, interrotta ieri a causa dell’esondazione del torrente Cecina in località Riparbella, nel Pisano. Notte nel complesso tranquilla a Ponsacco (Pisa) dopo l’allagamento di ieri in buona parte del centro abitato per la rottura in un punto dell’argine del torrente Era con l’acqua che ha invaso le case. È infine tornata la normalità a Pisa dopo la grande paura di ieri: le paratie sono ancora collocate sulle sponde dell’Arno nel centro storico ma il livello del fiume si è sensibilmente abbassato e si tornano a vedere a occhio nudo i camminamenti inferiori lungo le spallette che ieri erano invece completamente sommersi.
In Calabria scuole chiuse per precauzione. Vento forte e pioggia stanno interessando da ore gran parte della Calabria, dove si registrano diversi interventi dei vigili del fuoco per tegole divelte ed alberi caduti. Nel Catanzarese la pioggia è accompagnata da una fitta nebbia che crea disagi alla circolazione. Non sono segnalati disagi sull’A3. Per oggi e domani è stata diramata l’allerta meteo. In diversi comuni della zona ionica, tra i quali Catanzaro e Crotone, le scuole sono chiuse per precauzione.
In Alto Adige chiusi quasi tutti i passi. In Alto Adige praticamente tutti i passi sono chiusi per motivi di sicurezza, così passo Giovo e passo Carezza dalla parte della val di Fassa, ma anche i passi Gardena, Sella, Pordoi, Campolongo, Valparola, Falzarego, Rolle, San Pellegrino ed Fedaia, come anche il tratto tra Arabba e Livinallongo e la statale ‘Alemagnà tra Cortina e Dobbiaco. I Passi Stelvio, Rombo, Pennes ed Stalle hanno chiusura invernale. Sono anche chiusi sia la strada che la funicolare di passo Mendola.
Tregua in Emilia-Romagna, fiumi sorvegliati speciali. Ancora precipitazioni sparse ma deboli e intermittenti si attendono per oggi, secondo le previsioni Arpa, su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. La pioggia dovrebbe dare dunque una tregua alla regione dove tutti i fiumi sono sorvegliati speciali, perché in piena. Si lavora e si monitora ancora in queste ore la situazione della viabilità, interrotta soprattutto nel bolognese e sull’Appennino a causa di frane e smottamenti. Intanto, nel modenese alluvionato, la piena del Secchia sta defluendo regolarmente nella zona di Finale Emilia. Sull’argine del fiume tracimato oltre 10 giorni fa a San Matteo questa notte è stata fermata l’infiltrazione d’acqua che si era creata nella zona dove è stata chiusa la falla. Gli interventi realizzati nella notte sono tuttora in corso. Il buon esito è stato aiutato anche dall’abbassamento dei livelli del fiume. Tuttavia, per consentire il proseguimento delle operazioni di cantiere sull’argine la statale 12 Canaletto resta chiusa. Una momentanea intensificazione dei fenomeni è prevista durante la notte sugli appennini centro-occidentali e sulla pianura piacentino-parmense. In riviera, infine, si contano i danni dovute alle mareggiate.