Le dimissioni arrivano all'indomani della decisione del governo, che ha approvato un disegno di legge per disciplinare l'incompatibilità per tutte le posizioni di vertice degli enti pubblici nazionali, prevedendo, per quelli di particolare rilevanza, un regime di esclusività per prevenire situazioni di conflitto d'interesse. Treu in pole per la successione
Il collezionista di poltrone dice addio alla presidenza dell’Inps. Antonio Mastrapasqua, dopo le dichiarazioni del premier Enrico Letta sull’esclusività dell’incarico e dell’approvazione di un ddl sul conflitto di interessi, ha consegnato al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, le dimissioni “anche alla luce delle decisioni assunte ieri dal Consiglio dei ministri”.
Il governo – spiega una nota del ministero del Lavoro – ha deciso di accelerare il processo di ridisegno della governance dell’Inps e dell’Inail e ha approvato un disegno di legge per disciplinare l’incompatibilità per tutte le posizioni di vertice degli enti pubblici nazionali, prevedendo, per quelli di particolare rilevanza, un regime di esclusività volta a prevenire situazioni di conflitto d’interesse. La nota si conclude con “l’apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal dottor Mastrapasqua” e un ringraziamento “per il lavoro svolto in questi anni per il rinnovamento dell’Inps e il complesso processo di riorganizzazione dell’Ente derivante dall’incorporazione dell’Inpdap e dell’Enpals”.
Già domenica scorsa, all’indomani delle notizie sulle indagini che coinvolgono il presidente dell’Inps nel suo diverso incarico di direttore generale dell’Ospedale Israelitico di Roma, Letta aveva promesso “massima chiarezza nel rispetto dei cittadini”. E aveva incaricato il ministro Giovannini di fare una relazione “al più presto possibile” su tutti i profili della vicenda in cui Mastrapaqua è indagato per truffa, falso e abuso d’ufficio dalla procura di Roma. Così a stretto giro, cinque giorni dopo, le prime contromisure sono arrivate sul tavolo del Consiglio dei ministri con un disegno di legge con procedura d’urgenza.
Il presidente del Consiglio ha quindi atteso la notizia delle indagini per alzare i toni nei confronti di Mastrapasqua. Anche se il commercialista regna dal 2008 sul più grande ente previdenziale d’Europa nonostante denunce, scandali, interrogazioni e mozioni parlamentari. “Finalmente la procura di Roma ha indagato Mastrapasqua, collezionista di poltrone con 25 incarichi simultanei ed in conflitto di interesse, per la scandalosa storia delle cartelle gonfiate per portare a casa maggiori rimborsi all’Ospedale israelita, di cui è direttore generale, per un importo di 85 milioni di euro di cui 14 sarebbero non dovuti”, ha annunciato l’associazione di consumatori Adusbef commentando la notizia dell’inchiesta romana.
“Il direttore dell’Inps e vicepresidente di Equitalia – prosegue la nota dell’Adusbef – quasi certamente gode del dono dell’ubiquità. Infatti, oltre alle 25 cariche note, dalla presidenza di Idea Fimit, la più grande società immobiliare italiana accusata di essere stata al centro di molteplici scandali immobiliari, alle molteplici poltrone nei collegi sindacali, ha anche un’altra serie d’incarichi. Il commercialista – uomo da 1.200.000 euro l’anno – è anche amministratore unico della Litorale spa, azienda per lo sviluppo economico turistico e occupazionale del litorale laziale”.
Le dimissioni di Mastrapasqua erano nell’aria da un po’. “Il governo di Mario Monti voleva intervenire su di lui, ma ci furono veti superiori che bloccarono la cacciata”, ha rivelato l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero in un’intervista a La Stampa. “L’obiettivo era una gestione più trasparente e meno accentrata e a tal fine venne istituita una commissione ad hoc per rivedere la struttura dell’Ente. Purtroppo però, nonostante i vari impulsi ricevuti, la politica impedì il rinnovamento”.
Si aprono ora le scommesse su chi prenderà il posto di Mastrapasqua alla guida dell’Inps. Il candidato più forte, secondo le indiscrezioni che circolano in questi giorni, è l’ex Ministro del Lavoro Tiziano Treu, nominato durante il governo Dini e confermato da Prodi. In quota anche Raffaele Bonanni, attuale segretario della Cisl, anche se sarebbe al momento il candidato più debole. Nella rosa dei candidati c’è anche un posto per Giuliano Cazzola, ex presidente della commissione Lavoro della Camera e a lungo consigliere d’amministrazione dell’Inps, che eletto in passato per il Popolo delle libertà, e dopo essersi candidato per la lista Scelta Civica, ha ora aderito al Ncd.
Intanto il premier italiano punta a guadagnare consensi sottolineando il suo contributo all’addio di Mastrapasqua. “Credo che abbia fatto una scelta saggia”, ha detto. “Ha colto l’iniziativa del governo: non si possono assumere incarichi così rilevanti senza esclusività”.